Friday, August 23, 2013

Scatole di cartone ripiegate

Gli oggetti abbandonati non sono mai davvero abbandonati. E gli oggetti non sono davvero degli oggetti. Ogni cosa che è stata toccata, mossa, utilizzata, poi riposta da mani d'uomo ha toccato fors'anche per qualche istante la vita, e la vita gli oggetti hanno ricevuto. Nelle cantine impolverate, negli uffici dove non entra qui mai nessuno, nelle strade. La luce del sole di fine agosto bussa intensa seppur già scolorita sui vetri sporchi del piccolo stanzino. Dentro, scatole, scatoloni, raccoglitori sommersi da strati infiniti di polvere. Da quanto tempo nessuno sposta più niente là dentro. Eppure anche quelle scatole di cartone ripiegate in un angolo sono state messe lì da qualcuno, con uno scopo e una ragione, per quanto banale. C'era qualcuno lì dentro, prima, che ha compiuto un gesto. Quel gesto permane e risuona per ore giorni mesi anni. Per sempre. Sia stato un gesto di rabbia, fatemeli mettere qui perché nessuno li vuole spostare; o di semplice abitudine, ecco vanno riposti qua; o di affettuoso bisogno d'ordine, magari col pensiero domani vengo a riporli altrove o anche poi ci serviranno, stanno meglio qui. Nessuno lo può negare, il gesto c'è stato. Qualcuno lo ha fatto, di mettere lì quei cartoni ripiegati, perché serviva che fosse fatto. Ogni oggetto conserva la storia di un uomo, e quegli oggetti impolverati non rimangono da soli con la polvere, la luce del sole che si affievolisce o il buio della notte. Tu uomo, li hai vissuti. La presenza dell'assenza rimane e permane. Nulla si cancella e niente compare per sempre. Il per sempre è ora e adesso. Nel gesto che l'uomo compie la vita si compie.

3 comments:

Bartolo Federico said...

gemelli e cerchioni trofei tascabili si viaggia bene ma i freni non sono un granchè. cravatta e guantoni da pugile. questo coltello a seramanico è arrugginito puoi radrizzare quell'ammaccatura sul cofano..uno stagnaio un sarto la roba di un soldato il suo fucile,gli scarponi pieni di sassi.questo è per il coraggio è questo è per me. e tutto vale un dollaro da mettere in questa scatola.

andrea said...

....bellissimo. Mi viene in mente un testo di Manuel Agnelli di un po' di anni fa.

Ritorno A Casa

Sono nella casa dove abitavo da bambino
Riconosco ogni oggetto
La disposizione dei mobili, i colori
La luce era diversa negli anni sessanta, ho riconosciuto anche quella
Ho aperto tutti i cassetti per essere sicuro che in tutti questi anni nessuno
Abbia toccato la mia roba
C'è un'intera brigata dell'esercito britannico li dentro
Rosa
Sono ancora intenti a schierarsi per fronteggiare l'attacco imminente
Ma l'attacco non avverrà mai
Il divertimento per me era disporre i soldatini come se dovessero affrontare un
ingaggio particolare,
e poi, senza che nulla avvenisse, cambiare la disposizione
Sono ancora lì come li avevo lasciati venticinque anni fa
L'ufficiale ha il braccio teso davanti a se mentre sta per prendere la mira
la testa piegata verso l'alto mi guada implorante: "Vado?".
Ho richiuso il cassetto
Ho setacciato tutta la stanza in cerca di quello che avevo lasciato
Ho trovato tutto meccanicamente come se non avessi bisogno di ricordarne la
posizione
Devo aver fatto un bel casino perchè mia madre è entrata
Giovane e bellissima
Rideva
Mi ha preso in giro
Una strana calma, una calma enorme
Non so cos'è
Ma non ho mai pianto tanto come al risveglio
Ho rifatto il percorso che mi portava dalla scuola alla casa dei miei
La prima volta dpo venticinque anni
C'è una sensazione che non ho mai più provato
Non abito più lì da sempre
Ho avuto una vita
Altrove
E' solo una stupida villetta con uno sputo di giardino, ma sarà la prima cosa che
comprerò
Quando sarò ricco

Paolo Vites said...

bellissime parole, grazie

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