Thursday, July 19, 2012

Do you, Mr. Jones?


(Fotomontaggio di Luca Sky - ovviamente si scherza, gli altri contano eccome)


Chi lo va a vedere per ricordare i bei tempi ne esce deluso, chi è giovane e poco sa di lui sbatte in un attempato signore che gracchia: tutti delusi, o quantomeno confusi. (…) E l’ultimo grande concerto rimane l’MTV Unplugged del 1994. Il Dylan che piaceva a tutti – forse a troppi – è rimasto sull’asfalto di quella strada verso Woodstock.
(Andrea Scanzi, Il Fatto Quotidiano)

Divertito è una parola grossa – racconta Carlo Verdone a Michele Anselmi per ilvostro.it -. Era da tanti anni che non lo sentivo cantare dal vivo. Sono rimasto per rendere omaggio a un grande della musica, a un simbolo della cultura americana. Però… All’inizio era tutto un gracchiare, io e miei amici siamo stati tutto il tempo a cercare di capire che pezzi eseguisse.
(Fotomontaggio di Luca Sky - ovviamente tutti gli altri contano eccome...)

L'ostensione della mummia di Bob Dylan ha richiamato a Barolo 6.000 devoti. Se perfino i russi ad un certo punto si sono domandati se seppellire finalmente quella di Lenin, la compassione suggerirebbe (e non da ieri sera) di riporre ciò che resta della "mangusta di Duluth" in un'urna e celarla all'interno di una montagna sacra a scelta. Da più di dieci anni almeno Dylan si trascina sui palchi di tutto il mondo, ruttando il suo canzoniere tra impietosi gorgoglii e sibili, per non dire di accordi rivoltati in versioni "alternative".
(Guido Harari)

L’Italia è sempre in ritardo. Era il 1991 quando il New Musical Express titolava a tutta pagina: “Ma Bob Dylan andrebbe eutanizzato?” per poi nell’articolo sparare a grosse cifre che Bob Dylan sì, appunto, vista la pessima qualità dei suoi concerti, sarebbe meglio subisse una eutanasia e si togliesse di torno per sempre. Il tempo ha detto chi aveva ragione e chi ha torto: se nel 1991 Dylan effettivamente era in scarsa forma, ce ne vuole per dire che il suo ultimo concerto bello è stato Mtv Unplugged del 1994. Non cito neanche la meraviglia dei concerti del 2000, uno dei vertici della sua intera carriera, ma anche nel 2011 fece concerti di una bellezza e intensità estreme.

Sono stato il primo diverse volte quando pensavo lo meritasse a criticare alcuni concerti di Bob Dylan. Dal 2004 al 2010 l’ho trovato io stesso mortalmente noioso, intento ai greatest hits più scontati con una band di soporiferi musicanti e con una voce al limite dell’ascoltabile. Mi sono preso la mia buona dose di insulti per queste critiche, ma non mi sono mai permesso di dire due cose.

1. Che il pubblico che era ai concerti erano “tutti delusi o quantomeno confusi”. Ho sempre visto spettatori entusiasti anche in quegli anni, qualcuno meno, ma comunque da quando si recensiscono gli umori degli spettatori invece che quelli dell’artista sul palco? Sembra un modo per tirarsi dalla propria parte gli spettatori, quasi a dire: avevo i testimoni, avevo ragione io, è andata proprio così. Palle, non è andata così. Non mettiamo in bocca agli altri quello che noi pensiamo debba essere la visione della realtà, cioè la nostra. Siccome io la penso così, erano delusi anche tutti i 6mila che erano a vedere Dylan a Barolo.

2.Non ho mai insultato Bob Dylan anche quando i suoi concerti non mi erano piaciuti. Dargli della mummia non mi sembra il massimo. Può non essermi piaciuto, ma non lo insulto e soprattutto non cerco di proibirgli di esibirsi, anche se lo stesse facendo male. Mi sembra un modo assai poco democratico, mi ricorda gli anni 70 quando si tiravano le molotov sui palchi degli artisti. Tireremo le molotov a Dylan perché la sua voce emette “impietosi gorgoglii e sibili”?

3. E’ solo rock’n’roll, e Bob Dylan è un anziano signore che permette di toccare con mano e con gli occhi e con le orecchie un briciolo delle antiche leggende del rock, dei glory days. Quando non ci sarà più, ci sarà un grande vuoto anche sul palcoscenico di Barolo. Non fanno esibizioni molto più esaltanti di Dylan il B.B.King (87 anni) visto pochi giorni fa a Milano o altri vecchietti del rock, ma nessuno sputa veleno e rabbia su di loro. Su Dylan sì. Volete sapere perché? Perché è sempre valido il vecchio adagio: “qualcosa sta succedendo qui ma tu non sai cosa, do you Mister Jones?”.

Siete tutti Mister Jones, siamo tutti Mister Jones, non è mai troppo tardi per accettarlo. Bob Dylan ci ha dato così tanto in un certo periodo della sua vita come mai nessun altro nella storia del rock, che vorremmo ci desse ancora così tanto. Vorremmo cioè continuasse a spargere sangue sui solchi per riempire il nostro vuoto esistenziale. Ovviamente non è possibile, ma personalmente sono felice che nel 2012 ci sia ancora qualcuno che, non avendolo mai visto prima, possa dire: ho visto un concerto di Bob Dylan. E' abbastanza, dovremmo solo essergli grati per questo.

E va da sé che quell’adagio ha bisogno di un altro adagio per essere valido: “Per vivere fuori della legge bisogna essere onesti”. Lui, con i suoi acciacchi, Bob Dylan onesto lo è. Ma gli altri?

12 comments:

Skywalkerboh said...

sottoscrivo in pieno

Bartolo Federico said...

quest'uomo da ancora fastidio.per questo lo adosro.

Cirano said...

condivido a tutto post!!

Gabriele Gatto said...

Condivido in toto tutte le parole. E io sono uno di quelli che ultimamente Dylan dal vivo non lo trova più interessante.

Unknown said...

Non si invecchia nel Rock; e comunque chi lo fa merita, quantomeno, rispetto. Lo si deve alla sua storia, che poi anche la nostra.

Ci sono 1000 gruppi di ventenni che fanno dischi della madonna e poi schifo sul palco.

Anonymous said...

Nel rock si invecchia eccome, è accaduto e sta accadendo in questi anni ed è una delle cose più interessanti da seguire, per quel che mi riguarda. Neil Young, Paul Simon, Dr. John, Bruce Springsteen, John Fogerty, Paul McCartney, Tom Waits, Tom Petty, Patti Smith, Jackson Browne, Randy Newman, Van Morrison, Robert Wyatt, Peter Gabriel, Robert Plant, Ry Cooder, CS&N, Steely Dan, Clapton & Winwood... Hanno tutti fatto cose più o meno interessanti negli ultimi 3 /4 anni, oltre i 60 anni. Anch'io nel '91 non li consideravo quasi più, mentre adesso risultano molto più rilevanti del 90% delle generazioni seguenti.

Anonymous said...

Grande post, Paolo. Adesso vado ad ascoltarmi Idiot Wind versione Hard Rain, con una dedica speciale ad Harari, Scanzi e compagnia...

Anonymous said...

Vites, grazie!
non solo perchè condivido in pieno ma anche perchè è una bella risposta a chi non è più capace di vedere e di sentire forse perchè è distratto da così tanta mediocrità che circola.

Maurilio

M. Luzzato Fegiz said...

Right... un po' come Bruce... con la differenze che Bruce fa ancora concerti stra-ordinari.

Anonymous said...

Sottoscrivo tutto, e non vedo l'ora di sentire il new album a settembre, ciao Paolo, Marcello

jesus's inferno said...

grande paolo.. l'italia si e' consumata nel qualunquismo e nei luoghi comuni a differenza del gran buon vecchio bob!

FILMAT said...

Oh a false clock tries to tick out my time
To disgrace, distract, and bother me
And the dirt of gossip blows into my face
And the dust of rumors covers me
But if the arrow is straight
And the point is slick
It can pierce through dust no matter how thick
So I’ll make my stand
And remain as I am
And bid farewell and not give a damn”

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