Non votare, domenica 24 e lunedì 25 febbraio, non è "voto di protesta. Non è astensionismo, è anzi l'unico autentico voto dignitoso, umano e moralmente accettabile. In un momento storico come questo dove mai in precedenza in Italia si è toccata l'inconsistenza di qualunque proposta politica per di più affogata in disgustosi intrecci finanziari e di mal costume acclarato, l'inganno come disprezzo nei confronti del popolo, la riproposizione di figure - a destra come a sinistra - moralmente e politicamente inaccettabili per i loro precedenti fallimenti politici e morali, il proporsi di personaggi fintamente alternativi alla politica stessa ma che sollevano precedenti incontestabilmente e tragicamente similari di disgraziate avventure dittatoriali (Benito Mussolini): l'Italia oggi non ha a disposizione alcuna scelta autenticamente democratica e di valore a cui fare riferimento.
Basta per dimostrare questo lo sbandierato voto disgiunto che rappresentanti di diverse forze politiche proclamano di voler praticare e invitano a praticare: è come dire, io non credo nello stesso partito di cui faccio parte, io vi invito a votare per il puro tornaconto facendo a meno di qualunque credo morale e politico di cui potreste avere ancora una parvenza dentro di voi. Io vi invito a non credere alla politica e al partito che rappresento, io vi invito a essere immorali, io vi invito a credere che in politica l'unica cosa che conta è vincere, avere un ideale non conta nulla. Praticando il voto disgiunto, io vi invito a uccidere la politica, ogni ideale, ogni parvenza di democrazia.
A tanto siamo giunti: non andare a votare vuol dire invitare tutti gli attuali candidati alla leadership e al Parlamento a togliersi di torno immediatamente. Vuol dire sfiduciarli. Vuol dire dire a me stesso: io sono un uomo libero e ho ancora degli ideali e vi disprezzo.
(chi scrive ha sempre votato a ogni consultazione elettorale dalla primavera del 1981 all'ultima consultazione elettorale, trenta anni di voto, e per la prima volta nella sua vita rifiuta di farlo)
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9 comments:
" non andare a votare vuol dire invitare tutti gli attuali candidati alla leadership e al Parlamento a togliersi di torno immediatamente. Vuol dire sfiduciarli... "
ma ci credi davvero?
io invece sono un inguaribile ottimista e ho ancora voglia di credere in qualcosa di buono che possa venir fuori da queste elezioni. per questo andrò a votare anche stavolta.
cari saluti.
io ci credo. siamo già in due.
Caro Paolo
io sto con Cafarra:
"Non sarà mai perdonato ai cristiani di continuare a essere culturalmente irrilevanti"
"Non possiamo astenerci dal prendere posizione su tali questioni anche mediante lo strumento democratico fondamentale del voto"
http://www.tempi.it/caffarra-cari-fedeli-ecco-quali-sono-gli-orientamento-per-il-voto
caro nando ti pregherei di non mettere link a quel giornale sul mio blog. se parli di valori non negoziabili (non vado a cliccare su quel link) è un falso problema da una parte e dall'altra, chi li difende e chi non, uno dei tanti falsi problemi messi in atto da questi candidati delinquenti sulla pelle del popolo
inoltre vorrei mi spiegassi quale partito in italia prende sul serio le istanze sottolineate da Cafarra: non mi dirai mica il Pdl?
Ragazzi.........
Il mio ottimismo è esaurito da tempo.
E non mi serve sapere gli orientamenti per il voto di chicchessia, mi oriento bene da sola per capire che mi amo troppo per abbassarmi a votare questa gente.
Francesca
p.s. ho dovuto fare training autogeno prima di scrivere...
io ci sono arrivato prima e mai più soffocherò le mie idee nelle urne, anzi cerco di viverle ogni giorno.
Per una volta non siamo d'accordo, caro Paolo, anche se ti comprendo bene. Forse che in altri paesi dove vota molta meno gente qualcuno "l'ha capita"? Si è sentito sfiduciato? No, il giorno dopo avranno vinto tutti, nonostante il "deprecabile astensionismo"...
nessun partito prende sul serio Caffarra.
Magari possiamo provarci io e te :-)
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