(della serie: i 50 anni si avvicinano velocemente e io non mi sento bene per un cazzo)
leggere Topolino, Zagor e Asterix. l'attesa per il nuovo prossimo numero.
guardare Zorro e i Forti di Forte Coraggio alla tv dei ragazzi alle 18 del pomeriggio, meglio se con merenda ma non ricordo che merenda era. probabilmente focaccia genovese, ovvio.
guardare i cartoni animati al sabato (un sabato i cartoni, l'altro sabato in alternativa le comiche) tornando da scuola a mezzogiorno circa mentre mangio pastasciutta col sugo rosso annegata nell'olio.
giocare con i soldatini dell'Airfix, specialmente quelli delle guerre napoleoniche, ma anche quelli della seconda guerra mondiale.
sognare una nuova scatola di soldatini (l'ultima comprata a 13 anni)
costruire plastici in plastilina di campi di battaglia, imbrattarsi fino al gomito di plastilina.
costruire modellini di aerei e carri armati Airfix, annusare l'odore dei barattolini di colore. anche della colla Vinavil. spaccare gli aeroplani costrutti da mio fratello per l'invidia che li faceva meglio dei miei (no, questa è una cosa brutta che mi duole dentro ancora oggi).
sedere sul terrazzo nelle giornate di primavera a leggere fumetti. sul terrazzo a primavera guardando per ore stormi giganteschi (oggi non ce ne sono quasi più almeno a Milano) di rondini immaginando siano formazioni di aerei inglesi e tedeschi della seconda guerra mondiale che si combattono fra loro.
guardare per ore l'acquario di pesci di mia zia, al buio.
mangiare olive dolci nel cartoccio comprato per le strade di Roma. Anche i supplì.
aspettare Gesù Bambino la notte di Natale domandandosi come fa un bambino con il pannolino a entrare nelle case della gente a portare i regali.
andare in vacanza in montagna sulle Dolomiti con i miei genitori e i miei fratelli.
(io, novembre 1967, probabilmente ancora più felice che tra i 6 e i 13 anni)
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15 comments:
La montagna, i giochi all' aria aperta, le letture, il fantasticare, i soldatini(eh sì, i giochi da femmina erano una vera rottura!)sono anche miei.
I nonni.
E papà. I suoi uccellini, i suoi libri, il suo alzarsi presto per andare a correre, il tagliarsi i capelli corti insieme a lui dal suo barbiere. Il suo caldo abbraccio. Perduto troppo presto.
Grazie Paolo.
Francesca
La normalità dell'infanzia e' forse il periodo piu' rock'n'roll che ci e' concesso? E poi passiamo il resto della vita a rincorrerne qualche frammento?
mm interessante, non ho mai inteso il rock'n'roll come una normalità, anzi l'opposto,la spaccatura della normalità. e infatti ero felice prima di averlo mai ascolato
ma forse siamo noi,che non sappiamo adattarci a questo mondo.chissà.
Dunque anche tu alle prese i Forti di Forte Coraggio :-)
i miei 50 arrivano domani :-)
Ai fumetti io aggiungo Tex, per la TV siamo uguali.
Idem per i soldatini...
Copione... :)
hai scritto bene: eravamo molto, ma molto felici...io i soldatini dell'Atlantic e in vacanza al mare....la tv mi sembra iniziasse alle 17!??!?!
Mi spiace Paolo che tu non sia felice. Non che io sia felice, veramente, però sono il tipo che ci terrebbe ad esserlo ;-)
I soldatini dell'harfix, ci giocherei anche ora se li avessi ancora... come gli aerei della Revell e della Frog, o i modelli della Tamya...
tra poco ne compirò 51, e ti assicuro che non è una data fatidica. basta viverla come viene viene, con sottobraccio un cesto di ricordi come ne hai scritto tu.
quando arrivano i 51, ti volterai e dirai ah, beh, ma tutto qui? ;-)
ciao
vites quando cacchio ti decidi a scrivere un romanzo/racconto quello che vuoi??
ti regalerò la prima copia :-)
dalle dolomiti alla liguria, bei tempi che furono, fratello
Buona Pasqua Paolo.
buona pasqua a te e a tutti
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