Backstage Pass – Sulla strada con il Good Doctor
"Due, trecento zombie del rock’n’roll, vampiri malati di buio di quelli che preferiscono lottare con le zanzare che fare presenza ai concerti trendy. Qua a noi non ci vede nessuno.
Ma noi non vogliamo che ci veda qualcuno. Dal tramonto all’alba è il tempo giusto, lontani dalle luci della città, lontani dal dolore, lontani dai rimpianti. Noi siamo quelli uncool, orgogliosi di esserlo, quelli che raramente escono e quando lo fanno, lo fanno per dimenticare".
Paolo Vites, giornalista musicale da circa 25 anni, ne ha visti di concerti. Dai primi, a fine anni 70, quando la musica dal vivo tornò a essere celebrata dopo una stagione di molotov e autoriduzioni, a oggi. Dagli stadi ai piccoli club, dalle capitali europee ai paesini della provincia, da Bruce Springsteen agli esordienti, spesso con incontri backstage e avventure degne di un Hunter Thompson. Ecco perché il libro si intitola “Sulla strada con il Good Doctor”, in tributo al grande maestro del giornalismo gonzo. Ma anche perché questo libro è il seguito ideale di quello pubblicato con grande riscontro di critica e lettori quattro anni fa, “Un sentiero per le stelle – Sulla strada con Bob Dylan” (Pacini Editore), interamente dedicato quello ai concerti del cantautore americano.
Perché Paolo Vites pur amando la musica come una religione – le canzoni sono le mie preghiere dice spesso – mantiene un tono ironico, mai accademico, spesso autocritico per raccontare la musica che ama.
Dopo Bob Dylan, dunque, sua prima e massima passione, adesso lo scenario si allarga: dalla fine degli anni 70 fino a oggi, Qualche nome? Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Crosby, Stills, Nash, Neil Young, Springsteen, Nick Cave, Kris Krisofferson, The National, Aerosmith, Wilco, Lauryn Hill, Damien Rice, Jeff Buckley.
Ogni concerto una avventura indimenticabile, al limite della sopravvivenza. Scritto nel sangue.
Sunday, April 19, 2015
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
Sangue nei solchi del cuore
“Bob Dylan è in città, c’è bisogno di catturare qualcosa di magico”. La “città” è ovviamente New York, al telefono John Hammond, il più gran...
I più letti
-
E ci sono state le lacrime e c’è stata una stella cadente che ha attraversato il cielo aprendosi in due. E ci sono state preghiere e c’è sta...
-
"Edward Hopper, pittore statunitense famoso soprattutto per i ritratti della solitudine nella vita americana contemporanea". Oibò,...
-
L'altra sera sono andato a vedere il concerto di Bruce Springsteen And The E Street Band. Ogni volta che viene in Italia non me lo perd...
-
Nick Hornby, in tutte le top five del suo (peraltro bello) Alta fedeltà, naturalmente non ha incluso la top five delle migliori fuck you son...
-
E' una giornata di sole oggi a Los Angeles. D'altro canto a Los Angeles c'è sempre il sole. L'anziano signore, sempre elegan...
-
This blog for hire , come diceva il musicista rock più amato in questo blog... Così oggi lascio spazio all'amico Giorgio Natale , con cu...
-
Paolo Vites, giornalista musicale da circa 25 anni, ne ha visti di concerti. Dai primi, a fine anni 70, quando la musica dal vivo tornò a es...
-
“Ogni sera c’è del rossetto sulla sua camicia, ogni mattina lei lo lava via. Aveva sentito dire che in ogni vita una parte della vita stessa...
-
Quello che è successo a Parigi la sera del 13 novembre, a molti di noi appassionati di musica rock ci ha segnato per sempre. Non perché un r...
-
Una sera del 1978 il giornalista e scrittore Paul Williams, quello che inventò il giornalismo rock, si trovava a un concerto di Neil Young a...
2 comments:
Grande. Quando esce?
Bene Paolo, sono sicuro che sarà entusiasmante come il primo! A presto, Marcello
Post a Comment