Si dice che il giorno “that music died” sia stato quello in cui Buddy Hollie precipitò con il suo aeroplano, il 3 febbraio 1959. Il giornalista inglese Nick Kent preferisce dire che il giorno in cui la musica è morta per sempre è quello che coincide con la scomparsa del cantautore inglese Nick Drake, la notte fra il 24 e il 25 novembre 1974.
Quel giorno, il 24 novembre di 33 anni fa, è una fredda e nuvolosa giornata autunnale, il sole è tramontato alle ore 16 e 04 del pomeriggio. Nick ha la sua stanza al piano superiore della villetta di Far Leys a Tanworth in Arden dove vive la famiglia Drake. Dopo il fallimento della sua carriera artistica e la forte crisi depressiva che lo ha colto ormai da qualche anno, è lì che si è ritirato a vivere.
Quella sera Nick si ritira in camera sua molto presto. L'ultima persona a vederlo in vita è la madre, Molly. Lo ricorda mentre lo saluta nello specchio della porta della sua stanza. Molly ricorda anche che generalmente il figlio era abituato a svegliarsi piuttosto tardi al mattino perché durante la notte aveva difficoltà a riposare. Per questo motivo nessuno, né lei né il padre, si preoccupano quando al mattino Nick non scende a far colazione.
Rodney, il pade, dirà che di solito il figlio si alzava durante la notte per scendere in cucina. La madre lo sentiva sempre passare accanto alla loro camera, si alzava e scendeva a fargli compagnia. Anche quella notte Nick si era alzato, avrebbero trovato i resti di un frugale pasto a base di cornflake il giorno dopo, ma questa volta nessuno se ne era accorto.
Verso mezzogiorno del 25, Molly decide che è ora di svegliare il figlio: “Non lo disturbavo mai. Ma era quasi mezzogiorno ed entrai in camera sua perché pensai che era ormai ora di alzarsi. Lui giaceva sul letto riverso a metà. La prima cosa che notai furono le sue gambe, le sue lunghe gambe”.
Secondo il dottore che per primo lo esamina nel pomeriggio del 25, Nick è deceduto all’incirca verso le sei del mattino o poco prima. Il fatto che si stato trovato in quel modo, riverso malamente sul letto e non in una normale posizione di riposo, indicherebbe un improvviso attacco cardiaco.
Non esiste nessuna certificazione di quante pillole di Tryptizol (il medicinale anti depressivo che gli era stato prescritto) Nick avesse effettivamente preso quella notte. La sorella Gabrielle avrebbe dichiarato anni dopo che Nick avrebbe ingerito 30 pillole, ma non esiste nessuna prova di ciò: “Personalmente” dirà la donna “preferisco pensare che Nick si sia suicidato, nel senso che preferisco pensare che morì perché fu una sua scelta piuttosto che pensare che sia stato il risultato di un tragico errore. Non posso accettare l’ipotesi di un tragico errore”.
Il giornalista Nick Kent parlando con diversi amici di Nick poco dopo la sua morte, trovò una donna che gli disse che “tre giorni prima di morire, Nick era andato nel suo appartamento e aveva detto alle persone presenti: ‘Vi ricordate di me? Vi ricordate di come ero? Ditemi come ero. Avevo un cervello, ero qualcuno. Che cosa mi è successo?”.
Il mistero di Nick Drake è ancora aperto. Il suo talento è oggi ancor più formidabile, immenso, nella sua capacità melodica di racchiudere tutto il mistero della vita. Forse quando lui se ne è andato, la musica è veramente finita per sempre. Lui, come recitava una delle sue canzoni, aveva “una pelle troppo sottile” per sopportare la difficoltà del vivere.
I was born to sail away
Into a land of forever
Not to be tied to an old stone grave
In your land of never.
I was made to love magic
(Nick Drake)
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2 comments:
Good ol' friend Nick,
nessuno ti dimenticherà mai.
bel post dedicato ad un grande, grazie, anche a distanza di 3 anni..lo trovo per caso oggi.
Lu
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