Thursday, December 11, 2008

Here today, gone tomorrow

A volte penso che i Ramones siano stati l'unico, il più grande e memorabile gruppo rock di tutti i tempi. Hanno scritto grandi canzoni? No. Erano musicisti o cantanti dotati di classe superiore? No. Hanno cambiato il corso della storia della musica? No. Però avevano l'attitudine, che non è il look, ma avere la coscienza di cosa voglia dire fare questa musica. "Johnny Ramone aveva stampato il ghigno del non c'è domani", ha detto qualcuno. Perché poco importa imbastire concerti di alto livello se non stai suonando sempre come se fosse l'ultima occasione della tua vita. E per i Ramones era sempre così.
E a proposito di look: le mode rock nascono e spariscono. Cioè, magari ogni tanto lo stilista di turno decide che è ora di tirare fuori dalla soffitta il modo di vestirsi da hippie, o da rocker anni 50, o da quel che volete (per fortuna le pettinature stile anni 80 non tornano mai), ma il look che i Ramones si erano inventati non è mai passato di moda. Ogni tanto mia figlia 14enne - e siamo nel 2008 - mi sembra Joey Ramone: capelli lunghi sugli occhi, chiodo nero, jeans strappati (sì li hanno inventati loro a metà anni 70 e da allora non sono mai passati di moda) e scarpe da tennis. Troppo figo.E il modo di stare sul palco. Ok Chuck Berry, o Pete Townshend che mulinava il braccio mentre suonava la chitarra, ma dopo Johnny Ramone con le gambe spalancate e la chitarra bassissima e lo sguardo sempre a terra, non si è mai più visto un chitarrista stare sul palco in modo altrettanto formidabile ed epico.

Oggi stavo facendo una ricerca per lavoro e mi sono imbattutto nella storia di quando, nel gennaio 2005, fu inaugurata una statua di bronzo al cimitero di Hollywood, dove Johnny è sepolto. Erano presenti gente come Rob Zombie, Eddie Vedder, John Frusciante e tanti altri. Alcuni non riuscirono a spiccicare parola, al momento di tenere un ricordo, perché scoppiavano in lacrime. Il cantante dei Pearl Jam diceva che, per uno come lui che era cresciuto senza un padre, Johnny Ramone aveva ricoperto lui quel ruolo. Dicono che il chitarrista dei Ramones, politicamente, fosse piuttosto di destra. E allora come fa uno di sinistra come Vedder a dire certe cose? E' rock'n'roll baby. Fanculo la politica.

Non si sono mai presi sul serio, cantavano dell'essere dei cretini,del non voler diventare adulti e non sapendo scrivere canzoni memorabili, hanno evitato l'imbarazzo di quei "geni" della musica rock che, avendo scritto tre o quattro canzoni memorabili, si sono ricoperti di ridicolo per il resto della loro carriera ogni volta che ci hanno riprovato.

Sono solo uno dei tanti gruppi che avrei potuto ma non sono mai riuscito a vedere in concerto. E adesso che sono tutti morti, sarà difficile farlo. Avrei potuto, quando vennero a Milano nei primissimi 80, ma declinai. La mia amica che ci andò tornò tutta incazzata: "Cazzo che merda. Hanno suonato pochissimo e ogni pezzo durava due minuti. E poi erano tutti uguali". Forse pensava di andare a vedere Jackson Browne.
Sì, credo proprio di sì: i Ramones sono stati l'unico, il più grande gruppo rock di tutti i tempi.

14 comments:

Anonymous said...

E' rock'n'roll baby. Fanculo la politica.

parole sante, fratello

io me li sono persi nei primi anni '90, suonarono in un palasport a 300metri da casa mia, il concerto andò in diretta su radiorai
mi sto ancora mangiando le mani

Luca Skywalker
gabba gabba hey ho let's go

antonio lillo said...

viva i ramones, ma soprattutto viva il rock!

silvano said...

It's only rock'n'roll but i like it!
Si potrebbe cavarsela così: frase perfetta. Sono d'accordo con te, non sapevano suonare, non avevano fantasia ma erano veramente rock. Ho ricomprato le ristampe dei loro album, in edizione giapponese, e le loro canzoni sono ancora irresistibili dopo tanti anni. Dei grandi. Mi viene in mente, anche se in effetti non c'entra molto con il genere Ramones, Roger Waters che alla domanda "Come facevano i Pink Floyd ad essere così creativi ad inizio carriera?" rispose candidamente "Non sapevamo suonare, per questo eravamo creativi". I Ramones non hanno mai imparato: per fortuna.

ciao, silvano.

Maurizio Pratelli said...

sempre quelli giusti vai a prendere, grande!

Anonymous said...

sentirli adesso fanno venire ancora la pelle d'oca, adrenalina allo stato puro, x me sono subito dietro ai Clash, ciao, marcello

ciocco72 said...
This comment has been removed by the author.
ciocco72 said...

una volta Ian Anderson ha raccontato che ad un festival alla fine del soundcheck fu avvicinato da 2 ragazzi con in mano i suoi LP,gli chiesero l'autografo. Lui chiese 'come vi chiamate?' e loro 'Joey e Johnny' ,lui alza gli occhi e chi erano? LORO! come dire: veri? autentici?

Paolo Vites said...

gosh... se erano fan dei jethro tull mi scadono....

silvano said...

Grazie a te e a Maurizio, un pomeriggio di revival a base di Ramones e Dire Straits (giorno di ferie ben speso nonostante il diluvio)
ciao, silvano.

Anonymous said...

Grande ricordo...che emozioni !
Mi piacevano , poi li ho snobbati , poi li ho rivalutati..insomma....come dici tu " E' rock'n'roll baby. .." e ci sta pure bene il " Fanculo la politica "...
Ciao..

Blue Bottazzi said...

Leave Home è uno dei miei dischi preferiti. Però dal vivo erano veramente come li ha descritti la tua amica...

Decio said...

Paolo,
perché dici che non hanno scritto grandi canzoni?
Scusa "I want you 'round" è un pezzo che non si può smettere di ascoltare!!!
E secondo me non è l'unico.
Troppo severo!

Paolo Vites said...

blue: erano 'na merda? ho due live dei ramones e mi sembrano belli belli, anche da quel poco che ho visto in dvd...

gio': in quello che dico, mettici sempre un po' di sale (come dicono gli americani). hanno scritto grandissime canzoni, ovviamente

Decio said...

mah?!?
Ci metto anche l'aceto?

ma it's alive non è incredibile?
ah poi su you tube si riesce a vedere diversi live italiani:
Roma 1980
Milano 1992 (al Rolling Stones!!!!) e 1996

Alti e bassi. A quello di Roma fanno cappelle paurose, perdoo il tempo, ma è bellissimo!!!
ciao

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