Quello che è successo a Parigi la sera del 13 novembre, a molti di noi appassionati di musica rock ci ha segnato per sempre. Non perché un ragazzo che muore a un concerto rock è meglio di un bambino che muore su una spiaggia turca. Ma perché chi di noi, e chi non tra di noi, pensava che andare a un concerto rock fosse una fuga dalla realtà per un paio d'ore, ha capito dopo quella sera che la realtà ti si sbatte addosso ovunque, si impone, nella sua tragicità e nel suo dolore così come nella bellezza che cerchiamo proprio nei concerti rock. Per due sere, gli U2 hanno celebrato quei morti di Parigi, invitando prima Patti Smith, poi quella band che era sul palco del Bataclan il 13 novembre, gli Eagles of Death Metal. Tutte e due le volte si è cantato People Have the Power, perché "la gente ha il potere di redimere un mondo di pazzi", se lo vuole. Gli EODM, che nei giorni scorsi avevamo visto in un video piangere ricordando quella sera, dicendo di volersi inginocchiare davanti alle mamme dei ragazzi morti perché non sapevano quale altra parola si possa usare davanti a tanto dolore, sono tornati su di un palco. Così facendo ci hanno fatto capire che adesso tocca anche noi salire sul palco della vita quotidiana: "The bad guys never take a day off, and therefore we rock ’n rollers cannot either…and we never will. We are incredibly grateful to U2 for providing us the opportunity to return to Paris so quickly, and to share in the healing power of rock ‘n roll with so many of the beautiful people – nos amis – of this great city", hanno commentato. Il potere salvifico del rock'n'roll può aiutare il mondo.
Qualche sera fa con un gruppo di amici abbiamo cercato anche noi di celebrare il potere salvifico della musica. Ci siamo trovati al leggendario Una & Trentacinque di Cantù e abbiamo parlato, letto, cantato, suonato e riso. Ci siamo preparati per un Natale diverso. Ringrazio tutti quelli che sono venuti, alcuni anche dalla mia lontana e cara Liguria, chi ci ha dato lo spazio, chi ha suonato, chi ha organizzato, chi ha fatto le torte e anche chi non ce l'ha fatta a venire. Qua come ricordo una galleria di foto di un pomeriggio in cui l'unica cosa che ha contato è essere amici. Thanks ev'body. People have the power (Grazie ad Andrea Furlan per le belle foto)
Carlo Prandini
Blind Buddy Blues
Stefano Ferrè e Walter Muto
Stefano Corsini, Luca Frisio e Luca Rovini
Manlio Benigni
Francesco D'Acri
Sergio Arturo Calonego
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2 comments:
è stato come essere in un salotto nemmeno tanto buono, di quelli senza plastica sui divani né suppellettili fragili da non toccare. è stato come essere a casa, svaccati e spontanei. è stato come essere tutti insieme, fuori da matrix, per una volta, a incrociare sguardi e sorrisi. qualcuno ha resistito all'urto della realtà, qualcun altro ha avuto bisogno di tenersi la maschera, qualcuno ha fatto ricorso a sostanze additive, perché la realtà è troppo bella da sostenere, mica scorre dietro uno schermo, non puoi rileggerla prima di premere il tasto invio, non c'è l'opzione modifica, e nemmeno le emoticon.
ma è stato come essere a casa, almeno per me.
grazie.
grazie cara
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