Tuesday, June 05, 2007

1977



Ho ritrovato queste mie foto qualche giorno fa. Molti capelli in più e la faccia perennemente incazzata. Vedo in giro un po' dappertutto celebrazioni del 1977, di cui quest'anno si ricordano i trent'anni. Queste foto credo siano del 1978, ma nel 1977 c'ero anch'io . Ricordo come fossero ieri le contestazioni al presidente della CGIL, Luciano Lama, e la nascita in quei giorni degli indiani metropolitani. Finalmente anche noi che eravamo nati troppo tardi per il '68 avevamo il nostro anno di gloria, o così credevamo.

Entrare in classe con Lotta Continua nella tasca della giacca equivaleva a farti sentire sorvegliato speciale; organizzare quello che sarebbe passato alla storia come il primo sciopero nell'unica scuola in tutta Italia che dal 1968 ad allora non ne aveva mai fatti, equivalse a essere sospesi in massa il giorno dopo. Alla fine, avrei perso anche un anno di scuola.

Ma non furono formidabili, quegli anni. Vedo che la storia viene riscritta in modo imbarazzante, come nel film di Guido Chiesa "Lavorare stanca". Dove si tace che gli incidenti in cui fu ucciso lo studente furono la conseguenza del tentativo di militanti della sinistra extra parlamentare di fare irruzione violenta in'aula dell'università di Bologna dove gli studenti di Comunione e Liberazione stavano svolgendo un'assemblea. Se la polizia non fosse intervenuta, probabilmente ci sarebbe stata una strage.
Ma secondo quel film, la polizia si divertì a impallinare gli studenti che passavano per strada.

Non furono formidabili quegli anni. Ho ancora a casa diversi libri di Toni Negri in cui ci invitava "a scendere per strada con le armi, perché era giunta l'ora della rivoluzione". Grazie Toni, a nome di tutti quei ragazzi che ti hanno preso sul serio mentre tu stavi comodamente seduto dietro la tua cattedra universitaria.

Non furono formidabili quegli anni. Quando una mattina la mia ragazza non venne più a scuola. Perché? chiesi in giro. Non lo sai? Stanotte hanno arrestata la sorella, era una della colonna militare delle Brigate Rosse.

Me la ricordo bene, anche trent'anni dopo, la sorella della mia ragazza. Girava per casa con i suoi bellissimi capelli biondi, due occhi meravigliosi e un sorriso incantevole. In carcere, si sarebbe dichiarata "irriducibile. Prigioniera politica".

La morte mi ha sfiorato molte volte, in quegli anni formidabili. Come l'eroina che arrivò all'improvviso e si portò via molti di noi.

In quegli anni Bob Dylan scrisse una canzone che terminava così: "Non posso crederci, sono vivo". A volte lo penso anch'io. Non posso crederci, ma qualcosa o qualcuno mi ha portato fino a qui.

Trent'anni fa, il 1977. Non furono anni formidabili, no davvero.

6 comments:

Anonymous said...

L'aspetto più deprimente è che ancora oggi i vari Toni Negri, Oreste Scalzone e altri imbecilli di quella risma sono ascoltati e riveriti. La Storia non insegna nulla. Tantomeno ai comunisti.

andrea

Anonymous said...

Bel post Mr. Vites.
Pensare che un periodo del genere possa essere ricordato da certa gente con una dose di nostalgia ben oltre il livello di guardia è una cosa che personalmente a me che ho 28 anni un po' fa ridere, ma forse dovrei piangere...

Michele

Paolo Vites said...

un sacco di capelli in più e anche un sacco di chili in meno... ho un bel ricordo di quegli anni, a dire il vero... quando rimanevamo ad aspettare l'alba con l'amico Lelio ascoltando dischi dei Byrds... e lo so che fa tanto 'ecce bombo' ma anche noi abbiamo aspettato l'alba dalla parte sbagliata (e il film non era ancora uscito... è una cosa generazionale I suppose...)

Anonymous said...
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Anonymous said...

Un mio amico, splendido quarantunenne, è davvero convinto della poesia di quegli anni... Nostalgia ottusa? Incomprensibile a me?
Shiva

Paolo Vites said...

ciao Shiva... grazie per esser passata di qua... lo splendido 41enne, se ricordo come si fa a contare, nel 1977 credo avesse 11 anni... un po' giovane per aver vissuto e ricordare adesso la poesia (o meno) di quegli anni)...

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