Raramente mi sono divertito tanto a leggere un libro di musica. No, non è l'ennesima enciclopedia o storia del rock. E' un libro che dovrebbe essere adottato nelle scuole, distribuito nelle biblioteche di tutta Italia per far capire ai giovani e giovanissimi cosa voleva dire crescere con il sogno della musica. A quei giovani persi in un oceano digitale e liquido, dove la musica è diventata impalpabile, frammentata, buttata come un sacchetto di spazzatura ai bordi della strada, dove ognuno raccoglie qualcosa e se lo porta via senza sapere di cosa si tratta.
Blue Bottazzi, che non ha bisogno di presentazioni, racconta la sua storia e insieme a quella la storia di una generazione e di un paese intero. Quando comprare dischi aveva una valenza culturale, politica, sociale, e soprattutto umana: quel desiderio di ignoto e di bellezza che accomuna tutti gli uomini si identificava in quegli oggetti rotondi e misteriosi.
Ci sono capitoli entusiasmanti, ad esempio quello sulle cassettine dove viene descritto l'uso che se ne faceva e anche le marche che ai tempi si usavamo, dalle mitiche Tdk ai nastri al cromo, quelli per veri amanti dell'alta fedeltà. Blue spiega con dovizia di particolari come si registravano: una C60 era perfetta per l'album intero, sulla C90 si mettevano due dischi, si scriveva con cura e con colori diversi i titoli e il genere musicale. E poi le compilation a tema naturalmente. Erano archivi in attesa di avere i soldi abbastanza per comprare il disco vero e proprio: prima si ascoltava il nastro registrato e se il disco ci piaceva abbastanza allora si comprava il vinile.
Il vinile, già: un capitolo tratta delle copertine, come ogni casa discografica (l'Island, la Chrysalis etc) trattava graficamente le copertine e anche il logo stesso, spiegando qual era stata l'ispirazione dietro al marchio. Inutile dire che anche dei vecchi navigati come il sottoscritto scoprono tante cose ignorate.
Bellissimo il capitolo sui concerti, quelli dei primi anni 70, dove si rivive quell'atmosfera romantica e avventurosa. Ma Blue sa anche dire e spiegare le emozioni che si provano in quei momenti.
Gli anni 70 vengono sviscerati nei generi musicali, nelle classifiche, e poi gli album doppi: fu davvero la golden age della musica rock, molto più degli anni 60.
Ogni capitolo termina con una top ten consigliata a seconda dell'argomento.
Questo libro è una goduria, un gran divertimento, come quando si racconta dell'avvento del cd: c'erano sprovveduti che giravano il dischetto per mettere il lato B…
Regalatelo ai vostri figli che sappiano quello che si sono persi, regalatelo a voi stessi per rivivere quei giorni meravigliosi quando tutto sembrava possibile.
Perché non lo facciamo per la strada?
di Blue Bottazzi, 252 pagine, 15 euro
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1 comment:
Lo leggerò sicuramente! Blue Bottazzi un mito per me, dai tempi del Mucchio, un abbraccio, Marcello
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