Questo articolo dell'amica Barbara dice tutto quello che c'è da dire, e perciò lascia più depressi che mai. Anche se lei non si deprime, ma lei è giovane. Linkatelo, stampatelo, volantinatelo, manifestatelo, se vi stanno a cuore la musica e l'intelligenza. E la bellezza
Ci siamo persi, anzi, ci siamo voluti perdere. E lo abbiamo fatto nella maniera più semplice, usando l'immobilismo e lasciando che le cose continuassero ad essere come sono sempre state. Abbiamo fatto, in poche parole, finta di niente. Abbiamo continuato a distribuire targhe e premi, a ritrovarsi a Meeting dove anno dopo anno ci siamo raccontati le solite cose, facendo finta di porsi dei problemi, ma alla fine senza aver mai voluto trovare davvero le soluzioni. Arrivati a questo punto, ovvero al punto in cui l'intero sistema musica sta collassando su stesso, risucchiato da un enorme buco nero di cui tutti siamo colpevoli, cosa ci resta da fare? Prima di tutto bisogna smettere di fare gli struzzi e guardare la realtà dei fatti che va oltre le singole colpe di settore. Non è solo colpa dei promoter, non è solo colpa delle agenzie, non è solo colpa degli artisti, non è solo colpa del pubblico. Il problema è che il meccanismo a un certo punto si è inceppato e a ognuno faceva comodo pensare che la colpa non fosse sua. E mentre eravamo impegnati a scagliare parole come pietre contro quello o quell'altro, siamo rimasti fermi nel cercare la soluzione. Intanto la SIAE faceva i suoi comodi, i negozi di dischi chiudevano, i cd non si compravano più, le riviste di musica crollavano, la gente non andava più a vedersi un concerto. Tutti attorcigliati all'interno, salvo poi, felici come delle pasque, premiare o essere premiati con una targa come quella del Tenco, che davvero bisognerebbe chiedersi oggi, a fronte di tutti i problemi che ho elencato, che senso ha.
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