Le canzoni folk, le vere canzoni folk, mi hanno sempre fatto pensare e sentire emozioni. Molte volte trattano di storie di sconfitta, dolore, abbandono, gelosia, rabbia e desiderio, ma hanno sempre un sottofondo di speranza. La speranza deriva dalla percezione di quelle emozioni. Nella felicità non c'è speranza. Chi è contento non aspira. Sono persone che non sperano. Perché dovrebbero? Hanno già ottenuto ciò che la speranza rappresenta. La speranza è la volontà dello spirito umano di superare i periodi peggiori. Questo è ciò che fanno le canzoni folk; possono apparire tristi in superficie, ma una volta che scaviamo dentro di loro e le viviamo, esse si rivelano essere davvero preghiere di speranza.
(Leonard Mynx, da una intervista al sito Ondarock)
DISCLAIMER: LEONARD MYNX NON E' MORTO MA E' VIVO E LOTTA ANCORA INSIEME A NOI. E' SOLO MORTO QUEL NOME D'ARTE.
POST DISCLAIMER: come mi gira il cazzo scrivere obituari per niente.
POST POST DISCLAIMER: meglio così.
Boh. Immagino che sia così che funzioni, in questa era balorda di rapporti virtuali. Ci si imbatte in qualcuno in qualche modo, ci si "frequenta" virtualmente, ci si dicono anche belle cose, forti come una vigorosa stretta di mano e dense come uno sguardo nei reciproci occhi. Invece, in realtà, non ci si incontra mai fisicamente. Fino a quando un giorno riapri ancora una volta la diabolica macchinetta che ti "connette" con migliaia di vite mai viste e scopri che uno di questi è morto. Boh.
"Caro Paolo, ti ho inviato il link per ascoltare il mio nuovo disco. Ci tengo molto al tuo parere, Leonard". Era successo due, tre mesi fa, non ricordo. Leonard Mynx, songwriter di Portland, Usa, di cui, dopo aver recensito il suo primo disco Vesper ero diventato "amico" su Facebook, mi aveva scritto così per chiedermi gentilmente, come era sua natura, di ascoltare il suo nuovo lavoro. Non so perché ci tenesse davvero, a meno che qualche anima buona gli avesse tradotto in inglese la mia recensione di Vesper di cui in effetti parlavo piuttosto bene. Era un disco straordinariamente fascinoso, di aspre folk song dylaniane dedicate a tanti beautiful loser. Con qualche messaggio in codice probabilmente, che allora non captai. C'erano tombe, cimiteri, droga e solitudine angosciosa in quei solchi.
In effetti adesso che ci penso era un po' che non vedevo più suoi messaggi su FB. Lui postava parecchio: canzoni, annunci dei suoi concerti in qualche sperduto paesino della provincia, anche commenti di ordine politico. Sempre gentile, sempre vivace e curioso. Poi commentava spesso i miei post, ogni qualvolta mettevo su qulache canzone di Bob Dylan, e il commento era immancabile: "il più grande di tutti". Adesso capisco perché non vedevo più suoi post. La sua pagina su FB è stata cancellata.Leonard Mynx è morto. C'è scritto nella homepage del suo sito: "Il nostro amico Leonard Mynx ci ha lasciati per andare in un mondo nuovo". Ci mancherà, almeno per un po'. Ha lasciato indietro un paio di dischi e canzoni non pubblicate da quelle session che un giorno vedranno la luce del giorno. Siamo certi che vi vorrebeb ringraziare pe ril vostro sostegno nel passato e sulla strada che si apre davanti, adesso. I suoi dischi saranno ancora disponibili, condivideteli con coloro che amate. RIP Leonard Mynx". Sul suo sito, nello spazio intitolato "parole gentili" c'è anche un link al mio post che scrissi su questo blog su di lui.
Sul desk del mio computer al lavoro c'era sempre una sola cartella di file musicali, queli del suo ultimo disco: "Sono contento che ti sia piaciuto, spero di venire a suonare in Italia presto". Ho cancellato quella cartella quindici giorni fa prima di partire per le ferie, non so perché. E' stata lì per mesi. Forse avevo percepito che lui stava partendo per il grande Infinito e voleva riportarsi via con sé le sue canzoni. Chissà se c'è un modo di connettersi tra le persone più vero di questa diabolica macchinetta delle amicizie virtuali, tra il grande Infinito e il nostro misero mondo. Guardo la foto che hai messo dentro al tuo primo cd, Leonard. Un cd spartano, auto prodotto con pochi dollari. Ma chissà come eri fiero di quella foto con il tuo bel viso davanti a quel vaso di fiori rosa. Lo so, quando pubblico qualche cosa anche io sto attento a queste cose. Voglio dire a chi prenderà in mano un mio libro chi sono veramente, al di là delle parole. Guardo la tua bella faccia e penso che è una gran brutta cosa che tu sia andato via così presto. Grazie per avermi scritto amico, mi mancheranno i tuoi commenti e i tuoi post. Facebook di merda.
Una bellissima intervista a Leonard Mynx
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5 comments:
WOW! STRA-WOW!
qualche tempo fa ero a pranzo da solo in un bar, pausa di lavoro. di fronte a me lui e lei, ognuno con le dita frenetiche sul telefonino. non si sono mai guardati in faccia per tutto il tempo, quando si parlavano lo sguardo era rivolto verso quel telefonino o altrove.
Perché non siamo più capaci di guardarci negli occhi.
O di stringerle davvero quelle mani.
Buttalo via FB
Vesper e' molto bello.
FB come ogni strumento web e' utile se lo usi non se ti usa.
E' un mondo che appare sempre un pò più fottuto quando perdi gente così, persone capaci di sottolineare con l'arte l'importanza delle emozioni e dei significati ad esse legate.
Non conoscevo Leonard, eppure ho un suo brano tratto dalla compilation di Onda Rock. Quasi mi sento pateticamente in colpa di non essermi accorto prima di lui. Rimedierò, in qualche modo.
Goodbye
Ma guarda te... copio e incollo da un forum...
"Leonard è vivo e vegeto (ma io l'ho sempre sospettato...): sul sito si riferiva alla scomparsa della sua identità artistica come "Leonard Mynx" e non immaginava che le parole sul suo sito fossero malinterpretate a tal punto! E' stato lontano dal web per tutta l'estate e quando è tornato ha scoperto il polverone mediatico sollevato dalle sue parole. Ora ha comunque modificato ( http://www.leonardmynx.com/ ), anticipando la rettifica con una divertita citazione d'autore postata anche sul suo FB: "the reports of my death are greatly exaggerated"."
Va beh dai, il tono del messaggio in effetti era strano, ma lui è stato davvero un po' un cazzone...
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