Monday, June 23, 2008

Il Monte


L’estate è finalmente arrivata (non era uno sballo un giugno piovoso "come novembre"? eh sì che lo era, ma tanto vi siete lamentati...) e il caldo afoso ovviamente anche. Come al solito, mi sono beccato un raffreddore bastardo che mi trascinerò per tutta l’estate e non c’è niente di peggio che essere raffreddati quando fa caldo. Per rinfrescarmi idealmente cerco immagini della mia terra, ad esempio del Monte di Portofino. Una volta avevo scritto anche un racconto sulle bellezze e sui misteri di questo monte che vi risparmio volentieri. Lascio solo l’incipit:

Ormai non lo sanno più in molti, e con il passare degli anni il ricordo – e anche l’accessibilità ai quei luoghi – sta svanendo sempre più. Eppure il Golfo del Tigullio, detto anche Golfo Paradiso, è da sempre una delle mete turistiche più affollate del nostro Paese. Quello che molti dei turisti che affollano questi posti non sanno, è che da Riva Trigoso fino a Camogli, passando per il Monte di Portofino, è tutto un succedersi di bunker e gallerie costruite dai tedeschi nell’ultimo scorcio della Seconda guerra mondiale. Dopo lo sbarco di Anzio, infatti, si aspettavano uno sbarco analogo sulle coste della Liguria. Un po’ come i soldati di Dino Buzzati, attesero invano una invasione che non arrivò mai.




Tutto questo per dire cosa sono le foto che si vedono in questo post, scovate sul bellissimo sito panoramio.com, che è meglio di googleearth. Sono alcuni dei bunker, detti “batterie”, che si trovano sul Monte partendo dalla località di San Rocco sopra Camogli e andando verso San Fruttuoso. Alcuni, i primi, si raggiungono facilmente. Altri, i più interessanti, ad esempio la “Casa cucina” (che era la cucina delle truppe tedesche che erano stanziate in questi bunker) si raggiungono solo sfidando la guardia forestale che ha chiuso parte del percorso, infilandosi ad esempio in uno strettissimo cunicolo che un secolo fa era l’acquedotto che portava giù a valle. La vista quassù verso il mare davanti e la montagna alle spalle è di una bellezza incomparabile. Ad esempio quando si supera l'ultima serie di batterie e ci si affaccia sulla cosiddetta Cala dell'oro, dove anticamente chissà quali pirati vi nascondevano le loro ruberie, una insenatura poco prima di quella arci nota di San Fruttuoso, e che si raggiunge solo da mare, ma che da quassù si può osservare nel suo maestoso silenzio.

I bunker sono così ben conservati (a parte i cannoni che ovviamente sono stati portati via alla fine delle ostilità) che da un momento all’altro ti aspetti di vederne uscire un soldato del Reich. Tipo quei giapponesi che quarant'anni dopo la fine della guerra sono stati trovati su qualche isoletta sperduta del Pacifico, ancora in attesa dello sbarco degli americani e ignari che la guerra era finita. Questi qua, i nazi, non se l’erano passata male, direi: lontani dai combattimenti e in mezzo a una natura formidabile.


La Casa cucina sul Monte di Portofino

Ci sono stato almeno un paio di volte, in inverno e in estate, con gli amici. Quei due in questa ultima foto qua sotto, uno in piedi, l’altro sdraiato, siamo io e il mio amico Lelio, sul tetto di uno dei bunker. Ogni volta giuriamo che passeremo la notte nella Casa cucina, bevendo birra e aspettando l’alba. Non l’abbiamo ancora fatto. Forse troppa bellezza può fare male, e ce ne torniamo giù nella Liguria dei turisti.

3 comments:

Anonymous said...

che storia, non so se ci sono altri posti che facciano sentire così forte la nostalgia...
un vecchio una volta mi disse che il vero ligure non è un uomo di mare, bensì il contadino che lavora la terra, coltiva le piane, conosce tutte le specie di erbe di questa stupenda vegetazione e alla sera si siede sui muretti di pietra a guardare il mare domandandosi cosa ci sarà mai al di là?
(il racconto era molto più bello e in dialetto...)

stupende foto!

Paolo Vites said...

ecco, una storia come quella non sarò mai capace di scriverla. forse perché sono solo un "ligure immaginario", passato di là e poi trapiantato lontano.

grazie

Fausto Leali said...

benedetto raffreddore che ti fa fare questi post.....
un abbraccio

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