Di solito gli artisti italiani quando riescono invitano un ospite straniero a suonare in una, due canzoni del loro disco. Serve per dare maggiore robustezza alle sonorità che si intendono proporre, serve a dichiarare forte l’amore per un certo tipo di musica. Un chitarrista, un duetto vocale. Nel disco “Me and the Devil” accade invece il contrario. Inciso in Italia da una idea di Edward Abbiati , leader dei Lowlands, vede la presenza di un sostanzioso numero di musicisti americani (e che musicisti) tanto che Edward diventa quasi lui l’ospite di un progetto nato in Italia (registrato in una cascina in provincia d Pavia) ma totalmente internazionale. Una operazione coraggiosa ma che non ha una virgola fuori posto, il risultato è centrato brillantemente. Con Abbiati ecco l’ex tastierista dei Green On Red Chris Cacavas (con lui si è spartito la scrittura dei brani e della voce solista), l’ex batterista live di Bob Dylan, lo straordinario Winston Watson, e Mike Brenner al basso e alla chitarra elettrica. Ci sono anche altri validi musicisti (David Henry, Richard Hunter, Stefan Roller, Andres Villani) ma il nucleo è quello.
Il risultato? Magico. Visioni notturne, jump blues anni 40, echi di ballate folk, rockabilly anni 50, quando il rock'n'roll era ancora da immaginare. Belle canzoni. Belle voci che si sfidano e si inseguono. Bei suoni, come se fossero stati costuditi dalla notte dei tempi perché un italiano e un manipolo di americani li tirasse fuori e ce li offrisse come una visione, come una speranza, come un cuore che sanguina.
Io e il diavolo: che altro? D'altro canto la vita è così.
Wednesday, July 30, 2014
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1 comment:
sta girando adesso. e gira, gira, e non scende. come deve essere , per le cose belle.
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