Monday, February 14, 2011

Will the circle be unbroken?


E' una ciurma di cialtroni, è una banda di delinquenti giovanili. E' una pattuglia di sbandati finita nel posto sbagliato al momento giusto. Sono armati di chitarre acustiche e violini e fisarmoniche e violoncelli e basso acustico. Sono schierati in linea, aspettano il comandante generale per aprire il fuoco. Si ricordano che a Newport 1965 furono sconfitti e adesso sono tornati per la vendetta. E - ironia - il comandante generale che stanno aspettando è proprio quello che sul campo di Newport, 1965, li aveva castigati e rottamati. Ma anche no. Perché loro sono innocenti. Non erano manco nei pensieri dei loro genitori quando si combatteva la battaglia folk vs rock a Newport, sudisti contro nordisti. Quando il cerchio veniva spezzato.

Adesso il comandante generale sta entrando, barcolla un po' come è ovvio per uno che è sui campi di battaglia da quasi cinquant'anni. Quasi inciampa sul basso che uno di quei mocciosi ha lasciato giù per terra. Ha uno sguardo che fulmina così che deve voltare le spalle a tutti. Fa un segno con la mano e la guerra ha inizio, ancora una volta. Ed è la più bella guerra in cui si possa sognare di dare la vita.

I aint gonna fuckin' work on Maggie's fuckin farm no more. Loro ridono, sghignazzano, godono come pazzi a vederselo lì davanti che balla, come un ubriaco sotto la pioggia di Bourbon Street, le mani che danzano libere, una che stringe un'armonica, l'altra "one hand wavin' free". Libera, come lui, il comandante generale. Ed è in quel momento che il cerchio che era stato spezzato a Newport 1965 si richiude, fragorosamente. Il cerchio è stato chiuso, la torcia è stata passata. Il vecchio comandante generale è alle sue ultime battaglie, ma accidenti ha abbastanza forza da farne ancora altre mille. E loro lo seguiranno, loro gli chiedono una cosa sola, Take me on a trip upon your magic swirlin’ ship. Adesso che il cerchio è stato richiuso, che la guerra è finita, che il custode della Tradizione ha messo di nuovo insieme passato e futuro, memoria e speranza, ricordo e desiderio. I aint gonna fuckin' work on Maggie's fuckin farm no more.

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Caricato da yardie4lifever2. - Altri v-blogger e video personali
Fu la notte che Mumford and Sons, from UK, e Avett Brothers, from USA, le migliori band giovani in circolazione, si unirono a Bob Dylan. Fu una notte indimenticabile, che ancora ne parlano gli anziani ai loro giovinetti. La notte che tutto fu riportato a casa. Bringing it all back home, come lui aveva profetizzato, in un'altra era, in un'altra vita, in un tempo immemorabile. A time out of mind. La promessa era compiuta.

Post scriptum: impagabile fu vedere, a fine della grande battaglia, altri grandi generali del passato alzarsi in piedi e battere fiduciosamente le mani, il generale Neil Young e il generale Ron Wood fra gli altri. Un solo personaggio pareva fuori luogo, l'espressione incredula di non sapere che cosa ci facesse lì in quel momento ma non solo in quel momento, che il buon Dio abbia pietà di lei, Faccia di plastica Jennifer Lopez fu vista anche lei su quel campo di battagliae grazie a Dio che di Lady Gaga non se ne videro...

14 comments:

anna said...

spettacolo!

ciocco72 said...

perche' non fa un tour 'review' con loro? eh basta la pianola!
Dai Bob sorprendici ancora!

Spino said...

la cosa più bella di sempre
punto.

Maurizio Pratelli said...

tutto fantastico!

Skywalkerboh said...

Il carisma di questo Artista resterà immutato nei secoli, scolpito nella roccia.
Questa breve apparizione è una delle cose più belle che abbia mai visto, e credo che ogni lettore di questo blog (e più di tutti chi lo scrive affascinandoci) meritava di stare là, al posto di una Lopez che se non avesse il popo' che ha non sarebbe mai stata nello stardom.

Dylan è pazzesco, e quei ragazzi là dietro, che hanno suonato per Lui, forse fra un po' capiranno di cosa realmente sono stati parte, e lo potranno raccontare a lungo, per sempre.

Ho la pelle d'oca sulla schiena.

Lo so che sono fazioso e di parte, ma non me ne sbatte una dorata min....

SigurRos82 said...

Ed io continuo a non capire come riescono, gli americani, a tenere insieme nello stesso show una roba come questa qua sopra e delle cazzate pazzesche come Lady Gaga che arriva dentro ad un uovo...

Fausto Leali said...

TOTALE

lillo said...

bellissimo! anzi di più, bellissimissimo! :)

Laura said...

incantata
da tutto
da quei partigiani sentimentali (cit.)
da quel tiro
da quelle facce
dall'atmosfera da paradiso laico che ci si respira dentro
in_cantata da un canto sempre nuovo e sempre antico.
prima o poi sarebbe continuata così, me lo sentivo.



grazie

kaapi carla said...

Bob è decisamente
"no space no time no separation". .. oltre ogni misura, graffiante e soave,indescrvibile e miracoloso. Pirata ed eremita.
Azzera e ricomicia, da
ccapo. Si resta in-cantati, sì. Sbaolorditi.
Rapiti, tanto da scrivere un post come questo. Accidenti, è magnifico Vites, sembra di partire su una astronave e precipitare...restando sospesi a vita, dalla meeaviglia. Gran forza dell'amore universale.

Bhe, grazie, ancora... :-)

Dario Greco said...

ho letto questo post
almeno 4 volte
lo trovo davvero "necessario"
un pò come bob dylan

grande Paolo!!!

Anonymous said...

Commovente, padre e figli, ciao a tutti, Marcello

Gabriele Gatto said...

Dylan è. Punto.

Riccardo Baldinotti said...

Grazie per ricordare cosa conta nella vita.

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“Bob Dylan è in città, c’è bisogno di catturare qualcosa di magico”. La “città” è ovviamente New York, al telefono John Hammond, il più gran...

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