Saturday, June 02, 2012

La fraternità dei barbudos


Prendi Chris Robinson, cantante della più straordinaria, autentica e mirabolante rock band americana degli ultimi 25 anni (i Black Crowes); prendi Neal Casal, uno dei migliori songwriter, ma anche chitarristi degli ultimi 25 anni; prendi Adam MacDougall (tastierista dei Black Crowes); prendi un ottimo batterista di studio, George Sluppick; prendi Mark "Muddy" Dutton bassista dei Burning Tree la band di Marc Ford che già, è stato membro fondatore di quella fantastica band, i Black Crowes, Avrete sicuramente un bel mucchio di barbe lunghe, capelli lunghi e facce da hippie stralunati che si domandano quale buco spazio – tempo li ha scaraventati nel 2012 portandoli via da una qualche comune persa tra la California e l’Arizona, in attesa di partire per il festival di Woodstock.



Per noi che invece la musica ci piace ascoltarla, avremo un disco bellissimo, uno dei migliori in assoluto di questo primo scorcio dell’anno. Avremo infatti un “rituale da luna piena”. E noi con questa sorta di rituali ci andiamo a nozze. Big Moon Ritual è il tiolo del disco della Chris Robinson Brotherhood che esce ii 5 giugno: sette canzoni in tutto, una copertina che sembra quelle di Sid Griffin, vecchio spirito buono dell’arte psichedelica, e un viaggio cosmico alla ricerca dello spirito di Jerry Garcia. Che Chris Robinson infatti fosse innamorato folle dei primi anni 70 lo sapevamo attraverso la sua ex band, i Black Crowes, tra Faces, Stones e quant’altro. Con questo disco sfoga invece tutto il suo amore per i Grateful Dead che già si era intravisto ai tempi dei BC, specie nel periodo più psichedelico della band, tra il 1996 e il 97 (chi era al Palalido di Milano nel ’96 sa cosa intendo). Ma anche l’altro immancabile spirito guida di tutti i cuori buoni, Gram Parsons, omaggiato a profusione nell’iniziale e irresistibile Tulsa Tomorrow.



Canzoni che viaggiano oltre i sette minuti, chitarre liquide che risuonano tra la luna e il cosmo più lontano, la voce di Chris mai così pulita e piena di sentimento. Un disco pieno di incanto e vibrazioni infinite. E non è finita. A settembre esce il già il secondo disco della CRB, inciso contemporaneamente a questo, The Magic Door, e noi non vediamo già adesso l’ora di varcare quella porta magica. Intanto ci sediamo sotto al cielo stellato e invochiamo la luna, mentre questi sacerdoti del rock ci mettono in comunicazione con il Grande Uno.

4 comments:

ciocco72 said...

speriamo di riuscire a vederli presto in europa!

Paolo Vites said...

si perché in italia non ce li porterà mai nessuno

Bartolo Federico said...

cazzo che discofoxistr36 Paolo,un incrocio tra Dylan e i Dead una meraviglia per rincoglioniti di rock come noi.un abbraccio fratello.

kaapi carla said...

Misticheggiando senza consumare... fra Luna, fra poco piena in 3.9 - Gemelli/Sagittario...proprio perfetta per la ricerca oltre confine, con le Braci che splendono sotto la Cenere...

Grazie, non è una recensione questa, ma qualcos'altro... è un poema... :-) kc

Sangue nei solchi del cuore

“Bob Dylan è in città, c’è bisogno di catturare qualcosa di magico”. La “città” è ovviamente New York, al telefono John Hammond, il più gran...

I più letti