Saturday, October 06, 2007

Just across the borderline


Vabbè. Doveva succedere prima o poi, e ben mi sta. Per uno come me che sono anni che va in giro sbandierando ai quattro venti che il rock è morto, che è dai tempi di Nevermind - 1991 - che non esce più un disco rock degno di questo nome, eccomi qua, a giocherellare incredulo con fra le mani il cd di questo benemerito sconosciuto (fino ad oggi - Tale Ryan Bingham, provenienza da qualche parte là nel Texas, là sul confine fra Messico e Stati Uniti). Mescalito è il titolo di questo disco, non il suo primo, ma il primo per una major (e poi dicono ancora che è la musica indipendente a fare la differenza - ma per favore), prodotto da un fenomeno come Marc Ford, già chitarrista dei Black Crowes e di Ben Harper.
Un disco che puzza lontano un miglio di cantine fumose al sapor di tequila, che ha il "Blood on the Tracks" di dylaniana memoria, l'"Exile on Main Street" degli Stones e la disperazione springsteeniana di "The Wild, the Innocent and the E Street Shuffle" nei cromosomi. Così come l'anima antica di un Joe Ely e di un Terry Allen a far compagnia. Hank Williams, nel paradiso delle country star, sorride compiaciuto, ovviamente.

25 anni, sopravvissuto a due genitori che l'hanno cresciuto in mezzo a bottiglie di alcol e dosi di eroina ("Perdere la fede nella mia famiglia mi ha fatto uscire di testa", canta in "Southside Of heaven"; per chi ancora predica che un mondo liberato dalla zavorra della famiglia è un mondo migliore...), Ryan Bingham è qua a raccontarci come ci si può attaccare lo stesso alla vita, e che - già -: "rock'n'roll never die". Ma lo fa con un banjo che lotta con una slide bastarda, e con la dolcezza di una notte messicana piena di stelle. Una voce fumata, bevuta, straziata che manco Tom Waits quando non era ancora la macchietta che è diventato oggi.

Un disco che nasce là, da qualche parte fra la "Boracho Station" e una "Long Way From Georgia".
Fine delle comunicazioni - Texas, the Lone Star State - the music is alive. Don't you dare miss it

www.myspace.com/ryanbingham

God bless.

5 comments:

Fausto Leali said...

wow... se arriva a farti cambiare idea sulla storia del rock... é da ascoltare assolutamente !
Thanx

Anonymous said...

la più classica delle vampate di calore da andropausa.

Paolo Vites said...

no.... l'assegno che era allegato al cd....

Anonymous said...

bella news, avrò musica per le prossime notti di lavoro!
thanks

Anonymous said...

Bellissmo disco uno dei migliori del 2007. Andrea e Paolo andate a Zelig vi prego siete 2 sagome...

Consigliatissimo a chi ama il Rock di matrice americana con la R maiuscola!

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