Non capita spesso di intervistare una band che ha appena pubblicato il suo nuovo disco e nel frattempo si è sciolta. Al sottoscritto non era mai successo, almeno. E' quello che invece è successo ai Civil Wars, un nome che visto come sono andate le cose, è tutto un programma, come si suol dire. Una guerra civile, una guerra interna che ha portato alla disintegrazione di una delle più interessanti realtà del neo-folk americano, fenomeno che in questi ultimi anni grazie al successo mondiale di gruppi come Mumford and Sons, Fleet Foxes o Avett Brothers ha riportato alla ribalta la grande tradizione musicale americana e anglo sassone. Anche i Civil Wars, benché ancora sconosciuti in Italia, hanno goduto di questo successo con il loro disco di esordio, "Barton Hollow", premiato con ben due Grammy come miglior disco folk e miglior disco country. L'omonima pubblicazione che esce in questi giorni avrebbe dunque dovuto essere la consacrazione del duo, composto dalla bella e brava Joy Willliams e da John Paul White, seconda voce e straordinario chitarrista acustico. Magari avrà successo comunque, sta di fatto che a disco non ancora uscito i due hanno annunciato pubblicamente un momento di stasi e di ritiro dalle scene: non ci saranno concerti a promuovere l'uscita e nessuno sa se i due torneranno insieme.
Una storia tormentata, che ricorda frizioni interne tra membri dello stesso gruppo, ad esempio quella dei Fleetwood Mac che in mezzo a dissapori e storie d'amore andate male producevano il loro capolavoro "Rumours".
CLICCA SU QUESTO LINK PER LEGGERE L'INTERVISTA A JOY WILLIAMS DEI CIVIL WARS
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