Tuesday, July 21, 2009

What a long strange trip has been

"Is there life after Jam? Where have your talents taken you now?"
(Eric Andersen all'autore di questo blog)

Nella primavera del 1990 mi affacciavo nel bel mondo del giornalismo musicale. Nel modo classico: una fanzine (erano i giorni pre-Internet... oggi ci sono le webzine). Si chiamava Rolling Thunder e ovviamente era dedicata a Lui. Che allora, Bob Dylan, aveva 49 anni e io 28. Oggi io ne ho 47 e lui 68. Che cazzo c'entra? Niente. Siamo solo più vecchi tutti e due.
La fanzine durò un paio di anni; nel frattempo scrivevo lettere indignate alla rivista Mucchio Selvaggio e loro, per farmi smettere di rompere i marroni - però me le pubblicavano tutte - mi chiamarono a collaborare allo storico magazine. Ricordo che comprai la mia prima copia del Mucchio nel 1978: c'erano i Grateful Dead in copertina e l'articolo si chiamava "What a long strange trip has been". Esordii dunque per un giornale vero nella primavera del 1991: ovviamente un pezzo su Bob Dylan, la recensione del concerto che tenne a Zurigo nel gennaio di quell'anno.
E' curioso che come editore di una fanzine sia riuscito ad avvicinare e a parlare con Bob Dylan (avvenne nel giougno 1991, come ormai sanno anche i sassi), mentre nei circa 17 anni di giornalismo musicale vero (cioè pagato) non sono neanche riuscito a vederlo di striscio, figuriamoci a intervistarlo.

Per non ricordo più quale motivo circa nel 1993 passai al Buscadero, altra storica rivista musicale italiana. Anche lì ci rimasi un paio di anni. Entrambi i lavori erano comunque dei "dopo lavori", non a tempo pieno, ma ci si faceva le ossa, come si dice. Nell'ottobre del 1996 ricevetti una telefonata dal direttore di JAM: mi chiedeva se ero disponibile ad andare in redazione per qualche mese, una sostituzione temporanea. Ci sono rimasto quasi 13 anni. A tempo pieno. Da qualche giorno ho mollato il colpo. Troppo vecchio per il rock'n'roll, o per quello che ne è rimasto. Ho tirato troppo la corda, ultimamente, e anche se il rock'n'roll in Italia non c'azzecca quasi niente, credo di aver ecceduto nel rock'n'roll lifestyle "de noiartri". Mi piglio dei mesi sabbatici, come dicono gli americani. Non vedo l'ora di ritrovare il gusto di ascoltare un disco solo per la voglia di farlo e non perché obbligato a farlo. Al momento ascolto un cazzo. Un paio di settimane fa mi sono anche comprato un iPod. E' veramente un oggetto stupido in tutta la sua scomodità (ho già rotto le cuffiette), ma comunque dopo due settimane, calcolando che a casa ho, credo, circa 30mila canzoni sparse su dischi vari, sono riuscito a mettercene dentro circa 400. Le uniche che ho sempre voglia di ascoltare. Delle altre 29600 canzoni non so che farmene.
Non so come dice il mio amico Eric, dove mi porterà adesso il mio talento. Se del talento ne ho mai avuto. Una amica collega giornalista quando le ho detto che non lavoro più a Jam, mi ha scritto una cosa che mi ha commosso molto: "Sarebbe un peccato che un talento come il tuo vada perduto". Evidentemente questo talento fittizio ha colpito almeno un paio di persone in tutti questi anni. Le ringrazio.

Ho perso interesse anche nel blog. Internet - a parte le informazioni più o meno utili che si possono trovare in giro - è davvero un grande nulla. Negli ultimi tempi ho fatto incetta dei cosiddetti "social networks" e posso dire che sono delle solenni minchiate. Cioè: a chi frega se su twitter c'è un gruppo di 50mila persone che protestano per questo o quello? Spento il computer quelle 50mila persone spariscono nel nulla. Per non parlare delle "amicizie". Ho 406 amici su Face Book dove mi sono iscritto a novembre dell'anno passato. Di questi 406 quelli che frequentano attivamente FB sono sempre gli stessi 12. Gli altri che cazzo mi hanno chiesto l'amicizia a fare, e io perché gliel'ho data che manco so chi sianoe poi su FB non ci vengono mai?
Invece ho scoperto che su Internt c'è anche una cosa bella: si chiama Tumblr. E' bella perché ognuno posta sul suo specie di blog quello che vuole, foto e frasi, e poi sono a disposizione di tutti per girarsele sul proprio. Peschi solo le cose che ti piacciono e condividi, non c'è la possibilità di lasciare commenti e la gente, almeno quelli che sono in scambio con me, è davvero carina. Insomma, non ci si parla addosso su Tumblr, non si cerca di predicare ai convertiti e non, di mostrare a tuti quanto siamo fighi. Basta parole. Siamo stanchi di parole. Meglio la realtà.

Ad esempio questo è il mio ideale di blog perfetto. Naturalmente non l'ho inventato io ma una mia amica, più sveglia di me: http://bythesong.tumblr.com/.
Ognuno dei partecipanti posta frasi di canzoni che lo hanno colpito. Niente commenti escatologici sulle canzoni. Si leggono e basta. Sono le canzoni ad avere la precedenza. Alla fine verrà fuori una raccolta imponente delle canzoni che ci hanno lasciato una ferita nel cuore. Perché, come dice il mio amico De Gregori (a proposito, occhio alle edicole a partire da novembre più o meno...), "tutti hanno un cuore".

29 comments:

Fausto Leali said...

Su FB ci sono stato 15 giorni o poco più e poi sono scappato.
Il blog? Beh, anch'io faccio fatica a mantenere l'interesse, ma é uno strumento che é servito a trovare amici veri.... come te.
Ti scrivo in PVT.
Un abbraccio
F.

Fausto Leali said...

Ah, dimenticavo, la faccenda del talento.... siamo almeno in 3 a pensarla così.
Abbracci di nuovo,
F.

ciciuxs said...

mi sono rimasti solo due giornalisti musicali in Italia che riesco ancora a leggere ed uno sei tu (beh l'altro è stefano pistolini). continuerò a seguirti ovunque la tua penna ti porterà. mo me tocca pure cominciare con sto tumblr......

Blue Bottazzi said...

A me i blog piacciono ancora molto... praticamente tutto quello che leggo di musica, informatica e moto lo leggo sul web... adesso che ci penso tutto quello che leggo lo leggo sul web...

Blue Bottazzi said...
This comment has been removed by the author.
Maurizio Pratelli said...

capisco l'amarezza e il nulla di facebook. Ma non credo che qui si faccia i "fighi", piuttosto si condividono sogni e illusioni. un abbraccio, amico. E non smettere di scrivere!

Maurizio Pratelli said...

che poi dico, ora che avevo iniziato a scrivere per Jam... mi segano il capo... (ps, cmq vedere concerti e ascoltare dischi senza doverne scrivere per forzaè impagabile!)

ciocco72 said...

uff che palle, già jam non lo compravo mai...
a me piace come scrivi e beato te che te ne puoi stare 6 mesi senza lavorare!
Spero che qualche concerto lo andrai a vedere...
see you

Yanez said...

acc.. mi dispiace, jam era rimasto l'unico riferimento cartaceo, piu' per te che per i suoi contenuti, ma capisco, anche se non ne conosco le motivazioni, la tua scelta..
E' dura accettare a volte i compromessi e le "regole" di mercato ma tu sei un puro che non si e' mai venduto e di questo potrai esserne sempre fiero..i meccanismi di collusione fra critica musicale e fra chi poi la musica la vende (ogni riferimento è puramente casuale..) non sono nel tuo dna per fortuna, percui rimarrai sempre un riferimento per noi..
keep in touch
L

antonio lillo said...

beh su internet, se ci sai fare, acchiappi un sacco di ragazze ;-)

però è bella quella cosa delle frasi significative...

ne posso mettere una io? è per te e per i tuoi progetti futuri:

i just say good luck!

(non ti metto la fonte, tanto sai di chi parliamo) ;-)

Anonymous said...

allora questo è il momento di ringraziarti ! GRAZIE

ti ho sempore letto volentieri
e spero che il blog rimanga

ciao

Alexan

anna said...

nel cuore c'è uno squarcio, è un punto di fuga che non puoi prevedere, il centro degli imprevisti sul percorso, delle più belle scoperte, dove il sangue va e viene e dove la pace entra insieme al dolore... ciò che ti fa uomo e che non ti permette di perdere la speranza...
continua a scrivere! continua a vivere

stefano pavarini said...

poldo says RELAX !
caro vites, a change is gonna come!
mia sorella per i miei primi 50 anni mi ha regalato una maglietta dei ramones. questo è lo spirito: 1,2,3,4 !
La vita ci sta chiedendo di tenere EYES WIDE OPEN, ogni dolore diventa un solco dentro cui può crescere la verità. "Turn a seeming disadvantage to your advantage. The greater the seeming disadvantage, the greater the possible advantage" Robert Fripp

Anonymous said...

...non posso sapere dove esattamente ti condurrà questo nuovo percorso, ma certamente so che ti potrò leggere ancora perchè a scrivere continuerai: non ci si può sottrarre al proprio talento....buona strada, amico

renzo

Diana said...

"Basta parole. Siamo stanchi di parole." Oh yeah.
Con i blog ci ho rinunciato. Al momento sto tentando di capire come funga livejournal ma non faccio progressi. In compenso blip.fm è caruccio (funge un po' come una stazione radio - nel senso che puoi scegliere cosa postare mentre gli altri possono ascoltare i brani in streaming - e un po' come tumblr/twitter nel senso che puoi associare al brano una frase, per esempio delle lyrics). Il reblog (chiamato reblip) funge alla grande anche lì. You should try it.

Paolo Vites said...

wow Lady D. è sempre troppo avanti.

cmq... scrivere ancora?

l'altro giorno ho sentito il nuovo singolo dei Black Crowes, il disco uscirà a settembre... uno dei pochi gruppi rock degli ultimi vent'anni che abbiano fatto del buon rock.. be' è un pezzo da discoteca, ma di quelle degli anni 70, tipo saturday night fever.. una porcata immonda... come si fa ancora a scrivere?

Diana said...

Ma tu devi continuare a scrivere, altrimenti non ci sarà nessuno di interessante a stroncare il mio album quando verrà il momento di registrarlo! (In un paio di reincarnazioni dovrei farcela, credo.)

I Black Crowes li segno subito tra gli album che non vale la pena di ascoltare.

silvano said...

Mi sono iscritto su FB e mi sembra una grandissima cazzata (scusate ma minchiata me l'avete bruciata). Così il resto volendo, quando si gratta la superficie dei social network tolta la patina resta solo il nulla delle persone. Rammarico se te ne vai ma forse è solo un momento, quando si guarda la realtà e se ne vede l'essenziale. Non è cosa di tutti i giorni uno che sappia scrivere, che ami la musica, che sia una persona seria e appassionata e onesta.
Ti leggo già su Tumblr, piacerebbe continuare a leggerti pure su blogger. ciao.

Skywalkerboh said...

"Non vedo l'ora di ritrovare il gusto di ascoltare un disco solo per la voglia di farlo e non perché obbligato a farlo."

splendida!


Luca Skywalker

ciocco72 said...

eh ok ma i black crowes ne hanno fatte di porcate, Lions per esempio o l'album live.
C'e' tanto di buono in giro, basta aver pazienza !
Certo farlo per piacere e non per lavoro e' diverso. mah al solito spero tornerai sui tuoi passi.
:-D

Emanuele said...

..io compravo Jam soprattutto per leggere i tuoi articoli,ora mi rimane solamente il tuo blog dove ogni tuo post è una sorta di mini-romanzo o acquerello fatto di getto che, con i suoi colori riesce a cambiarmi la giornata. Caro Paolo a volte non è solo la musica che mi fa 'viaggiare' ma anche le tue parole. Come Bob Dylan, penso, che anche tu hai una missione, centinaia di persone (incluso me) sono state influenzate dalle tue recensioni, interviste, pensieri e se adesso ascoltano buona musica, suonano ecc. è merito anche tuo.
Quindi, grazie di cuore per quello che hai fatto, stai facendo e farai.
Ciao Emanuele

Paolo Vites said...

grazie amico

Anonymous said...

Accidenti...mi sono perso qualche passaggio. Comunque, Paolo, le tue parole hanno sempre un vivo e ruvido equilibrio tra speranza e disillusione che mi ha sempre colpito. Un saluto
Carmelo

Laura said...

ma perché prendersela con le parole? come se fossero le parole ad essere idiote, e non chi le pronuncia per cercare di riempire il proprio vuoto.
e perché prendersela con facebook? come se fosse facebook la minchiata, e non chi lo usa per saziare il proprio narcisismo.

e infine, perché 'sto snobismo che spinge a cercare, sempre e comunque, l'ultimo ritrovato telematico, come se questo garantisse il perfetto equilibrio? e prima le mailing lists, e poi i forum, e poi myspace, e poi facebook, e poi twitter, e poi e poi...

io ammetto di amare le parole, e le persone, e gli strumenti che uso per avvicinarle, tutti.

e chissenefrega se dietro a parole e persone qualche volta (QUALCHE VOLTA) è nascosto il vuoto. il più delle volte (IL PIU' DELLE VOLTE) ci sono passioni, pensieri, desideri, ricordi. vite, insomma.

così, accetto la tua posizione, ci mancherebbe.
ma ogni tanto butterò uno sguardo dove sei. giusto per vedere se ti sei salvato, e se hai ripreso a credere nelle parole e nella loro forza, ovunque questa si manifesti.


(ah: grazie, comunque.)

RagmanDrawcircles said...

perche' continuare a scrivere?
perche' il rock non e' quello che c'e', ma quello che manca.

caro amico, hai un enorme talento.
le tue recensioni valgono come le migliori canzoni rock (a noiartri cui la musica piace tanto da fare male).

un abbraccio,
Giorgio

RagmanDrawcircles said...

e per quanto mi rigurarda, sulla strada del rock e della musica: "You're the reason I'm trav'lin' on"

yours, rag

Miky said...

Ciao! Io ho 30 anni e grazie a te ho scoperto Bob Dylan 6 o 7 anni fa.
Niente altro da dire.

Laura said...

per Miky:
che povera vita, 23 anni senza Dylan.
fortuna che almeno tu stai recuperando.
pensa a quelli che non lo conosceranno mai...:-)

Miky said...

@ Laura: grazie a Dio sono un tipo dannatamente curioso. Compro libri, leggo riviste (jam off course), compro cd, sì, li compro, voglio tenerli in mano mentre li ascolto. E' la curiosità che ti salva la vita!
Pensa che c'è gente che ascolta una radio di oggi e pensa di conoscere la musica...
Se avessi scoperto il vecchio Bob prima non credo che lo avrei saputo apprezzare, in compenso ora lo so adorare...

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