(“Credo che il tempo in cui la musica poteva cambiare il mondo sia finito. Credo che sarebbe davvero infantile pensare una cosa del genere in questa epoca. Credo che il mondo oggi sia un posto differente e che sia il tempo per la scienza, la fisica e la spiritualità di fare la differenza e cercare di salvare il pianeta”).
È interessante che Neil Young abbia detto queste cose proprio alla presentazione del suo film CSNY: Deja Vu, documentario che racconta il Freedom of Speech tour che lui e Crosby, Stills e Nash hanno tenuto nel 2006, uno degli eventi più altamente politici che la storia della musica rock recente ricordi, messo in piedi per attaccare e denunciare l’amministrazione Bush.
Aggiungendo poi: “I miei amici mi dicono di non smettere. Non smetterò. Sono convinto che questo sia il momento di operare dei cambiamenti. Ma so anche che non sarà una canzone. Forse lo era, ma oggi non lo è più. Sto cercando il carburante della gente, ciò che la spinge a vivere e a muoversi. Lo troverò? Sì. Non so nemmeno perché ho scelto di dare una mano a rivelare una cosa di tale portata. So che posso solo scrivere una canzone quando lo avrò trovato. Fino ad allora posso scrivere una canzone sulla ricerca. Ma una canzone da sola non cambierà il mondo. Eppure, continuerò a cantare”.


Nessuno, in Occidente, sa o si ricorda di quella che invece è passata alla storia come la “singing revolution”, la “rivoluzione cantante”, avvenuta nei Paesi Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) tra il 1987 e il 1990. Nel tentativo di scrollarsi di dosso quello che era stato il brutale regime sovietico, il 14 maggio 1988 al Tartu Pop Music Festival in Estonia, vennero improvvisamente eseguite in barba alla polizia russa presente cinque canzoni patriottiche: il pubblico presente si unì in massa ai musicisti rock sul palco, unendo le loro mani, e cominciò una serie di eventi epocali. Notte dopo notte, ovunque ci fosse un concerto o anche per le strade, migliaia di cittadini si univano a musicisti rock cantando canzoni che il regime di occupazione aveva proibito per decenni. La cosa si propagò anche negli altri due Paesi vicini,fino alla vittoria (esiste anche un film su questa storia, vedi immagine in questo post).

Mi piace piuttosto che Neil Young sia ancora così appassionato alla propria musa e a ciò che essa davvero significhi: cercare l’anima del mondo, cercare di svelare il mistero della vita. Anche solo con una canzone. Le canzoni “politiche” passano come passano gli eventi di cui esse raccontano. Le grandi canzoni che osano dare un volto al mistero rimangono, almeno fino a quando il mistero non verrà svelato. O qualcuno si accorga che il mistero ha già preso un volto umano e si è fatto compagnia all’uomo già da tempo. Da circa duemila anni e poco più.
6 comments:
davvero ricco di spunti questo post.... condivido soprattutto quanto dici su Like a Rolling Stone di Bob... ci vorrebbe davvero, oggi, uno che faccia una rivoluzione di quel tipo, ma son tempi diversi... la tv oggi ti dà luce per un attimo, abbacinante, ma poi ti mette da parte...
Luca Skywalker
Forse certi avvenimenti sarebbero successi comunque, ma è inevitabile che se certe canzoni vengono adottate come colonna sonora di certi avvenimenti è perchè quel messaggio riescono a trasportarlo nell'aria e nelle menti meglio di qualunque altra cosa.
Poi è indifferente se sono i Jefferson Airplane di Volunteers o Neil Young, se sono i System of a Down del fantastico video di Boom! o le note dei Doors al G8 di Genova.
se non una canzone, sicuramente il carisma della persona che la compone e la interpreta può portare al cambiamento.
Speriamo che Neil non si riparmi e faccia un gran concerto il 24
Lorenzo
con quello che hai speso, lo spero davvero per te :-)
se così non fosse, la poltroncina me la porto a casa
"Mi piace piuttosto che Neil Young sia ancora così appassionato alla propria musa e a ciò che essa davvero significhi: cercare l’anima del mondo, cercare di svelare il mistero della vita".
Sono perfettamente daccordo, la grandezza sta nel tenere viva questa ricerca dopo una vita trascorsa su un palco, che poi il risultato sia stato aver scritto una canzone che ha cambiato il mondo o meno, questo è secondario
Bomber
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