Thursday, March 04, 2010

Songs of light & darkness

Deep in the dust forgotten gathered
I grow a diamond in my chest
I make reflections as the moon shines on
Turn to a villain as I rest

Well if I ever get to slumber
Just like a mole deep in the ground
Hell, I won’t be found

I know there is a hollow
I need to fill it with a draft
Of all the words that I wont way
And with a quiet whisper
I send a curse upon the day
That never used the sun to see
The light

(I Won't Be Found, Tallest Man on Earth)

Il mio amico Alessandro dice, "Guarda suona anche a Istanbul e in Italia no". Avranno qualcuno di meglio da far suonare in Italia, gli dico io. Portiamolo noi, aggiungo. Ma va. Intanto vedo che il 15 marzo suona a Londra, in un posto mica male, il Bush Empire, ma è già bello che esaurito. Ovvio, a Londra sanno chi val la pena far suonare. Anche a Istanbul. In Italia? Hanno di meglio da far suonare. E mi maledico per non aver controllato prima le sue date, che un giro a Londra vale sempre la pena.

Allora mando in replay continuato il nuovo disco dell'uomo più alto del mondo, uno svedese che si fa chiamare The Tallest Man on Earth. Mi accontento, perché The Wild Hunt è un disco straordinario, come lo era il precedente Shallow Grave. Quanti, oggigiorno, possono fare un disco solo voce e chitarra acustica e tenerti inchiodato dall'inzio alla fine. Voce che taglia, voce che implora, voce dal cuore per il cuore. Voce di fantasmi, voce delle foreste, voce della nostra quotidiana inquietudine. Chitarra che freme ossessiva come una lama contro la pelle, sangue che schizza sulla parete, e il male diventa bene.

Finché le note di un pianoforte scassato, registrato come se fosse nell'altra stanza, chiudono questo percorso tra squarci di luce e densa oscurità. La voce invece è qua, la voce. Non ci sono molti cantanti che possono permettersi una voce. Non c'è strumento più perfetto, ed emozionante, della voce dell'uomo. Non a tutti è dato avere una voce. A lui sì. E l'ultima canzone. Kids on the Run, nel suo magnifico mistero, continua a galleggiare nell'aria anche quando il player è spento. Sono note che rimandano a una promessa. La promessa permane. Di catturare il silenzio nel momento stesso in cui il silenzio comincia a cantare. C'è un vuoto da riempire, lo faremo. Con un diamante cresciuto in seno. E così fanno le canzoni di questo uomo alto, ma anche grande grande.

Lui è the tallest man on earth.

4 comments:

chiara said...

!!! Pensavo fosse il modo in cui lo chiamassi tu invece è proprio il tallest man on earth! Non lo conoscevo eppure a sentirlo mi piace assaje... pensare che mesi fa suonava al barden's bodoir un localino minuscolo...

un biglietto lo trovamo dai, la prola sold out è sopravvalutata.

Maurizio Pratelli said...

epperòsticazzi, come dici tu.
in compenso a como arivva lanois... mica male quel gruppetto che ha messo su.
http://tornoaivinili.blogspot.com/2010/03/daniel-lanois.html
ps
fammi sapere se ti devo far accreditare

anna said...

pensare alla voce dell'uomo così sì che è grande...
e il silenzio comincia a cantare

ora non posso ma poi lo ascolterò
muchas gracias

hazel said...

Hats off to the tallest man and the blogwriter...

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