Tuesday, August 28, 2007
La chitarra dei miracoli & altre storie
Autunno caldo in vista: il 16 ottobre Neil Young arriva con Chrome Dreams II (stiamo aspettando Chrome Dreams I dal 1976 ma va bene lo stesso), annunciato come il nuovo After the Gold Rush. Speriamo, perché Living with War faceva veramente schifo.
Fine ottobre tornano gli Eagles, con il primo disco in studio dal 1979: ci hanno messo trent'anni a far ghiacciare l'inferno, come dicevano loro.
Poi torna ad ottobre anche la Signora dei canyon: non ci mancava granché, Joni Mitchell, visto che non ha fatto più un disco degno del suo nome da metà anni 70, ma staremo a vedere.
Chiudiamo in bellezza: il 2 ottobre arriva la "magia" di Bruce Springsteen: Magic è un disco con la E Street Band e il singolo, Radio Nowhere, è scaricabile gratuitamente da oggi un po' dappertutto. Carino, tre minuti secchi come ai bei tempi delle radio rock, quelle di American Graffiti, un bel sound garage come Bruce mai prima (grzie, Brendan O'Brien) e una melodia che ricorda tanto i gloriosi Clash.
Non sentivo proprio il bisogno di un disco (e un tour) con la E Street Band, comunque: il mondo che Springsteen stava cominciando a scoprire grazie al tour con la Seeger Sessions Band non meritava di essere accantonata così presto. Così mi piace sentirlo parlare della "chitarra dei miracoli" ancora una volta. C'è anche un accenno a When the Saints Go Marchin' In, una canzone che ormai associerò sempre all'amico Claudio Chieffo. Il suo è l'unico disco nuovo che vorrei tanto fosse annunciato in questi giorni.
Monday, August 20, 2007
He was a friend of mine
9 marzo 1945 - 19 agosto 2007
La tristezza che c'è in me, l'amore che non c'è hanno mille secoli il dolore che ti dò,la fede che non ho hanno mille secoli.
Sono vecchio ormai, sono vecchio, sì questo Tu lo sai, ma resti qui.
lo vorrei vedere Dio, vorrei vedere Dio ma non è possibile:
ha la faccia che tu hai, il volto che tu hai e per me è terribile.
Sono vecchio ormai, sono vecchio, sì questo Tu lo sai, ma resti qui.
Ascoltami, rimani ancora qui ripeti ancora a me la Tua parola ripetimi quella parola che un giorno hai detto a me e che mi liberò.
La paura che c'è in me, l'amore che non c'è hanno mille secoli tutto il male che io so, la fede che non ho hanno mille secoli.
Sono vecchio ormai, sono vecchio, sì ma se Tu vorrai mi salverai.
Ascoltami, rimani ancora qui ripeti ancora a me la Tua parola ripetimi quella parola che un giorno hai detto a me e che mi liberò
(Claudio Chieffo)
Tuesday, August 07, 2007
There's a hellhound on my trail
Lo aveva cercato per tutta la vita. Da quando, ragazzino, aveva sentito una sua raccolta di registrazioni. Da allora si era messo sulle tracce di Robert Johnson, arrivandoci vicino più volte, ma sempre solo sfiorandolo. Anche quando, preso il coraggio a piene mani, aveva provato a rifare i suoi blues: Ramblin' on my Mind, con John Mayall, ad esempio. Ma era stato solo quando le dita avevano preso a riffare, con violenza che gli era stata fino ad allora sconosciuta, Cross Roads Blues, con i Cream, che dal palco, in mezzo al pubblico, una sera credette di vederlo in mezzo a quegli hippie strafatti di Lsd. Robert Johnson, il suo fantasma, o forse solo uno spettatore di colore seppure elegantemente vestito in doppiopetto e con un Borsalino in testa; quello era uno spettatore che non era solito vedere in mezzo ai suoi fan. Se ne era andato scrollando le spalle. Lui lo aveva evocato meglio che in precedenza, ma evidentemente non era ancora abbastanza.
Fu un paio di anni dopo, nel caldo opprimente di Miami, che Robert Johnson, o chi per lui, questa volta sarebbe rimasto. Lui, circondato da alcuni ottimi musicisti, tra cui il chitarrista slide 'straordinaire', Duane Allman, stava registrando un nuovo disco, ma era più di un disco soltanto: era una battaglia, per la vita e per la morte. "Perché l'amore fa male?" gridava con un urlo che gli veniva dalle viscere mentre la chitarra pestava e lanciava strali come un mitragliatore laggiù nel Vietnam. "Hai mai amato una donna?" si chiedeva battendo forte le dodici battute, e Duane gli veniva in soccorso quando le sue dita cominciavano a sanguinare. "Nessuno ti viene ad aiutare quando sei giù e fuori": già, se ne stava rendendo conto, ma la sua chitarra non voleva saperne di fermarsi di suonare. Come aveva detto una volta il suo grande amico George Harrison, "la sua chitarra stava piangendo". Per una donna, proprio la donna del suo amico George.
Mai duetti di chitarra furono registrati in modo più appassionante, come nella devastante e senza sosta Key to the Highway, mai Robert Johnson era stato evocato prima in modo così stupefacente. Ecco perché Layla and Other Asorted Love Songs trasuda disperazione e morte, ed ecco perché c'è sangue in quei solchi. Quel blues, quell'antico blues così profondamente cercato, per Eric Clapton si era finalmente reso reale. C'è più senso del blues in una (apparente) ballata acustica quas country come I Am Yours che in decine di altri blues che aveva e avrebbe poi registrato in seguito. Non è la formula che conta, l'anima di un uomo - quando suona.
Certa musica chiede un prezzo da pagare. Il conto sarebbe stato salato: un anno dopo quelle session Duane Allman sarebbe morto in un incidente di motocicletta; il formidabile batterista Jim Gordon una decina di anni dopo avrebbe fatto a pezzi (letteralmente) la madre, finendo la sua carriera in un ospedale criminale; il bassista Carl Radle sarebbe morto nel 1980, fegato spappolato da troppo alcol e droga; lo stesso Eric Clapton si sarebbe salvato per un pelo da una tossicodipendenza devastante e quasi vent'anni dopo Mr. Hellhound sarebbe venuto a chiedere il saldo, quando il piccolo figlio di 5 anni sarebbe volato giù da un grattacielo.
In questo disco un gruppo di musicisti lotta per la vita, affondando ed emergendo da una nebbia che li sta per inghiottire: dalle rullate di batteria cosmiche di Little Wing a quando sfumano gli ultimi accordi dolcissimi di pianoforte nella coda di Layla, sai che sono riusciti a mandare via quel demonio che stava sulle loro tracce. Almeno per un po'. Robert Johnson sfiora il Borsalino, sorride e si allontana. Non ci sarà mai più un altro disco così perché a scherzare troppo con il demonio ci si scotta.
E' tutto lì, in quei cinque minuti grondanti disperazione di Bell Bottom Blues, il blues di quando hai toccato il fondo. Perché dal fondo puoi solo risalire.
Sunday, August 05, 2007
Hello Big Brother
Niente paura, non sto parlando di quegli innocui per quanto stupidissimi spettacolini televisivi dal nome omonimo. Sto parlando del più mostruoso, dittatoriale, inquietante organismo oggi esistente, che risponde al nome di Parlamento Europeo.
Persi completamente i connotati originari, voluti dai padri fondatori della Comunità Europea, politici di grande tradizione cristiana che si rifacevano appunto alle radici cristiane dell'Europa, oggi negate in nome di un illuminismo di quarta mano, il Parlamento Europeo si è trasformato sempre più in un Grande Fratello di orwelliana memoria e di laicissimo vuoto ideale.
Non solo mantiene con costi altissimi una casta di inutili burocrati con stipendi degni di una star hollywoodiana che passano il tempo in amene commissioni come quella che deve determinare la circonferenza esatta del pisello (non scherzo: esiste davvero la commissione che decide quanto devono essere grandi i piselli... da coltivazione ovviamente), oppure decidono che la pizza non deve essere cucinata con il forno a legna... ma sempre più legiferano intromettendosi nella privacy e nella morale privata.
Come l'ultima trovata, degna proprio del grande scrittore Orwell: il Parlamento Europeo ci ordina, a noi genitori, di non mollare più un sano scapelotto (o ceffone, o sberla, come preferite) ai nostri figli. In nome del politically correct, in nome di un presunto diritto civile, i nome del.. niente, ovviamente. In un momento storico in cui si assiste a una generazione d ragazzi costituita da bulli privi di spina dorsale e di cervello, che esercitano loro stessi la violenza perché educati da "genitori amici", come quel patetico telefilm che si intitola "una mamma per amica". Quelli che non mollano mai un ceffone al figlio.
No, non "genitori amici: genitori assenti. Ma la cosa inaccettabile è l'intrusione dello Stato, del potere, nella sfera del privato e del diritto familiare. Ci ha già provato qualcuno in passato, e sappiamo come è andata a finire. Questo è il nuovo totalitarismo, quello del "political correct". Altrettanto indegno.
Fate come me: boicottate il Grande Fratello. Non andate più a votare per il Parlamento Europeo. Prima che facciano una legge in cui decidano a che età dobbiamo morire.
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