Wednesday, January 14, 2009

Surprise... surprise!

Ha la “voce”, Bruce Springsteen. Una delle grandi, uniche voci della storia del rock. Come Elvis, che anche quando incideva le colonne sonore dei suoi pessimi film degli anni 60, riusciva a rendere credibili anche le peggio schifezze del mondo.
Così Bruce riesce a far diventare credibile e appassionante anche quello che alla fine della fiera è un mix tra la (bellissima) Rhiannon dei Fleetwood Mac e (la meno bella) I Was Made For Loving You dei Kiss (mi riferisco a Outlaw Pete).

Di Working on a Dream apprezzo la voglia di fare qualcosa di nuovo e inedito: lasciate le nostalgiche ambientazioni da classic E Street Band che avevano reso Magic alla fine un auto celebrazione di se stesso, è ripartito dal pezzo migliore di quel disco, Girls on their summer clothes, per abbandonarsi a un suono orchestrato potente, drammatico, degno di Ennio Morricone. In Working on a dream potrebbe suonare chiunque, tanto il sound è lontano da quanto Springsteen abbia mai fatto in precedenza, e questa è una cosa positiva.

Dopo diversi ascolti devo dire che per adesso salvo solo alcuni brani: Outlaw Pete, che comunque riesce a essere un pezzo abbastanza affascinante ed efficace; la splendida, romantica, coinvolgente (il crescendo finale è mozzafiato) Surprise Surprise e Queen of the supermarket, che mi fa venire in mente certi passaggi di un disco come The wild the innocent &…
Il resto mi lascia indifferente, in alcuni casi mi imbarazza (della orribile title track si è già detto da tempo).
Interessante vedere che come Bob Dylan piglia e si attribuisce classici di Muddy Waters (vedi Modern Times), anche Bruce segua quel percorso: Good Eye è Louisiana Blues. Mentre quel verso, "I come and stand at every door" in The Wrestler (un brano che mi lascia freddo) arriva dritto dritto dall’omonima canzone di Pete Seeger.

38 comments:

Anonymous said...

l'ho sentito anche io

partivo dall'idea che sarebbe stato un clone di Magic, invece un po' mi ha sorpreso, perchè un po' diverso

lo confesso: non sentivo l'esigenza di un nuovo album di Springsteen, perchè non mi piace la sovraesposizione nel mondo della musica: a volte piccole cose ogni tanto hanno maggiore valore

però so che lui non ha problemi a scrivere canzoni, ne ha sempre scritte a caterve

l'album è suonato bene (la band era in tour, quindi rodatissima) e la voce è ben definita

le canzoni... il voto complessivo è positivo, ma frutto di una media fra gli alti e i bassi

comunque abbiamo un po' di blues e un po' di conntry

un album che non aggiunge nè toglie niente alla sua carriera, però godibile da ascoltare

niente di più



Luca Skywalker

Spino said...

ascoltato solo una volta, quindi rimando il giudizio tra un po' di ascolti, avendo zero aspettative devo dire che sono rimasto abbastanza sorpreso, c'è del buono qua e là.

discorso a parte per Outlaw Pete, non capisco come si inserisce nell'album, mi sembra un diamante purissimo in mezzo alla bigiotteria... 8 minuti di magia.

p.s. come fa a lasciarti freddo The Wrestler dai...

Anonymous said...

Con me i molteplici ascolti non funzionano, ahimé. Proprio non mi arriva. Ma sarà che a me il pastone sonoro (già presente in magic) indispone abbastanza. Non lo so. Mi riservo di cambiare idea col tempo, comunque.
Bel post, la notte insonne ha dato i suoi frutti! :D

Anonymous said...

Il primo problema che pone magic sono le "aspettative".
Alte o basse che siano, sono estremamente fuorvianti, secondo me. Infatti io sono rimasto totalmente spiazzato da questo disco, ma in senso positivo. Al punto dal saltare a piè pari la lettura dei testi finchè non mi sono capitati sottomano. Mentre quando ascoltai Magic per la prima volta, il senso di inquietudine di alcuni brani mi aveva spinto a cercare SUBITO i testi. Il primo ascolto di WOAD è stato memorabile al punto che non ho nemmeno saltato le canzoni che già avevo ascoltato. Outlaw Pete mi ha scosso parecchio, il grido "Can you hear me?" con l'eco richiama un po' Radio Nowhere (is there anybody alive out there). Queen of the Supermarket mi ha mandato in estasi con la sola potenza della musica e dell'arrangiamento (con una produzione non semplicissima, ma di rara efficacia: la sovrapposizione delle voci e degli archi crea proprio quella sensazione di "innamoramento" che il protagonista esprime identificando il supermercato come "paradiso" per il semplice fatto che ci trova la donna di cui s'è infatuato). Poi quel finale sospeso con tanto di rumore del lettore del codice a barre... :-)
Mi hanno poi colpito con forza Kingdom of Days -qui sento Bruce parlare in prima persona-, e Surprise, Surprise...Musicalmente riuscitissima anch'essa. In generale, gli arrangiamenti con gli archi per me vincono su tutta la linea. Ne escono un po' ridimensionati i cosiddetti "singoli" che non a caso, sono le uniche tracce sul disco insieme ai due brani acustici a NON avere gli archi. Il finale di The Last Carnival non sarà chiaro al pubblico che non conosce bene il mondo di Springsteen, tuttavia resta una delle canzoni più belle e struggenti sulla separazione e sulla perdita di qualcuno di caro. I riferimenti a Wild Billy's Circus Story la rendono semplicemente più commovente per l'hardcore fan. The Wrestler...a me piace, e in ogni caso Bruce acustico ha sempre tutta un'altra statura.

silvano said...

Leggo la tua recensione, e dico caspita che fortuna i critici che hanno i dischi prima. Poi leggo il primo commento e dico, però anche il "giovane Skywalker" è un critico, poi leggo il secondo il terzo, il quarto...oh dico o siete tutti critici o c'è qualche spacciatore.
A parte gli scherzi, io sono uno di quelli che dovrà aspettare il 22 per portarsi a casa il disco, finora ho ascoltato le cosine che ho trovato su youtube, ma la qualità audio è talamente infima che non c'è la possibilità di fare un ascolto serio.
Per adesso ho letto voi, tutti e cinque e devo dire mi sento confortato, mi sembra che sia un buon disco...Vabbè vedremo e "speremo".

ciao, Paolo e grazie dell'anticipazione, proprio la prima critica che leggo.

P.S. d'accordo con te su "Girls on their summer clothes", è veramente una gemma (tu non dici proprio così ma non sei fan e quindi...).

Unknown said...

Era un pezzo che mi dicevo che ormai l'ex ragazzo del New Jersey aveva perso la vena creativa più autentica, salvo eventi eccezionali tipo 11 settembre a creargli struggimento, e che difficilmente avrebbe potuto produrre qualcosa di veramente coinvolgente e significativo. Magic mi ha lasciato indifferente, sono mesi che non lo ascolto.
Invece, dalle prime note di WOAD, il sangue ha rincominciato a circolare, le emozioni a farsi sentire ad ogni ritornello, in un crescendo notturno che i miei vicino avranno avuto il piacere (?) di condividere con me.
Devo dire che è la prima volta che un album di BS mi piace al primo ascolto di getto, salvo qualche brano. Significa forse che è il suo primo veramente orecchiabile? Forse. Il coinvolgimento emotivo mi rende sempre difficile giudicare con raziocinio.
Per ora però è una bella Surprise Surprise e mi basta così.
FF

Paolo Vites said...

silvano, il disco è ovunque su internet... se avessi fatto un ascolto ufficiale non ne avrei potuto parlare fino all'uscita

silvano said...

Ciao Paolo, stavo scherzando spero non ti sia offeso o che non si sia offeso qualcuno. Comunque chiedo scusa.
E' che mi piace l'attesa, e che anche sono imbranato, non sono un granchè a scaricare musica da internet. In questo caso poi credo che prenderò in primis il vinile.
Grazie Paolo ancora per le tue impressioni, e ripeto stavo solo scherzando sulle ali di un entusiasmo da quindicenne.
ciao, silvano.

P.S. a proposito di entusiasmi giovanili e fan, se puoi passare da me, mi piacerebbe avere una tua opinione sul mio ultimo post, non su quello che ho scritto io ma sull'oggetto del post ;)

Paolo Vites said...

lo dicevo perché magari ti interessava un link per scaricarlo. mo' passo grazie

Anonymous said...

Silvano, aspetta...Rallenta. Questo NON è il solito disco di Bruce Springsteen. Questa NON è la E Street che siamo abituati ad ascoltare. Conosco diverse persone (il numero inizia anche a preoccuparmi non poco) che reputano Working On A Dream imbarazzante, peggiore di Human Touch, e tante altre belle cose che non ti sto a dire. A me però continua a piacere. Come scrive Spider/FF, mi ha conquistato dal primo ascolto. Per la musica. Per gli arrangiamenti; per come è stato prodotto -in alcuni pezzi credo Brendan O'Brien stavolta rasenti la perfezione-. Al punto che i testi -che come accenna anche Paolo nel suo post, non sono esattamente il punto forte di questo disco- sono passati in secondo piano. Questo non mi succede spesso, NEMMENO con Bruce. Insomma: continuo ad ascoltarlo, in attesa di avere in mano la mia copia originale che sicuramente si sentirà anche meglio, e soprattutto continua a piacermi.

silvano said...

Paolo sono più imbranato di quanto tu possa pensare, però vista la tua disponibilità accetto ben volentieri la dritta.
ciao, grazie.

silvano said...

Grazie Raff per le avvertenze. Ma anch'io non sono uno e-street maniaco di stretta osservanza. Credo che Brendan O'Brien sia uno dei migliori produttori in circolazione. Considero che le Seeger Session, anche se non sono state amate e capite da chi vorrebbe che Springsteen risuonasse all'infinito Born to Run, siano uno delle cose migliori che il folk root rock (si potrà dire?)abbia prodotto negli ultimi dieci anni.
Insomma sono pronto e spero in una qualche sorpresa. A me Human Touch e Lucky Town non sono poi dispiaciuti, certo si trattava di uno Springsteen minore, ma era un suo periodo, capita anche ai grandi.
Grazie Raff, la tua opinione non ha fatto che accrescere le aspettative di novità.
Intanto incrocio le dita.
ciao, silvano.

P.S. l'hai visto in giugno a Milano? Che ne pensi?

Spino said...

quanto è bella the Last Carnival?
il ritorno di Wild Billy dopo tanti anni per abbracciare Danny.

Maurizio Pratelli said...

Il tuo parere mi preoccupa, magic l'ho saltato... e questo non l'ho ancora voluto ascoltare. Attendo...

Anonymous said...

oggi a quanto pare radio capital avrebbe dato certa la data del 25 giugno a Milano e in trattative il 22 luglio a Modena...


Pietro Mancini

p.s. Paolo, leggo spesso i tuoi post, davvero ispirano e stuzzicano la mia curiosità

Unknown said...

cosa ne pensate di Life Itself? io la metto tra le cose buone di questo disco... WOAD è un punto sopra Magic come valutazione (direi)...
perdonatemi, ma io odio O'Brien, credo che con Springsten non abbia nulla da spartire, infatti arriva nella fase senile di questo artista forse stanco di autoprodursi (che peccato! però)
The Wrestler non prende al primo ascolto, ma poi conquista (almeno x me)

Anonymous said...

ascolti più attenti azano appena il voto che potrei dare al disco
O'Brien fnalmente ha trovato la quadratura del cerchio, in sede di produzione, i suoni sono davvero buoni e ben bilanciati,non piatti come in The Rising o Magic

non è certo un capolavoro, ma sono adulto: non mi aspetto da lui sempre un capolavoro, ne ha fatti già tanti


Luca Skywalker

Paolo Vites said...

il sound è potente, drammatico, esagerato, come roy orbison in pompa magma, come elvis sul trono di las vegas, e giurerei che se springsteen avesse potuto questo è il sound che avrebbe dato a un disco come born to run. quei brani con l'orchestra e i cori sono arrangiati ed eseguiti alla grandisisma, è un piacere ascoltarli. altripezzi come good eye o quelli acustici non c'entrano niente, sono fuori posto.

il problema sono comunque le canzoni: mi sono fermato a surprise surprise, queen of the supermarket, kingdom e un po' outlaw pete, le uniche riascolto in continuazione e mi prendono bene - il resto sono scartini di quarta mano.
e confermo: the wrestler non è niente di che, sentita già un milione di volte, bruce che fa il verso a se stesso

Anonymous said...

Silvano, c'ero a Milano, e penso sia stato un grande show, a caldo mi pareva fosse il migliore di sempre in Italia. A freddo però ripensandoci credo che Milano 2003 gli fosse superiore come impatto emozionale e anche come acustica. Certo, vederlo partire a giugno con Summertime Blues...e poi sentire (finalmente) Racing -tra l'altro in una delle versioni migliori di sempre-, e il finale stratosferico...Ecco facciamo così: Milano 2008 show più travolgente, Milano 2003 show più intenso ed emozionante. Ciao

silvano said...

Raff c'ero anche nel 2003, 10 metri dal palco e l'oceano che si è rovesciato sulla testa....indimenticabile.

Paolo Vites said...

milano 1985. stop

silvano said...

stop a esserci stati beato te ;) doveva essere fenomenale nell'85.

RagmanDrawcircles said...

the wrestler vale poco. in fondo riuscire a scrivere canzoni su "mandato", per un film, non e' necessario. ma vicino a last carnival rivela tutta la sua pochezza.
mi spiace ma queen of the supermarket, oltre al testo imbarazzante, non e' decisiva.
c'e' del mitico nell'essere riusciti a rendere interessante una canzone con un testo di cartone come quello di outlaw pete..

sono adulto anch'io: disco buono, sound troppo "pieno", qualche tentativo pretenzioso ma fallito, evidenti scarti riciclati. godibile a tratti.
rag

Anonymous said...

ovviamente come Silvano...non c'ero nell' 85...sigh... Però il boot ce l'ho.

Sono d'accordo con Rag su The Wrestler a fianco di Last Carnival, ma non riesco a non farmela piacere, con mio figlio di un anno e mezzo che in macchina, SOLO su The Wrestler, ripete l'ultima parola di ciascun verso :)
Epperò a me Queen fa letteralmente impazzire, effettivamente le più belle per me sono quelle che indica Paolo, sono solo meno cattivo con Outlaw Pete, perchè ha un paio di pezzi in cui letteralmente mi porta su...Certo, più corta non avrebbe guastato di sicuro. Che bel post e che bei commenti!

SOAVE ALLEGRO RISOLUTO said...

A me non piace nemmeno Surprise Surprise.....gli Stringsteeniani sono accanitissimi.....è fantastico!!!!

silvano said...

Anche i Dylaniani sono terribili, e divise in fazioni agguerrite e talvolta armate.
;))

Unknown said...

si ok su dylaniani e Springstiniani, però tra questi c'è anche ki sa apprezzare il buon rock... e a volte alcuni dischi sono davvero minori, purtroppo... però Springsteen continua ad essere grande anche per la voce (come dice giustamente Paolo), e x i concerti e qualche volta anche per i dischi...
Bruce è un classico del rock, come Elvis, la sua voce non si batte, con tutto il rispetto per Dylan:
alla stessa età cantava però Time out of Mind, mentre Bruce pur producendo dischi mediocri se ne esce con una voce matura ed esaltante come quando aveva 35-40 anni...
Viva Bruce! Viva Las Vegas, dunque...

Anonymous said...

...ho ascoltato il disco alcune volte, anche secondo me è superiore a Magic...tutto sommato apprezzo il sound "orchestrale" e comunque lo preferisco senz'altro a quello della E street più "muscolare" (va da sè che non sono uno sprigsteeniano di stretta osservanza...)una cosa che mi impressiona positivamente è che buona parte delle canzoni hanno una melodia "vera" e si ascoltano volentieri per questo: in questo senso, pur concordando assolutamente con Paolo sulla lettura complessiva del disco, non riesco proprio ad apprezzare Surprise Surprise....se non avessi letto preventivamente il suo giudizio positivo direi che è il punto più basso dell'album, però non oso e quindi la riascolterò più volte attentamente...(in realtà l'ho già fatto e non mi piace proprio niente:))

silvano said...

Alla fine son riuscito ad ascoltarlo anch'io. L'ho ascoltato solo un paio di volte e quindi mi riservo di rivedere le mie impressioni in un secondo tempo. Alcune canzoni mi hanno impressionato. Prima di tutto Outlaw Pete, con i suoi toni epici: notato oltre le due pesanti citazioni che faceva notare Paolo, anche quel richiamo per un attimo con l'armonica a bocca al Sergio Leone de il "il buono il brutto e il cattivo" , e quindi a Ennio Morricone? Credo che questo pezzo sia il classico Springsteen che dal vivo, con tutti quei crescedndo e calando, si presta per essere una cavalcata con il pubblico che canta.
Queen of the supermarket è una grande canzone.
The last carnival è forse il miglior pezzo dell'album.
Poi sono con Paolo quando si entusiasma per Surprise, Surprise perchè la canzone comincia in modo abbastanza banale come se alla base ci fosse un vuoto di idee preoccupante, e poi invece sorprende con un crescendo luminossissimo e a suo modo irresistibile.
Poi The Wrestler, non so ma a me piace. Ho un po' l'impressione che sia come per Philadelphia che la prima volta che l'ascoltai rimasi molto perplesso, poi una volta ascoltata contestualizzata con le immagini del film cambiò radicalmente. Credo per The Wrestler valgano le stesse considerazioni.
Poi le altre canzoni ...beh alcune sono mestiere, alcune sono discrete anche se non lasceranno segni e poi ce n'è una che a mio avviso è brutta, ma brutta sul serio ed è Kingdom of Days, se permettete preferisco infinitamente My Life di Billy Joel, quella sì che è la versione riuscita.
ciao, silvano.

Francesco Santoro said...

Mado' Paolo riesci ad immaginare "Surprise, surprise" cantata in italiano? Neanche i Ricchi e Poveri l'avrebbero scritta e cantata! :-)

A me proprio non piace.

Può essere che, con questo album, Springsteen abbia cercato di esorcizzare il suo demone musicale più grande? Mi riferisco al "Wall Of Sound" che a più riprese torna ad insidiare i pensieri del bodybuilder del NJ. Secondo voi è una tesi attendibile?
A tal proposito, ho anche scritto due righe sul mio blog.

Ciao Paolo!
Ciao tutti!

Francesco

Anonymous said...

avevano fatto bene a consigliarmi questo blog, qui si parla solo di buona musica
l'album di Springsteen lo ascolterò, ovviamente, però non se ne sente parlare granchè bene, e poi la cover è davvero sgradevole

p.s. complimenti per la maglietta di Bob Dylan, proprio quella la sto cercando da secoli, e non la trovo mai, mi sa che provo su ebay!


alessandra

Anonymous said...

In poche righe hai colto benissimo pregi e difetti del disco. Da springsteeniano ammetto da anni che uno dei suoi segreti è la voce, hai centrato in pieno: he got the voice, anche quando la musica arriva fino a un certo punto, è la voce quella a cui ci affidiamo a occhi chiusi. (Mi meraviglio sempre di come nelle solite classifiche delle più grandi voci della storia del rock non ci sia mai...) Gli arrangiamenti non sono "a fuoco" per tutti i brani (naturale per gli album di 14 pezzi, succedeva meno "ai bei tempi" quando erano 8), ma colpiscono proprio per la voglia di rinnovarsi, ed è tutto quello che si può chiedere a un "ragazzo" di 60 anni in giro da quasi 40. Nel suo essere "conservatore, sempre uguale a se stesso" come i detrattori gli rinfacciano, in realtà non ha mai fatto un album simile al precedente, ed è un pregio innegabile ed enorme. Ottimi testi nel complesso, a differenza di "Magic", di cui erano uno dei tanti punti deboli. E le melodie di "The Wrestler" non possono lasciarmi freddo, sono il modo migliore di chiudere un bel discorso, e un bel disco.
Alessandro

Anonymous said...

io dopo le notizie tragiche figlie di ascolti rapidi o le consuete gelosie, dico questo: otto ascolti in due giorni, secondo me questo è un bellissimo album pop.
chi si aspettava l'ennesimo "capolavoro" rock stia a casa, è un album diverso, non la solita minestra riscaldata, come fanno in molti da tempo.
ottimi spunti musicali, belle storie raccontate con immediatezza, ma spazio anche alla poesia.
la copertina è davvero brutta, questo è vero, ma è l'unico punto debole dell'album

finalmente un album spensierato da parte di Springsteen, era ora!

Matteo Cattaneo

Paolo Vites said...

è un disco che offre moltissimi spunti, mi sta piacendo sempre di più. trovo alcuni pezzi decisamente scarsi, tra cui the wrestler mi spiace, ma springsteen non imparerà mai a fare il folskinger, è troppo di maniera, troppo impostato, troppo finto quando lo fa. Life Itself, What love can do e Good eye sono anche quelli pezzi decisamente scarsi e Outlaw Pete è divertente, ma stanca presto.
il resto lo trovo davvero pregevole, è grande musica pop e anche i testi sono pieni di spunti delicati e poetici. al momento Kingdom of days mi sembra bellissima,la più bella del disco.

Anonymous said...

Mi hai rubato le parole di bocca su "Kingdom of days". Ieri mi si è attaccata addosso e non mi ha lasciato più, ed ero felice. Sugli altri pezzi singoli la pensiamo un pò diversamente, a parte Outlaw Pete di cui hai dato la perfetta definizione in 5 parole. Ma hai proprio ragione sul "resto": Grande. Musica. Pop. Come da chissà quanto tempo non mi capitava di ascoltare. Concordo in pieno con la sensazione che questo disco sia in grado di offrire un sacco di spunti, sia agli springsteeniani doc come me, sia di chi non lo è. Anche a me sta piacendo sempre di più, a ogni ascolto. "It's growing up on me".

Anonymous said...

a questo punto ESIGO qualcosa anche da Dylan, e subito, notizie?

Luca Skywalker

Anonymous said...

Perche non:)

Anonymous said...

Perche non:)

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