Friday, August 22, 2014

After midnight

Nel fondo più fondo. Dove nessuno è mai entrato dal giorno che l'ultimo uomo ha posto l'ultima pietra. Nel cuore segreto della cattedrale. Nel buio più buio. C'è un posto dove nessuno può entrare, dove tutti gli uomini si sono fermati con sgomento. Si sono arresi.

Sotto alla pioggia nei vicoli a notte fonda, in macchina nell'ora più buia, quella che precede l'alba. Le insegne luminose dei negozi e dei ristoranti fanno a pugni con le vetrine chiuse, come luci sulle tombe nel cimitero. E' una città abbandonata, è una epidemia che ha sterminato chiunque, è un pozzo di dolore senza fine.

Nel silenzio assordante, nel rumore del silenzio. Scavando a mani nude in quel cuore che pulsa di indicibile amore. Un amore troppo grande per essere contenuto, un amore troppo puro per essere dato al mondo. Gli uomini si sono arrestati e arresi davanti a quel cuore.

Quel dolore che c'è ancora prima della nascita. Un dispiacere per la vita che non nasce dalla vita, ma viene prima. Quel marchio che sembra assurdo nell'anima. Quelle mani che hanno preso per il collo e hanno lasciato un buco, tanti buchi, inspiegabili e inestirpabili.

Chi ha voluto quel dolore, chi ha segnato quel cuore e lasciato quei buchi? E soprattutto, perché? Chi ti ha voluto così tanto da tenerti solo per lui? Chi? Chi ti ha marchiato col fuoco perché quel dolore restasse, un segno, il segno. Quel segno. Di un amore infinito. Che spaventa, perché non è di questo mondo. Non tutti hanno il cuore per reggere tutto ciò.


"Ah! Come colmarlo, quest'abisso delle vita? Che fare? Perché il desiderio è sempre lì, più forte che mai, più folle che mai".

Quella pietra nel buio della cattedrale dove nessuno era più entrato. Qualcuno ci andò. Vide la pietra e vide la scritta. Vide anche lei e capì quello che c'era da capire: "Perché ho aspettato tanti anni per capire che ho l'anima buona?".

Lei era il volto di una bellezza che non appartiene a questo mondo. Lei non apparteneva a questo mondo, ma era nel mondo ed era del mondo. Se gli altri erano fuggiti, lui rimase.

Quando uscì dal buio della cattedrale era buio anche fuori. Pioveva. Macchine passavano veloci, impiegati correvano per prendere un mezzo che li riportasse a casa, al calore, alle luci, al conforto. A un abbraccio. Lui camminava piano fumando sigarette e bagnandosi. Non aveva bisogno di andare da nessuna parte perché era già arrivato. Si fermò fino a quando le lacrime diventarono una cosa sola con la pioggia e ringraziò, sommessamente ringraziò. Nel silenzio del suo cuore non era più solo.

Sangue nei solchi del cuore

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