I hold this letter in my hand
A plea, a petition, a kind of prayer
I hope it does as I have planned
Losing her again is more than I can bear
I kiss the cold, white envelope
I press my lips against her name
Two hundred words We live in hope
The sky hangs heavy with rain
Love Letter Love Letter
Go get her Go get her
(Nick Cave)
Ti amo Beth. Come ho potuto dimenticarti? Adesso ho capito perché in questi ultimi anni sono stato così male. Ehi, anche tu però ci hai messo del tuo, Beth. Sono sei anni che sei sparita. Mi hai lasciato lì, per le strade di Dublino, con una canna in tasca che mi aveva dato la mia amica Ritzy nei cessi di un pub, e sei sparita dietro al palco. Dio come eri bella quell’ultima sera, così bella che avevo anche dimenticato di avere un spinello in tasca quando sono entrato e ti controllavano anche le mutande all’ingresso. Non lo sapevo, tu lo sapevi invece, ovviamente. Dentro di te c’era già quel bambino che aspettavi, e la felicità nei tuoi occhi quella sera a Dublino non era solo per la musica, era per quel segreto che ti portavi dentro. Cazzo sei anni però sono tanti. Ovvio che uno finisce per cascare nelle prime trappole che la vita gli mette davanti e a farsi del male, un cazzo di male.
Stanotte ho ripreso dal nulla uno dei tuoi dischi. Come ho fatto a dimenticarti? Ti ricordi nei camerini di quello schifo di club a Milano dove avevi appena suonato? Avevi suonato da dio come sempre, anzi da dea, ma che postaccio. A ripensarci oggi però era il posto giusto. Sembrava quasi di essere al CBGB’s negli anni settanta, col pavimento ricoperto di piscio come mi ha sempre descritto quel posto il mio amico Elliott Murphy. Nel camerino ci siamo subito venuti incontro, sembrava non aspettassimo altro: quasi ci siamo baciati sulla bocca nella foga di scambiarci due baci sulle guancia. I tuoi best bit quella notte chi li può dimenticare?
Oppure a Verona, anni prima, la città degli amanti. Perché ho scelto di venire a Verona? ‘Cause is fucking beautiful. Come te Beth. Ricordo ancora la prima tua foto, su uno sgualcito magazine inglese, tu mezza sdraiata sul bancone del bar a succhiare una cannuccia di non so cosa ci potesse essere nel bicchiere. Amore a prima vista, ovvio, come le prime note di She Cries Your Name. E ehi, sugar boy, it’s all over now. Hai tolto l’azzurro dal cielo e la mia vita intera è cambiata quando hai detto addio. La realtà non sopravvive mai a quello che sembra promettere. Ma a volte può essere anche meglio, chissà.
Le tue canzoni mi facevano stare bene allora, ho smesso di ascoltarle e sono stato male. Me lo merito. Ma anche tu Beth, hai dimenticato il tuo sugar boy da sei anni. Torna presto Beth, non voglio cadere in altre trappole. Don’t wanna know about evil, ne ho già visto abbastanza di male. Ricordi quando mi hai chiesto da accendere quel pomeriggio sulla porta della sala stampa? Tra tanti, sei venuta dritta da me a chiederlo, e io lo sapevo che tu avevi detto che chiedere di accendere una sigaretta è il modo migliore per abbordare qualcuno. Mi hai abbordato, e io ti ho amata.
Come sta la tua bambina? Adesso andrà già a scuola e no, non sono geloso del suo papà. Ti amo lo stesso, vedi che razza di amore. Quando esce il tuo disco nuovo? Quando ti rivedrò, su di un palcoscenico? Ok, quando vuoi tu, prendi il tuo tempo, non ti affrettare. Ho ritrovato i tuoi dischi l’altra notte, il miglior biglietto d’amore che uno possa avere. Questa galaxy of emptiness è finita, se anche Dio lo vorrà.
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5 comments:
coraggio Paolo che l'astinenza dovrebbe finire a settembre.
Un paio di mesi fa anche io ho passato una settimana a riascoltare Beth
consolati con queste 3 canzoni dallo scorso febbraio compresa una nuova: http://abcdigmusic.net.au/features/untidy-desk-beth-orton
le resta di una bellezza straordinaria... persino i segni del tempo non le fanno torto
grazie
stupenda Beth
(raramente ho letto parole d'amore come queste)
non amarla e' impossibile :-)
Ho desiderato che scrivessi a me parole d'amore come queste
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