Thursday, March 08, 2007

Se Mozart vivesse oggi, sarebbe una rock star eroinomane



Da Repubblica:

Su Bob Dylan, Giovanni Paolo II e Joseph Ratzinger erano in sostanziale disaccordo. Ma forse solo su Dylan. Il cardinale, all´epoca prefetto della congregazione per la dottrina della Fede, non voleva che il cantautore Usa si esibisse davanti a Wojtyla al congresso eucaristico di Bologna del 1997. Giovanni Paolo II, però, non lo ascoltò e Dylan, insieme ad Adriano Celentano e ad altre pop star, cantò.
L´episodio viene rivelato per la prima volta dallo stesso Benedetto XVI nel libro «Giovanni Paolo II, il mio amato predecessore» (Edizioni San Paolo).
(…)
Sul concerto rock a Bologna, con Wojtyla accanto a Bob Dylan, Ratzinger ricorda che «c´era ragione di essere scettici, io lo ero, e in un certo senso lo sono ancora, di dubitare se davvero fosse giusto far intervenire questo genere di `profeti´».

Eppure le parole di Wojtyla - ammette il Papa - andarono «a toccare quello che le proposte dell´industria del tempo libero e il mondo contemporaneo di consumare la vita lasciano completamente da parte, la domanda che riguarda ciascuno di noi personalmente».

Fine dell'articolo di Repubblica.

A proposito di profeti, Bob Dylan una volta durante un concerto ha detto una cosa che forse Papa Ratzinger approverebbe:

""Years ago they said I was a prophet. I used to say, 'No I'm not a prophet' they said, 'Yes you are, you're a prophet.' I said, 'No, it's not me". They used to say 'You sure are a prophet'. They used to convince me I was a prophet. Now I come out and say Jesus Christ is the answer. They say, 'Bob Dylan's no prophet.' They just can't handle it."
(Omaha, Nebraska 25-1-80).


Ma Papa Ratzinger ha anche detto, in precedenza:

“Pensiamo un momento al tipo di religione dionisiaca e alla sua musica che Platone ha esaminato nell'ottica della sua religione e filosofia. In non poche forme religiose la musica è abbinata all'ebbrezza, all'estasi. Il superamento del limite della condizione umana cui è indirizzata la fame dell'infinito insita nell'uomo, deve essere raggiunta per mezzo di frenesia sacra, di delirio del ritmo e degli strumenti. Una musica simile abbatte le barriere dell'individualità e della personalità; l'uomo si libera così dal peso della coscienza. La musica diviene estasi, liberazione dall'Io, unificazione coll'universo.

Oggi sperimentiamo il ritorno profanizzato di questo modello nella musica Rock e Pop, i cui festivals sono un anticulto nella stessa direzione — smania di distruzione, abolizione delle barriere del quotidiano e illusione di redenzione nella liberazione dall'Io, nell'estasi furiosa del rumore e della massa. Si tratta di pratiche redentive simili alla droga nella loro forma di redenzione e fondamentalmente opposte alla concezione di redenzione della fede cristiana. Di conseguenza perciò dilagano oggi sempre di più, in questo ambito, culti e musiche satanistiche il cui potere pericoloso, in quanto volutamente tendente alla distruzione e al disfacimento della persona, non è preso ancora abbastanza sul serio.

Cercando la salvezza mediante la liberazione dalla personalità e dalla sua responsabilità, la musica Rock da un lato si inserisce perfettamente nelle idee di libertà anarchiche che oggi in occidente dominano più che non in oriente; ma proprio per questo si oppone radicalmente alla concezione cristiana della redenzione e della libertà, è anzi la sua perfetta contraddizione. Perciò non per motivi estetici, non per ostinazione restaurativa, non per immobilismo storico, bensì per motivi antropologici di fondo, questo tipo di musica deve essere esclusa dalla Chiesa”.

C’è di più, nella musica rock, di quanto ha peraltro colto perfettamente Ratzinger. Quello che lui ha colto è quanto i media e l’industria dello spettacolo cercano di far passare; anzi, di coltivare e tramandare ai giovani di ogni generazione perché è da quello che prendono i soldi, dalla cultura dello sballo. E soprattutto il potere - di qualunque governo, il potere è sopra i governi -è quello che ha vantaggio a coltivare questo tipo di musica rock: mantenere i giovani in una falsa idea di libertà, che vuol dire solo rincoglionimento e trasgressione da quattro soldi, li rende manipolabili e utilizzabili come ottima carne da macello per il proprio scopo, il mantenimento del potere appunto.

Basti pensare a una decerebrata allo stato pure come Britney Spears che oggi va in giro dicendo di essere l’anticristo.

Ma la musica rock, quella vera, ha espresso un grido, quel grido che è quello dell’uomo di tutti i tempi alla ricerca del significato della propria esistenza: “Vieni come sei, vieni come un nemico, come un amico, ma vieni”. Quello fu il grido di Kurt Cobain, purtroppo rimasto inascoltato.

Vorrei mandare a poperatzinger@vaticano.com una mail con queste semplici frasi

"La cultura dominante ha generato disprezzo verso la famiglia" (Willy Mason, cantautore rock emergente)

"Una ragazza ci ha scritto che la nostra musica l'ha salvata dal sucidio. Mi ha fatto pensare che l'idea del rock come musica del diavolo è un gigantesco equivoco" (il gruppo rock Low)

Poi, visto il tema, ci aggiungerei anche una canzone di Bob Dylan:

In the time of my confession, in the hour of my deepest need
When the pool of tears beneath my feet flood every newborn seed
There's a dyin' voice within me reaching out somewhere,
Toiling in the danger and in the morals of despair.

Don't have the inclination to look back on any mistake,
Like Cain, I now behold this chain of events that I must break.
In the fury of the moment I can see the Master's hand
In every leaf that trembles, in every grain of sand.

Oh, the flowers of indulgence and the weeds of yesteryear,
Like criminals, they have choked the breath of conscience and good cheer.
The sun beat down upon the steps of time to light the way
To ease the pain of idleness and the memory of decay.

I gaze into the doorway of temptation's angry flame
And every time I pass that way I always hear my name.
Then onward in my journey I come to understand
That every hair is numbered like every grain of sand.

I have gone from rags to riches in the sorrow of the night
In the violence of a summer's dream, in the chill of a wintry light,
In the bitter dance of loneliness fading into space,
In the broken mirror of innocence on each forgotten face.

I hear the ancient footsteps like the motion of the sea
Sometimes I turn, there's someone there, other times it's only me.
I am hanging in the balance of the reality of man
Like every sparrow falling, like every grain of sand.


Il rock'n'roll non mi ha salvato la vita. Però ci è andato vicino. E mi aiuta a tenere desta la mia domanda di significato della vita.

4 comments:

Fausto Leali said...

Caro Paolo,
che dire ?
E' vero che nel rock c'é anche un particolare tipo di deriva pericolosa, che papa Benedetto indica chiaramente e che va tenuto sicuramente presente nel giudizio globale, almeno dal mio punto di vista
Tuttavia sono veri anche tutti gli esempi che tu citi, ed é certo che negli artisti veri c'é la presenza di quel grido forte, che chiede al "Mistero" di farsi presente.
E' così, in fondo, anche in tante forme d'arte dell'uomo: é vero per gli scrittori, é vero per i pittori e gli scultori.
L'importante, a mio giudizio, é saper cogliere i "semi del Verbo", e la musica rock - quella seria - ne é sicuramente ricca.
Non mancano comunque anche i casi in cui la scoperta e la testimonianza di un "di più" per cui valga la pena vivere si sia coniugato con un'espressività che é musica rock.
Il Genrosso ed il Genverde sono un esempio in tal senso e la loro esperienza in tutti questi anni in giro per il mondo ha già dato tanti frutti nell'incontro con molte persone.

Come te, comunque, non perdo la passione per la nostra musica ed il sottotitolo del mio blog é proprio quel pezzo della canzone di Dylan :

In the fury of the moment I can see the Master's hand
In every leaf that trembles, in every grain of sand.

con un caro saluto

RagmanDrawcircles said...

Le opinioni del Papa, come riportate, mi spiacciono un po' perche' mi sembrano generaliste e non e' da lui.
Inoltre, la musica popolare ormai e' un business, resa accessibile a una quantita' enorme di persone, quindi va da se' che sia diventato piu' difficile scovare del valore.
Personalmente nel rock quasi mai ho trovato espressioni religiose esplicite veramente affascinanti.
Ho trovato invece espressioni affascinanti di persone che cantano o gridano tutta la loro domanda di soddisfazione o compimento (anche frustrata). E che guardano in faccia le "cose grosse" della vita: amore, morte, guerra, dolore, pura gioia.
yours.

Anonymous said...

imparato molto

Anonymous said...

quello che stavo cercando, grazie

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