"Ci vuole orecchio e pazienza
per questa piccola voce
muscoli e competenza
anche per portare la croce
(...)
Ci vuole tempo e pazienza
per imparare il dolore
lacrime e competenza
per impastare l'amore
su questo pezzo di strada
dove la notte è padrona
dove c'è un orso che balla
e una scimmia che suona
e ci sta sempre uno stupido che si ferma ad ascoltare
ma una canzone non basta e non basta
saper cantare"
(Non basta saper cantare, De Gregori - Dalla)
Che poi l'unico marinaio davvero a Nonantola (e non Novellara, come dice Lucio Dalla a un certo punto, dimostrando che la sindrome di Bruce Springsteen - dov'è che stiamo suonando stasera? - comincia a colpire un po' tutti i musicisti con tanti anni di strada sulle spalle) ero io.
Trent'anni fa ero un ragazzino di 17 anni che non capiva bene a cosa stava assistendo, nell'enorme catino dello stadio Marassi di Genova, trascinato a vedere (puntini lontani sul palco) Dalla & De Gregori, e ad ascoltare le loro canzoni, ognuno le sue a parte un paio insieme.
Stasera che di anni ne ho 47 ancora non so chi sono, ma ho la certezza di essere partecipe di un evento, nel catino ribollente del piccolo Vox di Nonantola, Modena. E non perché nell'area vip dove mi trovo vedo passarmi accanto Ligabue, Luca Carboni, Biagio Antonacci e il gotha del giornalismo musicale italiano (mio sms a De Gregori: "Sono qua! Insieme ai veri gionalisti!" - sms di De Gregori "Che culo!" - mio sms "Insomma...") con uno schieramento di telecamere e fotografi che sembra stiano per arrivare i Beatles.
No, l'evento è in quei due amici così diversi ("soprattutto fisicamente" scherza Lucio Dalla) ma così uguali nel loro amore totale e incondizionato per le canzoni. Che stasera, dopo aver cominciato con una deliziosa Over the Rainbow per armonica e clarino, tanto per dire che siamo pronti ad aprire il cuore alla magia, appare evidente nel suddividersi ognuno una strofa a testa, di ogni canzone, sorridendosi a vicenda, applaudendosi l'uno con l'altro, lasciando andare lunghi assoli di armonica o di sax. Mischiando le band: metà di quella di Lucio, e metà di quella di Francesco. Son cose che in Italia non si fanno, non si sanno fare.
E che canzoni: Come fanno i marinai, Tutta la vita, I matti, Canzone, Anna e Marco, L'agnello di Dio, Santa Lucia, L'anno che verrà, I muscoli del capitano, Come è profondo il mare, Buonanotte fiorellino, Viva l'Italia, Piazza Grande, la nuova straordinaria Non basta saper cantare (di De Gregori, anche se i due si firmano come Lennon & McCartney; adesso anche Dalla ne sta preparando una nuova, sua, per i prossimi concerti) e poi, rimasti soli sul palco, facendo un omaggio ai busker - che Dalla da ragazzo lo ha fatto per davvero, il musicista dei marciapiedi -, con Francesco che si tira su il cappuccio della felpa sulla testa, una commovente 4 marzo 1943 ("E sì, bestemmio ancora...").
Non è una reunion, è una rifondazione" scherzano incontrando i giornalisti dopo lo show. Lucio Dalla che sembra una sorta di Elton John, con tanto di pelliccia e bastone da passeggio, Francesco De Gregori per una sera senza l'usuale completo giacca e cravatta, ma cappellino di lana e felpa da centro sociale. Li guardi e pensi, che sfracello di canzoni hanno scritto questi due, ci sarà un motivo perché dopo di loro nessuno, o quasi. Trent'anni di finte star prodotte in televisione hanno ucciso la capacità di scrivere grandi canzoni. E grazie a Dio che questi due qua invece non hanno mai smesso, di scriverne.
"La vita ti mette davanti a certe cose per le quali neanche l'arte serve a consolare" dice De Gregori. Come canta nella nuova canzone: no non basta saper cantare, una canzone non basta. Perché la vita è più grande, ci sorpassa ogni secondo a destra e a sinistra. "Saper vivere non basta", e chi sa come si fa a vivere? Nessuno. Noi, stasera, ci affidiamo alle canzoni, anche se non basta saperle cantare. Ci affidiamo a qualcuno o qualcosa più grande di noi. Che ci prenda per mano e ci riporti a casa. In attesa di un nuovo concerto e di nuove canzoni. We believe in magic. Yes we do. Over the rainbow.
Che ce ne saranno altri cinque, di concerti di Dalla & De Gregori, a Milano, teatro degli Arcimboldi, dal 5 al 9 maggio, e poi altri cinque a Roma, dal 19 al 23.
E chissà le sorprese e chissà quante altre grandi canzoni.
Renaldo & Clara @ The Vox, Nonantola. Still on the road, heading for another joint
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15 comments:
la cosa più bella del (bellissimo) post sono i refusi di battitura.
come a dire, l'emozione non passa.
come a dire, lo lancio così, ché rileggere è da giornalista professionist'untantalpezzo, mentre io sono un giornalista vero.
grazie
Primo pensiero: che scaletta!
Secondo pensiero: speriamo che a Roma tengano i biglietti a prezzi umani...
professoressa, qs post è un work in progress.. lo sto ancora correggendo...
si scrive così, con due gg????
dove sono i refusi?
bellissimo post, anzi no, articolo :-)
ce n'erano un tot, di refusi...
fai anche tre, che non sbagli
però, a lasciare i refusi, avresti inaugurato un nuovo trend: il blog emotivo
:-)
(l'incontro è il 10 febbraio)
ehi vites la sai che da quando hai mollato la rivista sei diventato anche fico???
Grande Paolo, bellissimo post, da vero marinaio. Chè ancora c'è qualcuno che si chiede: com'è profondo il mare?
Poi ascolti Santa Lucia e capisci che in fondo anche l'Oceano ha i suoi contorni definiti.
Frank
...e io me lo sono perso....a pochi Km da casa mia !! ^_^
Ottimo articolo ^_^
anch'io pubblico i post come mi vengono e poi li cambio e correggo man mano... ho sempre paura che il pensiero diventi vecchio o perda di interesse se lo lascio troppo nel cassetto...
bellissimo pezzo, mr. vites. banana repubblic non è il mio album preferito ma ho riscoperto de gregori grazie a te e al tuo amore, e te ne sono grato.
ps. domanda indiscreta. ma chi è la bionda?? e quello col berretto che assomiglia vagamente a faletti?? ;P
clara, la miglior amica di renaldo
faletti sto par di....
bellissimo articolo, paolo, per un concerto strepitoso!
e che belli siamo nella foto??? ahhahhahaaaaaaa!!!
dai ma schezavo, mica c'era bisogno di togliersi il berretto ;D
A proposito di De Gregori: "L'imperfetto" potrebbe essere un ritratto di Dylan?
Fernando
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