Thursday, May 09, 2013

Chinese Bar

L’uomo deve innamorarsi
di Qualcosa o di Qualcuno
se no si ammala


— W. H. Auden,



"Ti porto a cena fuori" le disse lui.
"Ma dai" sorrise lei muovendo la testa con i folti capelli grigi tagliati corti sul collo. "Come quando eravamo ragazzi?".
"Sì" rispose lui sorridendo dietro i lunghi baffi grigi e le spesse lenti degli occhiali da vista.
Escono di casa e fanno pochi passi.
Si siedono a un tavolino del triste e squallido bar cinese sotto casa loro, il primo di due bar cinesi uno dopo l'altro. I bar cinesi sono sempre un po' tristi: vengono lasciati così come sono dai nuovi proprietari, senza un ritocco e un cambiamento. Dentro, per lo più, gente che gioca alle slot machine. E famiglie cinesi che parlano fra di loro nella loro lingua.

Li vede che siedono al tavolino che aspettano gli spaghetti, una bottiglia di birra in due. Li osserva mentre succhia il suo bicchiere, il suo veleno quotidiano nel corpo. Parlano poco, i due vecchietti, ma si guardano molto.

Poi mangiano con gusto i loro spaghetti cucinati da un cinese che vuole fare l'italiano. Lui non può fare altro che osservare loro invece della partita di calcio sul maxi schermo.


Se ne torneranno a casa tenendosi sotto braccio, senza bisogno di dirsi niente.


Lui torna al suo rumore quotidiano, se n'è andato prima dei due vecchietti.

3 comments:

anna said...

Mi hai ricordato una cosa a cui tengo molto, la vita, gli uomini, grazie!

Anonymous said...

mi hai ricordato uno tuo stato su fb.ed è bellissimo.grazie,raimondo vites.


filippo m.

Laura said...

i brandelli degli stracci di questa misera vita, tu li sai far diventare seta preziosa

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