Tuesday, November 27, 2012

No satisfaction

"Poi udii delle voci ed ecco entrare gli Stones con Jimi Hendrix. Con Mick Taylor andai a sedermi su una panca vicino a Hendrix che pareva un po' depresso ma nell'insieme affabile. Mick Taylor gli passò la chitarra e gli chiese di suonare qualcosa (…) Nel corridoio vidi un altro dei fantasmi dell'anno successivo, Janis Joplin, che puntava verso il camerino degli Stones. La evitai, dato che avevo sentito dire che una cosa che avevo scritto su di lei l'aveva mandata in bestia".




Ecco l'atmosfera in cui si svolgono "Le vere avventure dei Rolling Stones", tra personaggi leggendari molti dei quali scomparsi e bruciati pochi mesi dopo le storie che vengono narrate. A narrarle, nel libro omonimo, lo scrittore e giornalista americano Stanley Booth. Più che avventure, queste sembrano "cronache marziane", da un altro mondo e da un'altra dimensione, oggi inimmaginabili. Basti dire che lo stesso Booth dica che Jagger e Richards non siedono più nello stesso camerino da quasi trent'anni. Per scriverle, l'autore ci ha messo la bellezza di quindici anni, e non stupisce. Queste avventure si svolgono nel corso di un tour, quello dell'autunno 1969, e Booth le ha pubblicate solo nel 1984. Rivedute e ampliate, escono finalmente anche in Italia nel cinquantesimo anniversario della nascita degli Stones, per i tipi di Feltrinelli. Il motivo per cui Stanley Booth, allora giornalista "embedded" nel tour degli Stones, ci ha messo tanto a finire questo libro è facile da capire, se si sa di cosa si sta parlando.


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1 comment:

Andrea Peviani said...

A proposito di da quanto tempo gli Stones sono vecchi:
http://conventionalrecords.wordpress.com/2012/08/25/45-45s-at-45-start-me-up-the-rolling-stones-1981-445/

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