Monday, April 05, 2010

Springtime music


Vi siete mai chiesti quali sono i rumori, i suoni,le voci di un ospedale psichiatrico? Se proprio volete saperlo, buttatevi in un viaggio cosmico nella pazzia e nella musica che dalla pazzia può scaturire. E' il bellissimo nuovo disco di Roky Erikson, True Love Cast Out All Evil, indimenticato leader di quella che probabilmente fu la prima band" acida" e psichedelica, i texani 13th Floor Elevators. Come Syd Barrett, qualche pasticca di troppo portò Roky a schizzare in orbite proibite, ma a differenza di Syd, Roky in qualche modo è riuscito a tornare alla musica. A differenza del pur bello All That May Do My Rhyme che nel 1995, prodotto da un "certo" Charlie Sexton lo vide effettuare un primo timido comeback, questo True Love Cast Out All Evil che esce questo mese è un disco totale, da paura. Lo accompagnano gli straordinari Okkerville River come backing band, e il suono che insieme producono sembra quello della crew di Phil Spector sotto dosi abbondanti di LSD. Un suono cosmico, un wall of sound all'acido, e un Roky che canta come non avremmo mai pensato. In mezzo, tra una canzone e l'altra, inquietanti registrazioni effettuate nell'ospedale psichiatrico dove Erickson si trovava nei primi anni 70: grida, gemiti, strascichi, canzoni alla chitarra acustica che sembrano provenire dall'inferno della mente malata. Un disco da paura, appunto, ma anche pieno di dolcezza, di poesia e di belle canzoni saltate direttamente fuori dai 60s.

Dai 60s arrivano - come attitudine naturalmente che loro sono giovanissimi - anche gli Avett Brothers. Lo straordinario I and Love and You, uscito in America già lo scorso settembre ma qui da noi solo adesso, è un caledoiscopio di buone vibrazioni, un vaudeville show per chitarre acustiche, banjo, pianoforte e violoncello. Ha la stessa freschezza di certe pagine dei Beatles, quelli pazzerelli e gioiosi di Sgt Pepper o di Abbey Road. Ma loro sono americanissimi, dentro fino al midollo nella folk music di casa loro, eppure riescono in certi pezzi a suonare più rock'n'roll dei Ramones. Sono divertimento puro, sono un inno alla primavera che (forse) sta finalmente facendo capolino, e come ho già detto la canzone I and Love and You è uno dei più straordinari pezzi di ogni tempo. C'è la poesia metropolitana del primo Springsteen, c'è la malinconia dei Pogues di On a Rainy Night in Soho, c'è il sentimento gospel di The Band. Un disco che è già un classico di ogni tempo. E mi dicono che il precedente album, Emotionalism, è ancora meglio. Vado a cercarlo, grazie D.

C'è chi dice che Jakob Dylan solo adesso è finalmente diventato degno del cognome che porta. Non è vero, naturalmente, e chi lo dice non ha mai ascoltato attentamente dischi come Bringing down the Horse o Sweetheart, Rebel. Ma comunque il nuovo Women and Country è disco degno di stare accanto a quanto papà Bob ha fatto negli ultimi quindici anni e certamente meglio di sue pagine sbiadite come Modern Times. T-Bone Burnett fa quello che avrebbe fatto Joe Henry se avesse prodotto lui, e cioè butta colori scuri, innesta ritmiche pesanti e minacciose, lascia che Marc Ribot faccia ululare la chitarra. Il resto lo fa Jakob con canzoni potenti e sanguinanti, che sembra questo disco il Nebraska del terzo millennio. Folk music anche per lui, ma filtrata attraverso visioni oscure e malinconiche. "Le uniche cose che davvero ci costituiscono" dice "sono le donne e l'amore per il nostro paese". Le celebra con canzoni piene di fascino e di intensità e davvero non c'è altro da dire. Se non che c'è sempre un Dylan a dettare la direzione.

16 comments:

allelimo said...
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Anonymous said...

Allelimo, moscissimo sarai tu, gli Avett sono grandi!

Benny

Paolo Vites said...

moscio is the new black

mai giudicare un disco da un brano solo - possono piacere o meno, ma il resto del disco degli avett bros è quasi tutto tiratissimo

chiara said...

mroky erickson devo ancora sentirlo il nuovo... quando l'ho visto suonare dal vivo, porelo era ridotto davvero male... hai visto il film documentario su di lui? con lui seduto in poltrona a guardare tv e potato head?

Paolo Vites said...

immagino che dal vivo sia penoso... infatti rende in studio se gli metti dietro una band tosta come gli okkerville.. no il film non l'ho visto ... potato head haha

allelimo said...
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Unknown said...

paolo questi Avett sn davvero grandi! ricordano un pò i The Band dei tempi migliori!
I and love and you è un classico contemporaneo, adesso sto ascoltando anke Emotionalism... ke mi pare ottimo!

Allelimo sei un grande! leggo sempre il tuo blog, però in versione commento nn si riesce sempre a cogliere le tue complicate teorie, che invece hanno bisogno del respiro di un post, almeno
Cmq continua così, stai dettando la strada!

ciocco72 said...

consigli ottimi ! Il primo e' ottimamente suonato ... non sapevo i particolari e non ho letto i testi tnx
Jakob si' un altro disco buono anzi piu' che buono in una carriera discontinua.
Gli Avett moh li ascolto...

kaapi carla said...

Ho già scritto nel commento postumo al post su The Cheftains cosa mi succede a visitare questo blog...
Anche 'sta volta :i nsegnamento, commozione ed irrefrenabile frenesia (senza istigazione)all'acquisto...Mannaggia. A proposito, cercherò quest'ultimo cd di Roki, pirata esule (darà un sacco da fare al proprio angelo custode, mi sa)!

:-)
Grazie

Skywalkerboh said...

Gli Avett Brothers mi sono piaciuti tantissimo, ora questo Emotionalism lo cerco pure io.
Jakob... non apevo niente! meno male che c'è il pusher online....
;)

Maurizio Pratelli said...

ma a milano a vedere neko che suonava col mio amico Paul Rigby c'eri?

Paolo Vites said...

no, quando? i dischi di neko case non mi sono mai piaciuti

e scusa ma.. chi è paul rigby?

anna said...

good news, good music, good voices...
grazie

chiara said...

a me neko case piace molto, paolo ma nemmeno "Fox Confessor Brings The Flood" ti piace??? avrei detto di sì conoscendo i tuoi gusti un po'..
Roky dal vivo non è penoso quando canta e suona, tutt'altro! è quando non canta non suona che nascono i problemi!!!

Paolo Vites said...

tiene una bellissima voce ma le sue canzoni non mi sorprendono mai

dunno

'zzo fa roky quando non canta e non suona??

chiara said...

Si guarda intorno perduto. Va dal chitarrista e gli dice quello che lui vuole dire al pubblico. Avendolo visto in concerto il 18 giungo ha sussurrato al chitarrista che ha detto al pubblico: "Roky vorrebbe fare gli auguri di compleanno a Paul McCarteny".

Poi a fine concerto si è messo a salutare ciascuno gi desse la mano e non se ne andava continuava a ripetere thank you. Io mi sono commossa anche perché avevo visto il documentario su di lui il giorno prima e mi si era stretto il cuore...e poi ricordo che mi è apparso il tipo degli Spiritualized che mi si è messo a parlare del concerto anche lui commosso... una serata surrealissima!

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