Estate 1976. Le immagini alla televisione mostrano l'ex presidente Richard Nixon entrare in un ospedale dove la moglie è stata da poco ricoverata per un infarto. E' un uomo piuttosto devastato quello che le telecamere riprendono, non ha più niente del fiero detentore del potere del paese più potente al mondo. Lo scandalo Watergate, che ne distrusse carriera e immagine, lo aveva già conciato male. Neil Young, che è in tour e si trova nella camera di un motel insieme al figlio Zeke, sta guardando quelle immagini alla televisione. Poi prende la chitarra, scrive una canzone e quella sera la esegue in concerto. "Credo di essermi sentito triste quel giorno per Richard Nixon" dirà.
La canzone è Campaigner(in un primo momento in modo molto appropriato era stata intitolata "Requiem for a President"), una delle più belle composizioni di Neil Young, pubblicata solo sul disco antologico Decade nel 1977. Il modo in cui è registrata è geniale: la musica arriva da lontano, il volume è basso e aumenta sempre di più; al termine della canzone la musica sfuma abbassandosi sempre di più. Dà l'immagine di qualcuno che arriva, racconta la sua triste storia e poi altrettanto tristemente se ne va. Young, acerrimo nemico di Richard Nixon, combattuto fieramente con brani di accusa spietata come Ohio, sente compassione per il suo vecchio nemico, ormai cacciato dal potere e colpito dalla vita: "se anche Richard Nixon ha un'anima".
L'immagine dei potenti sul viale del tramonto, anche se combattuti politicamente, è infatti qualcosa di estremamente triste. Tolto loro il potere, a questi uomini non rimane più nulla Le analogie di quel Richard Nixon con Silvio Berlusconi sono evidenti. La lotta per il potere che il leader del Pdl sta combattendo in questi giorni è una lotta per la vita: senza potere non sarò più nessuno, sembra dire. Difficile trovare compassione per lui, ma certo la disperazione che certe sue immagini ultimamente hanno trasmesso colpiscono, così come le frasi e il comportamento di alcuni dei suoi figli: dentro la solitudine di Arcore si combatte per rimanere in vita. Peccato che la vita vera è un'altra cosa, la vita non è il potere.
Nessuno in Italia scriverà mai una canzone come Campaigner per Silvio Berlusconi: l'odio politico che si respira in Italia non ha paragoni all'estero e non è una bella cosa, qualunque cosa si possa pensare del Cavaliere.
Dicono che nei suoi ultimi anni Nixon, prendendo parte ad alcune interviste televisive, fosse quasi arrivato sul punto di chiedere pubblicamente scusa all'America. Chissà se Silvio Berlusconi farà mai altrettanto.
Hospitals have made him cry
But there’s always a freeway in his eye
Though his beach got too crowded for a stroll.
Roads stretch out like healthy veins
And wild gift horse strain the reins
Where even Richard Nixon has got soul.
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3 comments:
Caro Paolo,
Neil Young sta a Nixon come Apicella sta Berlusconi. Che lo scriva lui un requiem per Silvio
Maurizio
da noi, forse morgan da strafatto potrebbe scrivere qualcosa del genere su berlusconi :)
non una parola. ne ha spese e ce ne ha fatte spendere troppe negli scorsi anni. che sia dimenticato. perdonato, forse, nell'intimo del cuore di qualcuno. ma l'oblio sarebbe la sua vera condanna.
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