Where the time and the tempo drag,
And there's no exit in any direction
'Cept the one that you can't see with your eyes.
Wasn't making any great connections,
Wasn't falling for any intricate schemes.
Nothing that would pass inspection,
Just thinking of a series of dreams
(Bob Dylan, Series of Dreams)
Mi sovviene che l’anno 2010 sta finendo esattamente come era cominciato. Come? Di merda, direi. Mi stanno arrivando una serie violenta di flashback tutti insieme che faccio fatica a distinguere se siano i primi giorni del gennaio 2010 o gli ultimi giorni di dicembre 2010. E non ho bevuto neanche un Bloody Mary. Ancora. Ma è qualche settimana che mi succede sta cosa qua, e credo anche di sapere perché, ma non lo dirò. Mi si incrina qualche zona del cervelletto e ho delle visioni. A volte belle, limpide e chiare come il sole. Più spesso grigie, marcilenti se così si può dire. Angoscia. Questa serie di visioni è accompagnata da un turbinare di sogni, sogni che non sono sicurissimo di aver fatto, perché mi sembra in realtà di averli fatti pochi secondi fa il che è impossibile. Un istante dopo so con certezza che sono sogni vecchi di anni e anni, ma come è possibile che li ricordi così in maniera freschissima. L’unica spiegazione che siano sogni ricorrenti. Eccoli, è la prima volta che li metto giù su carta, pardon su computer. La mia series of dreams. Mi rendo conto che in un modo o nell’altro nei miei sogni c'è sempre un qualche tipo di casa.
Enormi case di campagna abbandonate o semi abbandonate dove mi aggiro insieme ad altre persone che credo di conoscere, sono luoghi familiari ma allo stesso tempo non sappiamo trovarne l’uscita.
Viaggi in macchina verso case in cima a qualche montagna attraverso strade stradine tunnel da paura. Persone che aspettano lassù in cima. La meta non si raggiunge mai e la sensazione è che sia meglio così.
Viaggi verso paesini di mare su promontori in teoria bellissimi ma che hanno sempre qualcosa di angoscioso su strade stradine super a picco.
Vialoni cittadini notturni semi deserti viaggi estenuanti su filovie metropolitane verso fermate che perdo sempre per un motivo o per l’altro, poi capolinea abbandonati nessuno a cui chiedere una informazione.
Fabbriche enormi in rovina dove si passa e si cammina come se ci si trovasse in un normale quartiere cittadino. Fabbriche enormi in rovina dove sto cercando qualcosa o qualcuno.
Tunnel sottoterra dove ci si infila a malapena e dentro cui spuntano cadaveri, morti in putrefazione, mummie assortite.
Ascensori, portoni di case eleganti dove non dovrei trovarmi ma mi ci trovo davanti. Ascensori enormi che portano a loft inondati di sole dove non vive nessuno.
Bob Dylan - Series Of Dreams (Official Music Video). Watch more top selected videos about: Bob Dylan
Abbiatevi un sereno fine d’anno e un miglior inizio.