Wednesday, January 20, 2010

Amelia

L'altro giorno per strada ho visto i cartelloni pubblicitari di un nuovo film. Il protagonista è Richard Gere, che credo non abbia più fatto un film decente da prima di Pretty Woman. La protagonista però l'adoro, è Hilary Swank che sebbene sia alta un metro e un tappo credo sia bellissima e mi piacciono quasi tutti i film che fa (ricordo di averne visto uno, anni fa, mai più passato alla tv, ambientato a Nashville nel mondo della musica con alcune scene girate al leggendario Blue Bird Café e in cui se non sbaglio si vedono anche camei di Townes van Zandt e qualcun altro).
Il film è dedicato alla donna che, per prima, attraversò da sola l'Atlantico in aeroplano, Amelia Earhart. Allora mi è venuto in mente che a casa ho un disco di un gruppo scomparso come scomparì Amelia, nel nulla, un bellissimo disco dei primi anni 70. Il gruppo che lo incise erano i Plainsong, e il titolo dell'album In Search of Amelia Earhart...

I Plainsong erano una band inglese, il cui membro più famoso era Ian Matthews, già fondatore dei Fairport Convention e, nel 1972, con un paio di dischi solisti sulle spalle. Inizialmente al progetto doveva partecipare anche Richard Thompson. Il gruppo, sebbene inglese, se ne uscì con un disco incantevole che guardava direttamente alla California e al country-rock. Di fatto, In Search Of Amelia Earhart è il miglior disco che gli Eagles non hanno mai fatto. Arrangiamenti acustici purissimi, armonie vocali perfette, atmosfera malinconica e crepuscolare. E un paio di canzoni dedicate alla bella e coraggiosa Amelia.
Matthews sostiene ancora oggi che il disco non è un concept album, e in effetti i brani a tema sono appunto solo due, ma la copertina, le belle foto interne, il mood generale sono inevitabilmente tutti per lei, per Amelia (per una bizzarra coincidenza, i Plainsong incidevano per la casa discografica Elektra: l'aereo di Amelia si chiamava Electra...). Nel disco, Matthews sfiora la tesi che la donna non fosse morta per un incidente quando stava tentando di fare il giro in aereo dell'intero pianeta, ma fosse stata catturata dai giapponesi mentre, con la scusa del volo, effettuava spionaggio per conto del governo americano. E' una delle tante tesi sulla fine misteriosa di Amelia, scomparsa nel 1937 sopra una isola del Pacifico. Chissà cosa sosterrà il film...

Il disco in questione è stato ristampato qualche anno fa in un doppio cd contenente anche il secondo album della band, Now We Are 3, meno bello ma comunque discreto. Entrambi i cd hanno una manciata di brani tratti da session radiofoniche o live, tra cui una cover della straordinaria Spanish Guitar di Gene Clark.
Dopo, i Plainsong si sarebbero sciolti con Matthews che fnalmente coronava il suo sogno, quello di volare, come Amelia, in California a tentare una carriera solista. Gli altri, a parte Andy Roberts che avrebbe suonato con tanti musicisti e scritto colonne sonore, tornavano alle loro vite ordinarie. Rimane un disco dedicato a una donna coraggiosa e una manciata di bellissime canzoni scritte e interpretate da un gruppo di ragazzi inglesi dai lunghi capelli che sognavano la California... E un mistero, quello di Amelia Earhart...

10 comments:

Maurizio Pratelli said...

che bella storia. Tutti racconti che meriterebbo uno sviluppo su carta.

silvano said...

Grazie Paolo di questo bel post e di questa dritta. Quando c'erano i vinili e le copertine erano grandi e belle l'ho vista quella copertina, l'ho vista un sacco di volte. Quel disco ha stazionato anni in un fantastico negozio della mia città che ora non c'è più (il negozio, non la città) e che si chiamava Rock and Jazz Emporio; eppure quel disco di cui non sapevo nulla sino a prima di leggere queste tue righe, l'ho tenuto in mano un sacco di volte incuriosito e mai mi sono deciso a comprarlo. Non era destino. Non lo è stato fino a pochi minuti fa, quando ti ho letto. E' un segno, non c'è dubbio, tenendo poi conto che lunedì prossimo al cineforum cui sono iscritto danno proprio il film Amelia...
Grazie ancora.
silvano.

Fausto Leali said...

quoto il Pratelli, post affascinante

Paolo Vites said...

bella lì silvano.
secondo me i dischi,almeno quelli degli anni 60 e 70, si possono comprare solo osservando la copertina. grande musica e belle copertine concidevano sempre, o quasi...

Anonymous said...

Nel film "Una notte al museo II" Amelia con l'aereo da man forte a "Ben Stiller" contro i cattivi....

hazel said...

Si e' messo persino a recitare come un cane,cioe' con un cane...
pero' in I'm not there non era malaccio

simonefortunato said...

sì però il film fa schifo e lei dopo Million Dollar Baby è in caduta libera :(((

Paolo Vites said...

ecco. grazie un film da non vedere.

caduta libera? ma Ps I love you era un capolavoro! :-)

renzo said...

questo disco lo sentivo in continuazione a casa di un mio cugino più grande (io avrò avuto 12 anni)e mi ero innamorato del primo brano, For The Second Time...l'ho risentito di recente e ne sono sempre innamorato...bellissimo disco

Paolo Vites said...

io adoro Louise...

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