Friday, November 21, 2008

La repubblica invisibile di Oliver James

“La morte non è, ovviamente, accettata universalmente. Nella musica tradizionale la gente poteva accettare, attraverso le canzoni, che il mistero è un fatto, un fatto tradizionale”
(Bob Dylan, 1966)

C’è un uomo solo che vaga per tutte le canzoni del disco, o è un demonio. Potrebbe essere un uomo che impazzito per il dolore si sta trasformando in un diavolo. L’urlo che esce fuori da Tiger Mountain Peasant Song è un urlo straziante, dell’uomo che è andato a visitare la tomba (di chi? di Oliver James? o la sua stessa tomba?) nei boschi freschi di rugiada: “Cara ombra viva e che stai bene, come può morire un corpo? Dimmi tutto, tutto quello che è vero”. Entra in città, un mattino “scosso dalle premonizioni della mia morte” e poi l’invocazione: “Jesse, non so cosa io abbia fatto, mi sto trasformando in un demonio”. Era dai tempi di Robert Johnson che non si sentiva in una canzone una tale disperazione e angoscia, nel testo e nel modo in cui la bellissima Tiger Mountain Pleasant Song viene eseguita in splendida solitudine.

Il diavolo è una presenza attiva anche in Your Protector: “Mentre giaci morente accanto a me, baby, io sono quello del gioco a pistolettate, mi aspetterai, aspetterai l’altro me stesso? Stai correndo con il diavolo”.
Il paesaggio in cui ci si imbatte per tutto il disco, tranne apparenti momenti di serenità, è desolato. Le Blue Ridge Mountains saranno anche un bel posto rigoglioso della sua natura, ma quello in cui stiamo camminando è un inverno spoglio, freddo e certamente poco accogliente. In White Winter Hymnal c’è un soldato inglese durante la guerra civile americana che sta osservando il suo amico Michael cadere morto sotto i colpi da fuoco: “E m girai indietro ed eccoti, Michael stai cadendo e trasformando la bianca neve in rossa come le fragole d’estate”.

Il protagonista vaga, non si capisce se nei luoghi della sua memoria, tra persone amate che sta cercando di ritrovare. Il “brother” (O brother, where are thou, come diceva quel film) è un elemento costante per quasi tutto il disco (“Non dici nulla dei tuoi ultimi due anni, guarda le tue mani aggrinzite e un coltello d’argento, venti dollari in mano che te li fanno stringere così forte, tutte le evidenze della tua vita vacante, fratello mio tu sei nato e cercherai di fare quello che hai fatto prima, lascia che la tua famiglia ti riporti alla tua mente originale”, He doesnt know why) o in quelli della vita reale (“Il mondo è vivo adesso, dentro e fuori della nostra casa, al mattino quando il passero e il gabbiano volano e Jonathan ed Evelym si stancano… mentimi se vorrai in cima alla collina di Beringer, dimmi quello che vuoi, ogni vecchia bugia andrà bene, ma riportami da te”, Ragged Wood).

Alla fine, Oliver James (era lui il protagonista incontrato lungo tutte le canzoni del disco?) è morto: “Sulla strada verso la casa di tuo fratello, solleverai il suo corpo dalla spiaggia e lo porterai a casa. Si torna alla casa di tuo fratello adesso più vuota, mia cara, il suono di antiche voci tintinna delicato nel tuo orecchio: Oliver James, non si bagnerà più nella pioggia”. La domanda permane: chi era, Oliver James, e che cosa aveva fatto di male nella sua vita?

Il disco dei Fleet Foxes è un disco straordinario. Ci ho messo mesi a entrarci dentro, ma adesso è impossibile uscirne. Quelle armonie vocali che sembrano quasi dei canti di antichi monaci oltre il tempo, in un tempo immemorabile, o quelli di generazioni scomparse, lassù nelle Blue Ridge Mountain, che invocano una presenza/assenza, e si innestano su chitarre acustiche, percussioni ossessive, paurose dilatazioni psichedeliche, finanche la spensieratezza di un coro dei Beach Boys.
È un disco stregato. A metterlo su fa quasi paura. Ma è un disco vero.

10 comments:

Anonymous said...

li conosco, anche a me è piaciuto
ma lo zio Bob, visto che la citazione in testa è sua, è tutt'altra cosa

Luca Skywalker

Maurizio Pratelli said...

Questa volta mi tocca compralo..... Lo zio Bob non è tutt'altra cosa, è un'altra cosa.

ciocco72 said...

azz e' vero! e' dura levarlo dal lettore... chiamero' un esorcista!

Paolo Vites said...

cioccobello, skywalker e springsteeniani assortiti, andate qui...
http://www.q1043.com/pages/news/brucespringsteen/

Anonymous said...

io ci sono già andato, francamente imbarazzante, il fischiettare in mezzo poi....,le canzoni dei Fleet sono veramente un'altra cosa anche se è vero che ad un primo ascolto non colpiscono molto, più si sentono e più entrono dentro, grazie per il tuo approfondimento, marcello

Anonymous said...

non mi soddisfa a pieno: sa tanto di album fatto per andare in tour...
aspettiamo l'album...

Luca Skywalker

Spino said...

Le volpi sono forse la più bella scoperta dell'anno...

per quanto riguarda il link che hai messo... mamma mia... vergognomi un pochetto...

Gattosecco said...

Me lo appunto. E si va ad aggiungere alla lunghissima wish list resa ancora più scoscesa dalla prossima chiusura del mio negozio di dischi (prossimamente per comprare un cd dovrò usare il passaporto)

Anonymous said...

Perche non:)

Anonymous said...

Si, probabilmente lo e

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