Wednesday, January 06, 2010

Juliet, naked

La notizia è con i controcazzi, ed è degna di aprire quella che si prefigura come una grande annata: "Arriva la pillola Amorex. E che promette davvero miracoli. Insomma, basta pene d'amore, addio cuori infranti e sofferenze senza fine: una pillola e via, passa tutto. Vale per uomini e donne, nessuno escluso, a qualsiasi età. Almeno così dicono, in stile Se mi lasci ti cancello. Ma sarà vero?". Ma anche no. Non funzionava nel (bellissimo) film citato, dovrebbe funzonare nel mondo reale? Ma soprattutto: a me in realtà spaventa se dovesse funzionare. Immaginate Leonard Cohen, Van Morrison e Bob Dylan, Nick Cave e anche Tiziano Ferro. Di cosa si metterebbero a cantare? E funzionerebbe in retrospettiva? Cioè tutto quello che ha scritto William Shakespeare sarebbe "cancellato"? Un mondo sempre più anestetizzato. Che pena.

Io intanto, visto che fare il disoccupato a Milano è lo stesso che farlo altrove, mi sono trasferito in riva al mare. Dopo due gorni che ero lì, ha cominciato però a fare un freddo porco, un belin di freddo, per usare lo slang dei nativi, che sono dovuto fuggire con la scopa della befana con una influenza da paura. Ha anche nevicato. E devo dire che camminare sulla spiaggia con una temperatura tipo pista da sci e con la neve a poche centinaia di metri era davvero surreale. Notare la faccia incazzata di quello che avrebbe potuto essere un perfetto nostromo della capitaneria di porto quando scopre che il mare è diventato ghiaccio. Global warming anyone? Appena sgela un attimino e mi si decongestiona il naso ci torno, comunque.

Intanto che ero lì, mmentre facevo la quotidiana passeggiata in carruggio trascinandomi da una rivendita di focaccia normale a una di focaccia col formaggio, ho comprato due belle cose. Un disco che non trovavo neanche su Internet e che invece era lì che mi aspettava chissà da quando, la colonna sonora di un film che adoro, Streets of Fire di Walter Hill, che in realtà fa abbastanza cagare - la colonna sonora, non il film - anche se è a cura di Ry Cooder e ci suonano anche i Blasters. Però c'è una delle mie canzoni preferite in assoluto, dritta nella mia Top Ten di tutti i tempi, Tonight Is What It Means to Be Young, quasi otto minuti di romanticismo totale. Cacciata a forza nell'i-pod e adesso in replay continuativo.

Ho comprato anche il nuovo libro di Nick Hornby. Da grande voglio sposare Nick Hornby. Non voglio diventare come Nick Hornby, perché lo sono già. Tutti quelli che leggono questo blog lo sono. Insomma, uno che continua a ripetere che i più grandi sono Leonard Cohen, Bob Dylan e Bruce Springsteen (meglio di quest'ultimo sarebbe Nick Cave, eh) come farei a non volerlo sposare e a essere già io?
In italiano ha un titolo orribile (Tutta un'altra musica), l'originale è Juliet, naked. Mi ci sono ritrovato troppo, e mi sono anche abbastanza inquietato: ma noi musicofili siamo così deficienti? Però si parla anche di amore - soprattutto - e Hornby ha sempre un taglio preciso: in High Fidelity, in About a Boy e anche qui si ragiona sulla realtà. Altro che pillole anti-sofferenza. E i figli giocano sempre un ruolo decisivo. E si parla di ciò che è dietro un'opera d'arte (ogni riferimento a Blood on the Tracks non è casuale, è fottutamente voluto): "Sì, sei un pessimo uomo. Sei stato un padre incapace per quattro dei tuoi cinque figli, un marito incapace per tutte le tue mogli e uno schifo di compagno per tutte le tue ragazze. E Juliet(il disco che ha nciso il protagonista del libro, nda) rimane sempre stupendo".
L'ho divorato in un giorno e mezzo, metre nevicava sul mare.

Ok, non vedo l'ora di tornare alla mia finestra con vista sul campanile, giù al mare. Ho un libro da finire, il mio Chronicles. E un sacco di focaccia da mangiare. Ehi amici, con che canzone avete cominciato l'anno nuovo? E' importante, sapete. Io la mattina del primo gennaio 2010 ho acceso il mio i-pod in funzione random ed è partita Ring Them Bells di Bob Dylan. Non potevo essere più felice. Benedetto da Bob e da Dio. Can't help it if I'm lucky. God bless ya all, too.

21 comments:

anna said...

ho cominciato con The Weary Kind...
guarisci presto!

mi presti Hornby?

antonio lillo said...

baby let me follow you down nella mia versione preferita, bob dylan più band. yeah!

ciciuxs said...

black coffee by peggy lee, un must per l'hangover

Maurizio Pratelli said...

beh, mio padre a Chiavari si è beccato la polmonite, cazzo. Domenica sono lì.... Io ho iniziato con Ryan Adams, Blue sky blues. Mi perdoni?

Paolo Bassotti said...

Non ne sono sicuro, ma mi sa che la mia prima scelta dell'anno è stata "I ritorni" di Battisti.

Gattosecco said...

La mia prima song arrivava direttamente dall'ultimo album degli Eels.

Il libro di Hornby lo annoto e lo metto nei prossimi acquisti.

Randa said...

Se mi lasci ti cancello (tradotto paro paro dall'inglese "Eternal Sunshine of the Spotless Mind"...) è un capolavoro. Son contento che ti sia piaciuto.

Il 1° dell'anno in macchina per le valli bergamasche in ascolto di Where it all begins degli ABB e Hard rain di BD. Repeat continui su Soulshine, One too many Mornings e Idiot Wind. Il viaggio è stato lungo ma l'ascolto piacevole.

Paolo torna presto

Blue Bottazzi said...

Un CD sullo stereo in auto, The Last & Live di Mark / Almond Band (l'unico altro CD era un best del cofanetto live di Tom Petty).
Il primo pezzo che ho sentito sarà stato il primo del CD, ma facciamo finta che fosse New York State Of Mind, che è quello che mi ha fatto drizzare le orecchie.

Anch'io ero - intirizzito - sulla costa ligure a mangiar focaccia con mia figlia. Il disco l'ho ascoltato in una puntata in Costa Azzurra. Avrei voluto avere con me la guida di Zambellini sui posti dei Rolling Stones di Exile...

Blue Bottazzi said...

P.S.: mi sono segnato Hornby.
Sì, "se mi lasci ti cancello" è davvero bello, nonostante il titolo.
E non vedo l'ora di leggere Chronicles...

(la word verification di prima era AUSL, queste ca(te)ter. Sono io ad essere suggestionabile?)

Paolo Vites said...

ognuno ha il suo karma, doctor :-))

piuttosto, dove si va a rifare la tessera sanitaria, persa insieme a tutto il resto??

Laura said...

eternal sunshine l'ho dato come compito delle vacanze ai miei alunni, e a febbraio ne discutiamo con uno che ne sa.

juliet naked era in ballottaggio nella borsa per il treno verso pisa, ma l'ha spuntata beppe viola. ora è lì, che aspetta che mi passi l'influenza del virus keccingiro. del resto, non mi perdo un hornby da che è nato (lui).

la mia canzone del primo dell'anno, da quando è nata (lei), è new year's day. mi perdoni?
:-)

Laura said...

quanto alla tessera asl...

http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Servizi/Codice+fiscale+-+tessera+sanitaria/

Paolo Vites said...

posso venire anche io a discutere col tipo che ne sa? quel film mi ha sconvolto la vita

Laura said...

se sei in grado di spipazzarti una sveglia presto, è il 1 febbraio alle 10
e già che ci sei resti lì...;-)

hazel said...

Bad karma by Warren:ogni riferimento a persone realmente esistenti e' pura fantasia:-)
Yes Paul,noi musicofili siamo cosi' deficienti ma in fondo non e' altro che amore(tra le rovine)

silvano said...

God Bless You Friend.
Poi in ordine: la pillola per il mal d'amore dovrebbe necessariamente essere somministrata sia a Tiziano Ferro sia Eros Ramazzotti che così la smetterebbero di rompermi gli zebedei e troverebbero finalmente la via della zappa e dei campi. Per gli altri che hai citato invece niente Amorex, chè devono continuare a soffrire per il bene dell'umanità musicofila.
Infine confesso che quando lessi il mio primo libro di Hornby "Alta Fedeltà" desiderai di divenire seduta stante omosessuale e che anche lui lo fosse e di vivere insieme in una grande casa piena zeppa sino al soffitto di vinili.
Prima canzone dell'anno, avevo la funzione random e mi venne fuori Blue in Green, di Miles e Bill Evans...non mi sono lamentato.
ciao e buona continuazione di 2010.
silvano.
se ti capita di fare una scappata da me non ti puoi esimere dall'indicare almeno una tua blue song...

stefano pavarini said...

http://soundcloud.com/user1956007
questa è la roba che ho ascoltato! ciao poldo

Elena said...

Io ho cominciato con Sting, lo ricordo benissimo perché andava a palla in quei giorni dalle casse del mio pc: "Soul cake".
Ciao, non ci conosciamo, ma non importa, mi piace il tuo blog e ci sono arrivata inseguendo "Juliet, naked", che sto leggendo in traduzione in questi giorni.

Paolo Vites said...

welcome to the party, elena

Laura said...

riecchime per parlare di juliet, naked, finalmente.

(SPOILER per chi non l'ha ancora letto)
happy ending o acquiescenza senile?
lei va o resta?
ed è proprio vero che alla fine è il figlio a decidere?
eppoi, se di figlio si tratta, quale?
soprattutto, quanto l'uomo, alla fine, influisce sull'artista?
e quando l'uomo, col suo quotidiano, influisce sull'artista, siamo poi sicuri che faccia bene l'arte, e faccia bene all'arte?

those are the questions...

ciao
:-)

Paolo Vites said...

lei va o resta?

me lo sono chiesto anche io

ed è proprio vero che alla fine è il figlio a decidere?
eppoi, se di figlio si tratta, quale?

il piccolo, il maschietto, è il punto a cui lui fa continuamente riferimento, ma anche tutte le figlie precedenti giocano un ruolo importante

le altre domande... ci scriveremo un post :-)

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