Thursday, October 20, 2011

Se a piangere è Leonard Cohen

Non andartene docile in quella buona notte, vecchiaia dovrebbe ardere e infierire quando cade il giorno; infuria, infuria contro il morire della luce. Benché i saggi infine sappiano che la tenebra è giusta, poiché dalle parole loro non diramò alcun conforto, non se ne vanno docili in quella buona notte.
I buoni, che in preda all’ultima onda splendide proclamano le loro fioche imprese, avrebbero potuto danzare in una verde baia, e infuriano, infuriano contro il morire della luce. I selvaggi, che il sole al volo presero e cantarono, tardi apprendono come lo afflissero nella sua via, non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli austeri, vicini a morire, con cieca vista scorgono che i ciechi occhi quali meteore potrebbero brillare ed esser gai; e infuriano Infuriano contro il morire della luce.
E te, padre mio, là sulla triste altura io prego, maledicimi, feriscimi con le tue fiere lacrime. Non andartene docile in quella buona notte. Infuria!, infuria! contro il morire della luce

(Dylan Thomas)



Alleluia Mr. Cohen, adesso Principe delle Asturie. Piangi Signor Cohen nel tuo impermeabile blu. Queste sono le cose belle della vita che spezzano il cuore. La poesia, la canzone, un libro malmesso, la bellezza che si impone in ogni dove, in ogni istante. Chiudete quel mondo cialtrone fuori della porta, spegnete quei televisori bugiardi, buttate via quelle radio furfanti. Avete Leonard Cohen, avete tanti come lui per farvi toccare il cuore davvero: non ci serve altro. Non andartene docile nella notte, resta ancora un po' con noi e raccontaci del tuo famoso impermeabile blu ancora una volta e di Marianne, Mr. Cohen, Principe delle Asturie. Resta ancora un po' e mostraci quella crepa che c'è in ogni cosa, e da dove passa la luce. Alleluia.





2 comments:

Fausto Leali said...

un gigante

Anonymous said...

Cicatrici = parola che si fa carne

verissimo

le parole sono pericolose


Francesca

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