Thursday, November 25, 2010

Where we were born in time

Tempo presente e tempo passato
sono forse entrambi presenti nel tempo futuro,
e il tempo futuro contenuto nel tempo passato.
Se il tempo tutto è eternamente presente
il tempo tutto è irredimibile.
Ciò che avrebbe potuto essere è un’astrazione
che rimane perpetua possibilità
solo in un mondo ipotetico.
Ciò che avrebbe potuto essere e ciò che è stato
puntano a un solo fine, che è sempre presente.
Passi echeggiano nella memoria
lungo la via che non abbiamo preso
verso la porta che non abbiamo aperto
per entrare nel roseto. Le mie parole echeggiano
così, nella tua mente.
Ma a che scopo
turbare la polvere su una ciotola di petali di rosa
io non so.

(...)

Sembra, a mano a mano che uno invecchia | che il passato abbia una diversa forma | e cessi di rappresentare una successione | o, perfino, uno sviluppo [...] | Noi abbiamo compiuto l'esperienza, ma non ne cogliemmo il significato | e l'approssimarsi al significato ripropone l'esperienza | sotto diversa forma, oltre ogni senso | che noi possiamo dare alla felicità. || La gente cambia e sorride: l'agonia persiste. | Il tempo che di-strugge è il tempo che conserva


TS Eliot

13 comments:

Maurizio Pratelli said...

Ma che foto! Bellissima. Mi sento anche io in bianco e nero, come il tempi che passa.

Anonymous said...

"Se il tempo tutto è eternamente presente
il tempo tutto è irredimibile."
Vorrei non ricordarlo tutti i santi giorni...
Non ne sono proprio capace.
Francesca

andrea said...

La riflessione su tempo, possibilità e realtà mi ricorda uno straordinario racconto di Philip K. Dick dal titolo "Time Out Of Joint" (titolo che a sua volta rimanda all'Amleto di Shakespeare)
La messa in discussione del principio di individuazione credo sia una delle più micidiali cause dello smarrimento umano.
... e la più grande canzone popolare scritta a riguardo è senza dubbio Like a Rolling Stone.
Grazie Mr. Vites per le suggestive provovazioni.

Paolo Vites said...

maurizio, hai visto che la mia foto ha fatto venire la neve...


francesca, ma noi non dobbiamo fare nulla, il tempo ha già vinto, qui ed ora :-)

andrea :-), time out of joint... time out of mind....

Anonymous said...

Paolo, noi non POSSIAMO fare nulla.
Il tempo ha già vinto qui e ora, vero, ne ho da lungo preso atto.

Difficile afferrare il tempo al momento giusto.

Questa consapevolezza (malinconia?)cammina quotidianamente accanto a me, paradossalmente è la mia spinta verso il futuro-presente.

Smile,
Francesca

antonio lillo said...

ma che figata, new york stories! me l'ero del tutto dimenticato sto film e pure sta scena! grandissimo!

lo faccio anche io questo, metto le cuffie nelle orecchie al massimo, taglio fuori il mondo e scrivo... e tu? fai anche tu così, mr. vites? mi sa che alla fine dai tempi di kerouac, per noi, che è cambiato ben poco. c'è solo da chiedersi se siamo romantici o sciocchi, o frese un pò dell'uno un pò dell'altro, chissà... :)

anna Formaggio said...

neve e aria pizzichina...
geniale Eliot!
è vero che il tempo diventa più denso man mano che si procede, denso di facce, di mistero, di sofferenza, di bellezza, di dramma, e per me è diventato amico quando ho incontrato uno che mi ha aperto lo sguardo, (in lungo, in largo e in profondità) facendomi capire che si va da qualche parte, che non ci si va da soli... e la colonna sonora fu Tangled up in blue
grazie!

Paolo Vites said...

"Difficile afferrare il tempo al momento giusto."

per te, francesca:

Attraverso il cielo della sera, tutti gli uccelli se ne scappano
Ma come fanno a sapere che è tempo di andare?
Prima del fuoco invernale, io rimarrò a sognare
Non ho l’idea del tempo

Perché, chi è che sa dove va il tempo?

Spiaggia triste e solitaria, i tuoi amici volubili se ne vanno
Ah, ma lo sai che per loro è tempo di andarsene
Ma io sarò ancora qui, non ho intenzione di andarmene
Non conto il tempo che passa

E non sono sola quando il mio amore mi è vicino
So che sarà così fino a quando è tempo di andare
E allora venga il freddo dell’inverno e poi tornino gli uccelli a primavera
Io non ho paura del tempo

Perché, chi è che sa dove va il tempo?
sandy denny, who knows where the time goes

Anonymous said...

Quel che faccio ora è quel che devo fare.
Hai ragione.

"who knows where the time goes"

Forse mio padre.

Grazie,

Francesca

Paolo Vites said...

you welcome, francesca

lillo, no non riesco a scrivere con la musica ho un cervello unifunzionale

ma per scrivere devo averne ascoltata tanta, di musica. e poi torna, sotto forma di parole

romantici sciocchi va benissimo

Laura said...

no non riesco a scrivere con la musica ho un cervello unifunzionale

ma per scrivere devo averne ascoltata tanta, di musica. e poi torna, sotto forma di parole
______


ecco
anche a me funziona così il cervello
o forse quel pezzo di cuore che ho al posto del cervello

RagmanDrawcircles said...

Attenzione! Pericolo di vita o di morte. Sempre.
(Andrea Mandelli)

Andrea era pure malato, terminale, ma e' sempre stato valido anche per me.
ciao, rag

kaapi carla said...

Ha smessp di nevicare...ma resta la gioia di quel volo di fiocchi candida...
Anche la vita mi sembrapossa esssere considerata come un continuo cambiamento, a volte quasi insopportabile.. ma poi, se aspetti, torna ilvolo...
prima o poi. Intento, si cerca di vivere e o di morire come si può- Forse, bisogna sempre morire, e rilasciare, un pochino per vivere...

:-)

P.S.: ispirata dal post sto riascoltando Born in the time... Sarò fanatica, ma la voce di Bobby (in qualunque canzone,periodo e luogo) mi fa resuscitare... All the time and space. Purtroppo, non sono ancora riuscita a comperare il cofanetto mono :-(

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