"Gentilmente, può dire a quel signore vicino alla macchinetta se mi buca il biglietto?". Lo sguardo è torvo: "Nun ja fa'?". "Eh no che glielo chiedevo a fare, non riesco neanche a muovere un mignolo qua dentro". Interviene qualcun altro: "A' famo, a' famo...".
Il biglietto è bucato e io maledico gli autobus romani nell'ora di punta. Che, è strano, ma l'ora di punta a Roma corrisponda a quella di Milano. L'ora del pranzo no, però. Ieri, all'una e qualche cosa, i ristoranti erano deserti. Oggi, alle due e mezza, non riesci a trovare un posto a sedere. Pensavo che poi l'ora di punta ci sarebbe stata alle nove di sera...
Capita, poi, che al tavolo a fianco si sieda una nota - non - so - come - definirla della tv (nel senso che è attricetta, presentatrice, opinion leader, ballerina, cantante). Il cantautore che è a tavola con me fa una smorfia: "A' Carfagna de' sinistra... ce sperava anche lei de fa' il ministro...".
Tutto sparisce - attricette, autobus, caos - nel sole abbacinante di Piazza di Spagna. Che il sole di Roma è molto più bello di quello di Milano. Quello di Milano è malato. Questo splende davvero. Sulla scalinata spagnola una folla immensa multirazza e multicolore. Ma per me è come se non ci fosse nessuno,quando le campane della chiesa lassù in alto cominciano a rintoccare. Io vedo solo un volto, sorridente, di qualcuno che qui non c'è. Sarà la casa, poco distante, del poeta che qui vi morì, a suggerirmi visioni bizzarre. John Keats qui respirava il profumo dell'amore.
O sarà l'immortale canzone di un altro amico cantautore, che mi viene fuori improvvisamente dal profondo del cuore, insieme a quel volto:
"Meet me on the Spanish Steps, oh you will not wait long, near the place where we first met, it was on the streets of Rome... You were young and your eyes were bright your cheeks were flush and flair, we were eye to eye on the Spanish Steps, I still see you smilin' there..."
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8 comments:
Quella che avevi a fianco a tavola e' una delle "ramazze di piazza di spagna"...
Oh the streets of Rome... la città più bella ed affascinante del mondo.
Beautiful post, as usual, thanx
sei gitano in questo periodo eh!!beato te
C'è adrenalina nell'aria
Carne fresca che gira
Polvere sulla strada
E gente che se la tira
E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i gabbiani che calano sulla Magliana
E spunta il sole sui terrazzi della Tiburtina
E tutto si arroventa e tutto fuma
Per le strade di Roma
Paolo, still on the road.. :-)
certo che la raffinate atmosfere del poeta del Greenwich fanno sognare anche nella "caciarona" metropoli..
a bientot
L
mi manca Torino e poi smetto
Sulla capitale sabauda posso darti qualche "dritta"..
Eric Andersen...Forse era un disco del '91 o del '92, non ricordo. C'era anche "six senses..", bellissima. Ho sempre messo Andersen, fra quei solitari girovaghi che puoi incontrare sulle strade delle grandi metropoli, con una chitarra ed uno zaino, a cantare canzoni che non hai sentito. Tu stai lì e pensi che tutto sommato starebbero meglio sul palco, perchè lo meritano. Poi, li guardi e capisci che loro preferiscono avere questo pubblico che non è mai lo stesso e non sarà mai lo stesso, città dopo città.
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