Monday, March 23, 2009

The Man with the Blue Post Modern Fragmented Neo-Traditionalist Guitar e Crazy Mary

Nasci a poche centinaia di metri dalle sue rive e passi i primi vent’anni della tua vita – quelli più importanti di una intera esistenza – sulle due sponde, vivendo in entrambe le due cittadine che si affacciano sul fiume. Lo hai attraversato migliaia di volte, nella pioggia e nel sole. Poi, anni dopo, sei su un tram a San Francisco e guardi curioso ogni palazzo ogni insegna fino a quando incredulo devi stropicciarti gli occhi per essere sicuro di quella insegna che hai visto su un piccolo e decadente alberghetto. Che dice: Entella Hotel. È uno scherzo? Che quel fiume di cui prima, l’Entella, lo conoscono giusto gli abitanti di Chiavari e Lavagna. Anche se ne aveva parlato seppur in modo ambiguo il sommo poeta nella sua commedia evitando di citare il nome di Lavagna perché gli abitanti del borgo si erano dimostrati scortesi con lui (“intra Chiavari e Sestri s’adima una fiumana bella…”, furbetto il Dante Alighieri).
L'Entella Hotel è qui, http://www.yelp.com/biz/entella-hotel-san-francisco, ed è bellissima la sua descrizione che ne fa un cliente: The place is a rat infested DUMP! A now late friend of mine used to call it, as he had lived there himself, the "Entoilet"!

Eppure in un disco di un paio di anni prima di quella visita nella Bay Area c’era una canzone che si chiamava proprio così, Entella Hotel. Era lo straordinario - e uno dai titoli più lunghi della storia del rock - The Man with the Blue Post Modern Fragmented Neo-Traditionalist Guitar, autore Peter Case. Uno dei più bei dischi di songwriting degli anni 80, stupenda raccolta di canzoni tra Messico e NYC, tra il Mississippi e appunto San Francisco, scarno blues arruffato e solari ballate con il Rio Grande nel cuore. A bordo i talenti di Ry Cooder, membri dei Los Lobos e degli Heartbreakers e tra le tante una canzone che si chiamava appunto Entella Hotel. D’altro canto, come scoprii in quei giorni, a San Francisco c’è la più grossa comunità di espatriati genovesi d’America.
Peter Case, musicista straordinario, ha poi fatto tanti altri bei dischi, ad esempio il beatlesiano Six Pack of Love che contiene quella che Springsteen ha definito una delle più belle canzoni di sempre, Beyond the Blues. Devo anche averlo visto dal vivo una volta, ma ho dei ricordi confusi. O il suo show non fu all’altezza, o io ero troppo ubriaco per averne un qualsivoglia ricordo. Propendo per la seconda ipotesi.

Peter Case è stato anche marito di Victoria Williams. Che io adoro, anche se ho perso le sue tracce da tempo e i suoi dischi con i Creekdippers con l’altro (ex) marito Mark Olson non mi piacciono particolarmente. Ma questo è un poker da sballo, tutti imperdibili: Loose, This Moment: In Toronto With the Loose Band, Musings Of A Creek Dipper e Water To Drink. Lei è Crazy Mary, la Minnie del rock, la dolce consolatrice, la regina di cuori e tutto il resto. Il suo concerto lo ricordo benissimo, folgorante e incredibile insulto a ogni canone della performance così come la conosciamo. Solo Bob Dylan può essere più caoticamente intenso di lei. Alla fine del concerto, con l’allora marito Mark Olson, lui mi si avvicina e commenta: “She is crazy”. Spero stia bene adesso, Victoria. Anni fa si erano mobilitati tutti, da Lou Reed ai Pearl Jam per raccogliere fondi per curare la sua sclerosi multipla.
I love you, Vic. Questo video è tutt’oggi travolgente e non mi stanco mai di guardarlo.

9 comments:

ciciuxs said...

http://hiddenlovemedicalrelief.com/

Fausto Leali said...

Ce l'ho un vinile quel disco !
Entella Hotel poi é splendida....

però solo tu potevi riuscire a mettere insieme Lavagna, Chiavari, Dante e Peter Case... :-)

Paolo Vites said...

naaah. ... povero peter

Maurizio Pratelli said...

Ogni volta che leggo qualcosa che riguardi Vic mi commuovo, anche io spero stia bene. so che farà un concerto il 10 aprile in kansas. ricordo ogni suo show come qualcosa da custodire gelosamente, ho una foto con lei uguale alla tua che adoro.

Anonymous said...

la foce dell'Entella è il covo dei surfisti! li vedi d'inverno cone le mute nere sui cavalloni con le loro tavole colorate... la California...

l'ho ascoltata tante volte da eddie vedder... Crazy Mary in questo video è unica, stupenda Vic!

hazel said...

Un colpo al cuore risentire "Blue guitar",non mi stanchera' mai quel disco e il suo infinitamente hobo interprete.

stefano said...

La versione femminile di Peter Pan, ma più dolce. Fa tenerezza solo a guardarla. E Loose è un gran bel disco.

S.Sciortino

franco said...

1988, Teatro Orfeo a Milano. Opening act di Randy Newman è una giovane cantautrice americana che si permette di farsi accompagnare da Greg Cohen! Ricordo così il mio incontro con Victoria Williams. Il giorno dopo giravo per i soliti negozi milanesi a cercare il suo bel LP Happy Come Home.
Piccola nota per i Dylaniani coproduttore di quel disco era un certo Steven Soles...

Anonymous said...

ho avuto il piacere e l'onore di ricevere una mail da Vic, mi ha detto che sta bene e che ha nuove registrazioni. E' felice e lo sono anch'io, perchè amo le persone spontanee e sincere come lei. Se questa è pazzia...!
Mysoul

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