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Nonostante ciò, i circa 2mila biglietti venduti alla cifra record, per l'Italia, di 200 euro andarono via nel giro di 5 minuti (non si poterono comprare su Internet, ovviamente, ma facendo file di ore e ore davanti alle vecchie rivendite).
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Chi giunse al teatro vide un palco spoglio, con uno sgabello al centro, un microfono davanti e un vecchio pianoforte verticale sulla sinistra. Alcuni cominciarono a fremere: vuoi vedere che questo fa un concerto da solo, come non ne fa più dal 1965? Alle 9 precise le luci in sala si spensero. Il palco era nel buio più completo, il silenzio era qualcosa di fisico. Si sentirono dei passi sulle assi di legno e una piccola torcia, sulla destra illuminò un paio di stivali. Si sentì il rumore metallico di corde di chitarra acustica sfregate, poi una luce bianca sul retro del palco illuminò una figura aggrappata allo sgabello. Nessuna luce lo illuminava sul volto, si poteva solo scorgere una silouhette nera che attaccò a suonare una vecchia Martin acustica. Lo sferragliare di note era magia pura, poi la voce, bella, forte, rotonda e piena, attaccò Most of the Time, suonata come la si può sentire su Tell Tale Signs, acustica e con tanto di lunghi parti di armonica.
Il pubblico in sala era esterefatto che quasi si dimenticò di battere le mani alla fine del pezzo. Sempre al buio, con le luci dietro, Bob Dylan attaccò una dolente, meravigliosa, To Ramona. A questo punto tutti i presenti si alzarono in piedi tributando una standing ovation che durò oltre 5 minuti.
L'uomo sul palco venne finalmente illuminato: indossava una corta giacchetta nera stile messicano, con decorazioni varie; una t-shirt bianca, un paio di jeans, stivaloni a punta. Bob Dylan sorrideva compiaciuto. Si mise a parlare, sereno, rilassato, dicendo come aver lasciato i palchi per più di un anno gli avesse fatto bene alla mente ma anche alla voce, e scoppiò a ridere divertito.
Si alzò, si diresse al pianforte sula sinistra e ne uscì una vigorosa, piena di sentimento soul, versione di Dignity, seguita da una trascendentale Queen Jane Approximately e una, nella sua intensità vocale, stordente If you see her say hello.
"Adesso devo chiamare qualche amico" disse tornando al centro del palco. Giunsero, uno dopo l'altro, Larry Campbell che imbracciava una fisarmonica; Marty Stuart con un mandolino; il leggendario bassista inglese Danny Thompson e Jim Keltner a una batteria che era solo un rullante e un charleston. "Questa canzone parla di una ragazza che ho lasciato sulla riva del fiume rosso" e le note inconfondibili e purissime di una catartica Red River Shore si alzarono alte nel teatro.
I presenti, ancora oggi, fanno fatica a ricordare che canzoni furono poi eseguite. Quasi sicuro che fece Tomorrow's Long Time, così come Corrina, Corrina, piena di sentimento. Al pianoforte fece anche When He Returns e prima dell'ultimo bis una dolcissima Sad Eyed Lady of the Lowlands. Tra un brano e l'altro raccontava lunghi anedotti su come e perché aveva scritto queste canzoni.
Tornò sul palco per i bis accompagnato da "un'amica speciale", come definì la sempre bellissima Emmylou Harris. Tributarono un ricordo a Gram Parsons, ovviamente, con una delicata e toccante Love Hurts, poi fecero One More Cup Of Coffee.
Rimasto di nuovo da solo, per l'ultimo pezzo decise di ricordare l'unico, grande e vero amore della sua vita, e lasciò scivolare una Sara da incanto.
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Ps: il 15 aprile 2009 Bob Dylan - quello vero - suonerà al Forum di Assago
23 comments:
abbiamo lo stesso pusher: ora è sicuro!!!
scherzi a parte: internet ha un po' guastato il gusto del concerto con scaletta a sorpresa... sob!
Luca Skywalker nostalgico
Io no, non ce l'ho il tuo pusher, mi potresti dire chi è?
Quando andiamo a sabotare un po' di fibre ottiche, server, centrali adsl? Stasera va bene? Ok, passo a prenderti.
ciao, silvano.
sei un cretino.....sto male
Grandissimo. THE DREAM! Poi ci sta così bene "quella merda del Forum"
quando internet non ci sarà più, mi mandi le tue cose per posta? ti pago i francobolli...
l'ho sognata veramente una cosa del genere però al piano faceva Ballad Of A Thin Man...
Ciao Paolo, mi sono permesso:
http://31canzoni.blogspot.com/2008/11/forever-young-bob-dylan.html
grazie ancora.
silvano.
... almeno si puo' ancora sognare...
grazie paolo e grazie silvano, fantastico
(sto colorando un disegno con una bottiglia di calvados, ci metterò questo oro...)
paolo sei una leggenda!
mi ha messo i brividi questa storia!!!
grazie...
by dario twist of fate
Mi sono emozionato...
Grazie.
Luka (che corre a cercare i biglietti per Assago)
mizzega, che fantasia!!Bella storia, da brividi!Grazie, marcello
Per me, se Bob legge questa storia un pensierino ce lo fa, e si inventa una scaletta magnifica.
Sei scorretto. Già i dylaniani sono famoosi per i segoni mentali, se ti metti anche ad alimentarli.
E comunque Dylan e Springsteen insieme te li puoi tenere, io li preferisco singolarmente. Mica detto che il risultato finale è maggiore della somma delle parti..in questo caso non lo è. Non lo è mai stato
ciao fratello
io penso che se si sedessero un fine settimana assieme solo con chiatrre ed armoniche, avremmo qualcosa di speciale
Luca Skywalker
Paolo solo una domanda: sono un blogger convinto, ma non credi che un brano così bello meriti qualcosa di più, perché non lo fai pubblicare su una rivista, sarebbe molto bello per me averlo in cartaceo su una grande rivista come Jam (scusami per l’insistenza e per la confidenza)
Dario Twist of fate
Mi unisco a Dario.
hey paolo.. scrivi piuttosto bene.
hai mai pensato di fare il giornalista?
rag
;-)
i giornalisti non sanno scrivere, gli scrittori sanno scrivere. io non sono né l'uno né l'altro. io sogno.
Allora regalaci un altro sogno.
dai paolo! almeno tu: facci sognare...
come dice il vecchio liga, regalaci il tuo sogno...
dario twist of fate
E invece, tutto sommato, vedere insieme Dylan e Springsteen non mi dispiacerebbe affatto. Però che bello questo sogno, accidenti ... (anche se sono sempre connessa, per un Dylan così rinuncerei anche alla Rete: che cosa mi tocca ammettere!)
Tutto bello, tutto sognante e magico. Ma anche ricorrendo a tutte le mie riserve di fantasia c'è qualcosa che purtroppo va oltre ogni possibile, umana immaginazione. Like a rolling stones e All Along the watchtower, come bis finale, non riesco a schiodarli dalla mia mente nemmeno se mi faccio di droga pesante.
A proposito di droga...l'astinenza fa strani effetti eh?:)
Complimenti per la visione!
Matteo
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