Al Meeting di Rimini approda la musica rock. Non è la prima volta, in quanto nel 2004, in occasione dei cinquant'anni dell'uscita del primo 45 giri di Elvis Presley, si tenne una mostra analoga intitolata "Good rockin' tonight: storie di 50 anni di rock". Quella di quest'anno è curata personalmente dal giornalista irlandese John Waters, grande esperto di musica rock, con la collaborazione di Marta Albertin, Phil Faconti, Jonathan Fields, Walter Gatti, Kenneth Genuard, Maurizio Maniscalco, Giacomo Masato, Paolo Vites, quest'ultimo già curatore della mostra del 2004. Allora, nel 2004, venni invitato Elliott Murphy & band che tenne uno straordinario e indimenticabile rock show davanti a oltre 5mila persone esultanti ("A un certo punto avrei voluto fare crowd sufing" mi confessò dopo Elliott).
Quest'anno, secondo Waters, "la mostra intende dimostrare e celebrare la presenza del desiderio umano come forza trainante fondamentale della musica, che continua ad affascinare i giovani, utilizzando esempi di canzoni e artisti, che attraversano la storia globale di questo mezzo e sono rimasti tra i più grandi interpreti moderni". Che aggiunge: "Nel meglio della musica c’è qualcosa che va oltre il contenuto apparente, qualcosa di sproporzionato che si potrebbe chiamare, secondo la definizione della tristezza di San Tommaso il "desiderio di un bene assente". IlSussidiario.net presenta in anteprima uno dei pannelli, quello scritto da Paolo Vites e dedicato a Bob Dylan. Si tratta solo di una parte del pannello stesso.
CLICCA SU QUESTO LINK PER LEGGERE IL TESTO DEDICATO A GIRL FROM THE RED RIVER SHOW
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4 comments:
Molto bello Paolo. Stupisce l'assenza di commenti. Ma sarà solo agosto? Oppure il non volere ammettere e capire che la Bibbia e la religione sono le prime e grandi ispiratrici di tutta la poetica dylaniana?
propendo sul fatto che ormai ho rotto le balle a tutti.... grande mario
http://noodlesamerica.blogspot.it/2012/08/to-john-waters.html
il mio piccolo contributo; grazie Vites, sarebbe bello se lo facessi leggere anche a Waters, ma dubito che capisca l'italiano
Giova.
grazie, era giusto che tutto ricominciasse con un commento del Vites;
lo sapevi che tempest è anche il nome di una delle sonate per piano di beethoven, una delle più belle?
Giova.
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