"Please welcome from Los Angeles California, The Doors!". Un saluto, un'introduzione, un grido immortalato in un celebre disco dal vivo dei Doors che ha fatto epoca. Una dichiarazione di appartenenza per una band che non poteva che uscire dal visionario panorama della "city of lights", la città delle luci effimere, delle star, del cinema, del rock, del "Vivi veloce, muori giovane e lascia un bel cadavere". Risentirlo oggi, a 41 anni dalla morte di Jim Morrison, quel saluto fa sempre effetto, anche se adesso è diventato ""Please welcome from Los Angeles California, Ray Manzarek and Robbie Krieger of The Doors!". Perché il terzo membro della band, il batterista John Densmore, ha negato l'utilizzo del nome del gruppo decidendo di non prendere parte a queste reunion che vedono invece il tastierista e il chitarrista originari del gruppo, coadiuvati da ottimi musicisti quali Ty Dennis alla batteria e Phil Chen al basso.
E poi lui, naturalmente, il fantasma, il sosia, il clone di Jim Morrison. Per questo tour che ha toccato anche Milano e Roma, si tratta di Dave Brock, somiglianza impressionante nel volto, nelle movenze e nella voce con il Jim Morrison originale, cantate di una cover band dei Doors.
CLICCA SU QUESTO LINK PER LEGGERE IL RESTO DELLA RECENSIONE
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
Sangue nei solchi del cuore
“Bob Dylan è in città, c’è bisogno di catturare qualcosa di magico”. La “città” è ovviamente New York, al telefono John Hammond, il più gran...
I più letti
-
E ci sono state le lacrime e c’è stata una stella cadente che ha attraversato il cielo aprendosi in due. E ci sono state preghiere e c’è sta...
-
"Edward Hopper, pittore statunitense famoso soprattutto per i ritratti della solitudine nella vita americana contemporanea". Oibò,...
-
L'altra sera sono andato a vedere il concerto di Bruce Springsteen And The E Street Band. Ogni volta che viene in Italia non me lo perd...
-
Nick Hornby, in tutte le top five del suo (peraltro bello) Alta fedeltà, naturalmente non ha incluso la top five delle migliori fuck you son...
-
E' una giornata di sole oggi a Los Angeles. D'altro canto a Los Angeles c'è sempre il sole. L'anziano signore, sempre elegan...
-
This blog for hire , come diceva il musicista rock più amato in questo blog... Così oggi lascio spazio all'amico Giorgio Natale , con cu...
-
Paolo Vites, giornalista musicale da circa 25 anni, ne ha visti di concerti. Dai primi, a fine anni 70, quando la musica dal vivo tornò a es...
-
“Ogni sera c’è del rossetto sulla sua camicia, ogni mattina lei lo lava via. Aveva sentito dire che in ogni vita una parte della vita stessa...
-
Quello che è successo a Parigi la sera del 13 novembre, a molti di noi appassionati di musica rock ci ha segnato per sempre. Non perché un r...
-
Una sera del 1978 il giornalista e scrittore Paul Williams, quello che inventò il giornalismo rock, si trovava a un concerto di Neil Young a...
3 comments:
In un mondo in cui si proiettano sul palco gli ologrammi di Presley e Mercury è già tanto che non si faccia, per ora, la stessa cosa con Morrison.
Grazie x il bell'articolo
Ritengo genuina la voglia di suonare di Ray Manzarek e Robbie Krieger pero' capisco e condivido la scelta di John Densmore.
Ma "The End" non l'hanno fatta?
grazie monkeys. andrea no, the end non l'hanno fatta, penso sia troppo legata a jim morrison per farla. hanno privilegiato un repertorio molto rock ed essenziale
Post a Comment