Saturday, March 10, 2007

Visions of Jack



I'm not a beatnik, I'm a Catholic.

I was just looking at the jukebox. Just playing records. She said, "You want to play with me?" I said, "Sure. How much?" She says, "Five bucks, two dollars for the room." "Was it nice, Jack?" "All women are nice."




"Whee. Sal, we gotta go and never stop going till we get there." "Where we going, man?" "I don't know but we gotta go."

I'm writing this book because we're all going to die--In the loneliness of my life, my father dead, my brother dead, my mother far away, my sister and my wife far away, nothing here but my own tragic hands that once were guarded by a world, a sweet attention, that now are left to guide and disappear their own way into the common dark of all our death, sleeping in me raw bed, alone and stupid: with just this one pride and consolation: my heart broke in the general despair and opened up inward to the Lord, I made a supplication in this dream.

The only people for me are the mad ones, the ones who are mad to live, mad to talk, mad to be saved, desirous of everything at the same time, the ones who never yawn or say a commonplace thing, but burn, burn, burn like fabulous yellow roman candles exploding like spiders across the stars...



“I read ‘On the Road’ in maybe 1959,” Bob Dylan said. “It changed my life like it changed everyone else’s.”

- Jack Kerouac, March, 12, 1922 - October, 21, 1969

6 comments:

stefano pavarini said...

CAro Vites, dopo aver letto Ivagabondi del Dharma io e il mio amico Friz siamo partiti per la Liguria a abbiamo dormito alla stazione di S.Margherita sotto una panchina. Svegliati da un tizio con coltello ci disse che la panchina era sua. Poi andammo a dormire in una tendopoli sopra le 5 terre .Me lo ricorderò finchè campo Grazie Jack .Promo :Se vai sul mio blog ci sono nuovi quadri.ciao Poldo

Paolo Vites said...

haha... forse il tizio della panchina ero io... mo' guardo i quadri grazie

Anonymous said...

mi è venuta voglia di leggerlo (comunque ho dormito in una cabina telefonica, in 3...)
poldo, sei un grande artista!

Paolo Vites said...

come si fa a dornire in una cabina telefonica?... in piedi?

Anonymous said...

seduti uno vicino all'altro in cerchio, gli zaini li abbiamo appoggiati intorno per non far entrare spifferi perché eravamo a Brunico. Quelle tre orette le abbiamo schiacciate anche perché eravamo stravolti, partiti al mattino da pesaro un po' in autostop e un po' in treno. Poi il fiume è straripato e nessuno è venuto a prenderci. A mezzanotte il capostazioe ha chiuso tutto e ci ha lasciati in strada. La vacanza dopo è stata fantastica... a corvara

Paolo Vites said...

non ci posso credere... dovresti scrivere un libro... ti suggerisco il titolo: On the road.....

Sangue nei solchi del cuore

“Bob Dylan è in città, c’è bisogno di catturare qualcosa di magico”. La “città” è ovviamente New York, al telefono John Hammond, il più gran...

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