
Qua, fra tombe di austeri personaggi antichi, vecchi genovesi che hanno costruito questa città, c’è ne è una su cui sono posati tanti giocattoli: macchinine, peluche, ricordi di una infanzia bella. È lì che riposa il mio amico Simone.

In questa epoca in cui ciascuno pensa sia suo diritto decidere le regole della vita, quando questa deve cominciare e quando deve finire, pretendendo in modo osceno se un altro ha diritto di venire al mondo e in quale modo bisogna essere per poterci venire, al mondo, Simone e i suoi genitori sono stati la testimonianza che tutto ci è dato, ma nulla ci appartiene. E che non c’è istante della vita che non valga la pena essere vissuto.
Così adesso, proprio nello stesso modo con cui lo hanno accompagnato nella sua esistenza terrena, i genitori di Simone e i suoi amici hanno messo su questa cosa, che vuole far sì che la vita di tutti sia sempre accolta: si chiama Associazione Simone Tanturli, perché a quel bambino è dedicata, e lotta perché a tutti, anche ai bimbi che hanno problemi e handicap fisici, sia dato il diritto di andare a scuola, e nella scuola che i genitori pensano sia meglio per lui. Perché lo Stato italiano ancora fa discriminazione, nonostante la Costituzione dica altrimenti, a proposito della libertà di educazione. Questa Associazione cerca fondi per la sua battaglia, ed è una buona battaglia. È per i diritti dei bambini, è per il diritto alla vita, ed è per il diritto alla libertà di educazione, che senza libertà di educazione ai nostri figli si lasciano solo mostruosità ideologiche e una vita senza il senso dell'accoglienza del prossimo.

Così se passate da questo blog fateci un pensiero, e magari iscrivetevi anche voi. Per ogni info: gliamicidisimone@alice.it.
Il mio amico Simone ne sarebbe contento, ma lui contento lo era sempre.
4 comments:
questa sì che è una vera provocazione!
grazie paolo
p.s. potremmo fare un concerto a Pasqua...
anna
Il pensiero ce lo farò senz'altro.
Grazie mille per questo scritto: un post da dieci e lode....
Gran bel post!
Anch'io sto pensando di diventare un amico di Simone...
Grazie Paolo.
Lewis
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