“La musica più brutale, brutta, degenerata, una sotto forma di espressione viziosa: naturalmente mi riferisco al rock’n’roll”. Che Frank Sinatra non amasse il rock’n’roll non deve stupire, ma ovviamente non era nemmeno consapevole che il suo album pubblicato nel 1955, In the Wee Small Hour of the Morning, sarebbe stato una sorta di precursore, non certo nelle musiche, ma nell’ambientazione, di tanti dischi rock intimisti e soprattutto dei cosiddetti concept album. In the Wee Small Hour venne fortemente voluto dallo stesso Sinatra come una raccolta di canzoni a tema, dedicate al corrompersi della relazione con la sua seconda moglie, l’attrice Ava Gardner, Un tipo di album che ai tempi nessuno si era mai sognato di fare, ancora legati come si era alla raccolta di 45 giri usciti in precedenza e messi in un unico ellepì. Qua invece per la prima volta c'era una storia da raccontare.
Tutto il disco, dalla copertina al mood musicale e lirico, ruota attorno alla sofferenza della fine di un amore e al disperato tentativo di salvarlo in qualche modo, qualcosa che diverrà comune per i grandi cantautori come Dylan e Springsteen, per dirne due, che si cimenteranno in concept analoghi (Blood on the Tracks e Tunnel of Love).
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