"It's almost like a Bob Dylan/Bruce Springsteen/Johnny Cash kind of feel with a punk edge"
(Mike Ness)
Il 2011 non poteva cominciare meglio. Prima il nuovo Decemberists (che ascoltato bene è dvvero un gran disco), adesso il nuovo Social Distortion. Come dire: dalla gentilezza rurale alla violenza metropolitana. Adoro i Social Distortion e adoro Mike Ness. I primi, da quando li ho visti dal vivo un paio di anni fa, il secondo da tempo da quando ascoltai i suoi lavori solisti. Poi sono andato a recuperare tutt i dischi dei SD (che sono la band di Mike Ness, ovviamente).
I Social Distortion sono oggi una delle ultime (l'ultima?) purissime rock'n'roll band, ma suonano come se un gruppo di delinquenti dell'era della Grande Depressione avesse avuto a disposzione delle chitarre elettriche. Il nuovo disco, Hard Times and Nursery Rhymes, è una eslosione di gioia rock'n'roll: dall'iniziale strumentale Road Zombie, che Sergio Leone avrebbe usato volentieri per un suo film se fosse stato ancora vivo, a California (Hustle and Flow) che riprende dal punto esatto dove gli Stones pensarono Honky Tonk Women. E ovviamente non manca Hank Williams: dopo aver riprieso Ring of Fire di Johnny Cash in passato, ecco un altro simbolo imprenscindibile dei SD, Hank Williams con la sua Alone and Forsaken. Un disco esplosivo, suonato senza ritegno, con la bella sorpresa di un coro feminile qua e là a dare corpo a una musica che butta in un calderone bollente tutto quanto è "America".
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2 comments:
Ammetto candidamente che sui Social Distortion non potrò mai essere obbiettivo: mi piacciono troppo. Un loro album o concerto è una celebrazione di quel Rock SANGUIGNO che MTV ignora per logiche di mercato.
Rock is not dead!
che bella chitarraccia!
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