Gli angloamericani, si sa, non hanno una grande dimestichezza con il latino che al massimo è popolare per loro come un dialetto dell'Africa del sud. Non stupisce dunque che su siti, forum e youtube si trovino domande di chiarimento sul "misterioso linguaggio" che accompagna il finale della versione di Bird on the Wire, pezzo composto da Leonard Cohen, inciso da Tim Hardin nel 1971.
Si tratta appunto di latino, i versi "Dona nobis pacem", dona a noi la pace, compresi nel canto "Agnello di Dio" che si esegue tutte le domeniche durante la messa nelle chiese cattoliche.
In realtà anche per noi italiani che discendiamo in parte dagli antichi latini e che questa lingua studiamo a fondo a scuola, quei versi messi nel finale di quella particolare canzone, anche se ci sono familiari, mettono i brividi e inquietudine, davvero suonano come un linguaggio misterioso, arcano, tombale. Che ci fanno in una canzone rock?
Quando Tim Hardin incide il brano di Cohen che apparirà in apertura del disco omonimo uscito nel 1971, il suo ultimo disco inciso in patria, ha trent'anni e una rovinosa dipendenza dall'eroina. Morirà pochi anni dopo, neanche quarantenne, nella solitudine e nella miseria, con una ex moglie e una figlia abbandonate chissà dove.
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