"Succedono cose davvero terribili. L’esistenza e la vita spezzano continuamente le persone in tutti i cazzo di modi possibili e immaginabili"
David Foster Wallace
Nelle sale d'aspetto dei Cps non c'è mai cattivo odore. Non c'è alcun odore. Nelle sale d'aspetto dei Cps non c'è sporcizia, c'è assenza di sporcizia, ma c'è un senso latente di sporco. I Cps non sono mai o quasi vecchi e cadenti, semplicemente non sono. Sono strutture ambigue, indefinibili.
Le persone che trovi nelle sale d'aspetto dei Cps rispondono sempre allo stesso tipo di tipologia umana. Come dei replicanti buoni per ogni singolo Cps. C'è l'obeso trentacinquenne che ha trovato nel mangiare compulsivo il modo di tener lontane le sue ansie. C'è l'anziano in tuta, ordinato, taglio di capelli ben fatto, baffi come ti aspetti per quelli della sua età. C'è la madre di mezza età gonfia di psicofarmaci che ne deformano il viso ancora in parvenza bello, gli occhi indicibilmente tristi. C'è il vecchio dalla barba mal tenuta, i jeans sporchissimi, ma la camicia pulita, un sacchetto sempre nella mano. C'è il giovane ansiolitico, agitato, cappello da baseball che ogni cinque minuti si avvicina allo sportello a chiedere se sono pronte le sue pillole. Incazzoso e pronto, sembra, ma non succede mai, a spaccare il vetro che lo divide dall'infermiera.
Anche gli operatori rispondono tutti a una tipologia identica. Infermiere cinquantenni alternativamente stressate o incredibilmente gentili. Dottoresse mal vestite, ma dalle grandi capacità finite al Cps chissà per quale motivo, e odiosi dottori che si credono Freud reincarnato.
Nelle sale d'attesa dei Cps c'è la stessa presenza che aleggia ovunque. E' l'assenza, quella che trovi in tutte le sale d'attesa dei Cps. Sale d'attesa di una presenza che qui non entrerà mai. L'assenza della vita. I malati l'hanno rifiutata e la tengono lontana, perché la vita fa male. Le infermiere e i dottori hanno rinunciato a illudere i malati che la vita si può recuperare. C'è assenza di qualunque sentimento qua dentro.
Gli occhi di tutti, pazienti e personale curante, rispecchiano la stessa assenza di presenza.
C'è un grande vuoto nelle sale d'attesa dei Cps. Ma forse c'è meno vuoto lì dentro che altrove, dove la gente fa la vita "normale". Almeno quelli che vanno al Cps se ne tornano a casa con le pilloline magiche che fanno sentire per un po' il sapore antico della vita. Di cui, in fondo, non è che abbiano questa grande nostalgia.
Tuesday, May 15, 2012
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5 comments:
Dai Paolo sconfiggilo questo maledetto mostro.
"...Oh, oh, oh
Round 'n round 'n round 'n round 'n round
And he never listen to them
He knows that they're the fools
They don't like him
The fool on the hill
Sees the sun going down
And the eyes in his head
See the world spinning round
Oh, round 'n round 'n round 'n round 'n round
Oh!"
The Fool On The Hill
Francesca
You’ve been fooled into thinking
That the finishin’ end is at hand
Yet there’s no one to beat you
No one t’ defeat you
’Cept the thoughts of yourself feeling bad.
Fare cose pratiche, meglio se fisicamente provanti; stare con gli amici fidati; esporsi alla luce del mattino; stare molto all'aperto possibilmente in luoghi ampi e naturali... e Che Dio (sempre che esista ti aiuti)
grazie di questo sguardo.
Ne faccio tesoro, lo metto nel mio camice ,e lo porto via con me
Un abbraccio
questa è la vita, invece. mica quella sorrisini lustrini bacini e coccole di certi ambienti patinati.
questa è la vita, anche.
e se da un cps ti sposti in una rsa per anziani, la vita si manifesta pre_potente.
lì i sorrisi e i baci e le coccole splendono di lustrini dell'anima.
e la riempiono di senso.
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