Friday, May 30, 2014

Crucify your mind

Cosa hanno in comune Detroit e Londra alla fine degli anni 60? Nulla, esattamente come oggi. Difficile immaginare due città più agli opposti. La Swingin' London di quel periodo era una delle capitali più effervescenti ed eccitanti, Detroit una delle metropoli più decadenti, con i suoi ghetti, la crisi dell'industria automobilistica, i suoi disoccupati e disperati. Londra è ancora oggi una delle capitali più eccitanti del mondo seppur non più swingin', Detroit è ancora una delle città più decadenti: pochi mesi fa ha addirittura dichiarato bancarotta.

Eppure, per gli strani casi del destino, in città così diverse fra loro in quell'ultimo scorcio degli anni 60 muovevano i loro passi due figure accomunate da molte cose. In primis, il male di vivere. E poi l'amore per la musica.



Se a Londra Nick Drake il male di vivere lo assumeva in sé e lo descriveva con allucinante realismo nelle sue canzoni, a Detroit Rodriguez raccontava il male di vivere che vedeva intorno a sé: "Born in the troubled city in Rock and Roll, USA", nato in una città piena di guai, negli Stati Uniti del rock'n'roll.

Ma c'era qualcosa che li avrebbe accomunati per sempre: la mancanza del successo, il riconoscimento pubblico delle loro immense capacità artistiche. Con la differenza che questo mancato riconoscimento lo avrebbero vissuto diversamente.

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Saturday, May 24, 2014

Great Expectations

Scrivere. Scrivere sempre. Anche quando ti viene da vomitare sulla tastiera anche quando le dita gettano sangue sui tasti e le lacrime bagnano gli sputi. Scrivere per non impazzire. Scrivere per non morire o per morire prima. Scrivere se non hai niente da dire perché devi farlo comunque altrimenti poi non riuscirai più a riprendere. Scrivere contro la menzogna che ti asfissia ogni giorno sempre di più l'incredibile l'universale menzogna di ogni uomo che mantiene viva l'umanità. Ecco perché tu stai morendo poco a poco. Scrivere gratis scrivere per nessuno scrivere sempre. Scrivere non per fuggire ma per auto importi quella santità che ti viene negata. Santo santo santo scrivere. Scrivere sempre anche se non c'è motivo alcuno per farlo perché sei rifiutato fregato incastrato bloccato e maledici il gesto stesso di scrivere. Scrivere per non bestemmiare la santa bestemmia. Scrivere perché non ci sarà mai una ricompensa. Scrivere perché non c'è successo come il fallimento. E il fallimento non è un successo per nulla.

Monday, May 19, 2014

Tutto quello che avreste voluto sapere

L'amico Corrado Ori Tanzi mi ha intervistato. Autore di un ottimo blog che dimostra che per essere giornalisti non bisogna necessariamente scrivere sui "giornali" (ne esistono ancora? boh) ha pensato di farmi alcune domande (e l'hh anche tradotta in inglese!). Mi sono divertito molto, sembro quasi un vero giornalista. Grazie amico, ricambierò il divertimento...


TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SU PAOLO VITES MA NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE

Sunday, May 18, 2014

carognamenzognavergogna

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Thursday, May 08, 2014

American family

Perché è difficile se non impossibile pensare a un disco di Ligabue o Vasco Rossi inciso con le loro madri? Non è invece difficile pensare a un disco di una rock star americana che fa una operazione del genere. Ed eccolo qua, Ben Harper in coppia con la mamma Ellen, una delle star più celebrate della scena rock degli ultimi venti anni con “Childhood home”, un disco splendido, a tratti commovente, pensato e pubblicato in occasione della festa della mamma.

Ma per capirne le profonde ragioni ed evitare accuse di mammismo che già si sentono dietro l'angolo, bisogna capire la diversità che esiste, seppur ormai in minima parte vista l'era di omologazione globale del nulla in cui viviamo, era che ha azzerato ogni sistema di valori, tra America e Italia. Capire allora cosa significa, o ha significato, la famiglia per gli americani, e quindi capire cosa significhi, o ha significato, il rock'n'roll per gli stessi.



Da Elvis Presley a Johnny Cash, da Jerry Lee Lewis a Little Richard, è impensabile pensare a questi personaggi senza le loro radici religiose. Nati e cresciuti in un sistema fortemente ancorato alla comunità di appartenenza, di cui il primo elemento era la famiglia e il secondo la locale comunità religiosa, tutti loro sono cresciuti cantando nei cori della chiesa o cantando quegli inni insieme ai propri genitori. Non esistevano televisori o internet, a malapena una radio un po' scassata: radunarsi nelle sale delle loro piccole e povere abitazioni a cantare i vecchi inni era la cosa più naturale che si potesse fare. Non è un caso che una delle ultimissime incisioni di Johnny Cash prima di morire siano proprio quegli inni che era solito cantare insieme alla madre da ragazzino. Tutto torna, e nulla si perde. E' in quel sistema di valori che si sono formate le più grandi star della music rock.

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Sangue nei solchi del cuore

“Bob Dylan è in città, c’è bisogno di catturare qualcosa di magico”. La “città” è ovviamente New York, al telefono John Hammond, il più gran...

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