It's beef steak when I'm working
Whiskey when I'm dry
Sweet heaven when I die
Now I've tried drinking rye and gamblin'
Dancing with damnation is a ball
But of all the little ways I've found to hurt myself
Well you might be my favorite one of all
(Gillian Welch, Tennessee)
Vorrei Gillian Welch adesso, stasera, a casa mia nel mio salotto. No, non perché è una donna bellissima - lo è -, siamo sposati tutti e due e non mi permetterei mai. La vorrei a farmi un house concert, ma uno vero, solo per me e una dozzina di bottiglie di whiskey del Tennesse come quelle di cui lei canta sempre. Ma grazie a Dio ho i suoi dischi, ho il suo ultimo (lo so è uscito da mesi, ma l'ho scoperto l'altra notte) e allora l'house concert a casa mia con Gillian Welch me lo posso fare ugualmente.
Il suo ultimo disco, The Harrow & The Heart, potrebbe essere il disco dell'anno, il disco di sempre. Le ho sempre girato attorno, a Gillian, mai convinto veramente delle sue doti. Ma una che ci mette otto anni a fare un disco nuovo merita ascolto. E ogni pregiudizio scivola via ascoltando il nuovo cd. Bellezza totale. Purezza completa. Magia invincibile. E soprattutto realismo da spaccare le ossa al più impenitente bastardo.
Una voce, due chitarre acustiche, un'armonica e un banjo, tutto qua. Musica pre rock'n'roll, musica che non è mai finita, musica che non ha bisogno di risorgere ogni volta perché è musica che semplicemente "sta". Ricorda tanto The Tallest Man on Earth nel suo approccio spartano, e come lui è una voce quella che conta e butta giù ogni muro. Come 50 anni fa, quando Dylan andava freewheelin', c'è più forza rivoluzionaria qua dentro che in un milione di chitarre elettriche e basso e batteria e voci sguaiate. E' un disco politico, durissimo, senza alcuna canzone politica. Mai questi tempi di nuova grande depressione sono stati rappresentati così perfettamente. E' l'anello di congiunzione, via cosmica e galattica, diretto con le dust bowl ballads di Guthrie. Ma è il disco della piccola intimità, del dolce meditare sulle cose del quotidiano, del peccato e della redenzione: Betsy Johnson s’è comprata una fattoria ed è finita a farsi d’eroina. E se danzare con la dannazione è divertente, di tutti i modi che si possono trovare per farsi del male, tu sei il migliore di tutti. Alla fine resta una bella bistecca per quando lavoro, del whisky quando ho sete e il dolce paradiso quando morirò. Il resto, lasciamolo pure fuori della porta. Le canzoni di Gillian Welch, quella sua voce così autoritaria, che non ha da chiedere nulla a nessuno e si impone, semplicemente si impone, quelle ce le teniamo a lungo.
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4 comments:
ma paolo, allora devi proprio venire a un concerto dei thunderbird cafè...
see ya!
tu lei e 12 bottiglie di wiskey. egoista!
Ho già letto abbastanza di lei... ora ti ci metti anche tu...
Forse é il caso che ora mi metta anche ad ascoltarla.
E, visto che si tratta di musica e non di libri, magari é anche il caso :-)
voce meravigliosa!
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